Franca Giansoldati, Il Messaggero 28/12/2012, 28 dicembre 2012
IL WEB DEGLI ULTRA’ CATTOLICI
Il sommerso - imbarazzante - affiora grazie a Internet. Esattamente come tre anni fa quando il mondo cattolico, nonostante tanti documenti conciliari, scoprì sgomento che tra le pieghe di piccole realtà tradizionaliste sopravvivevano ancora sentimenti antisemiti. Il Papa fu il primo ad ammettere che bastava navigare su Internet per avere un’idea di quello che pensasse in materia il vescovo lefebvriano Williamson. La vicenda del parroco di Lerici e dell’articolo sul femminicidio esposto nel tazebao della parrocchia, fa parte di questo filone. Nonostante gli insegnamenti del Papa sulle donne c’è chi pensa che a causare i femminicidi sia l’eccesso di un certo libertinismo (femminile). Ancora una volta sarebbe bastato andare sul web: perché lo scritto incriminato e scaricato da un (cliccato) sito - Pontifex.it - non fa altro che rispecchiare idee che sopravvivono tra il clero soprattutto se in là con gli anni.
IL FONDATORE
«Diversi vescovi emeriti condividono queste riflessioni» spiega Bruno Volpe, un ex avvocato pugliese che ha fondato il sito ultrà. «Si tratta di prelati che, essendo in pensione, si sentono più liberi di parlare». Alcuni arcivescovi emeriti collaborano stabilmente: Ennio Appignanesi, per esempio, già arcivescovo di Potenza, ha portato avanti diverse battaglie. Si è scagliato con forza contro l’immoralità dei costumi, e persino contro Crozza per la sua imitazione di Benedetto XVI («merita un castigo, lo prenderei a calci questo Crozza»).
Un altro arcivescovo, Babini, ha portato avanti una crociata contro le nozze gay talmente violenta che un bel giorno si è trovato a casa due funzionari della Digos. «Si vive ormai come se Dio non esistesse: le coppie gay sono contro natura e non lo dico io ma il Vangelo». Ha anche invitato a recitare un rosario al giorno per respingere il male che proviene dalla diffusione della cultura gay. «Visto che il rosario ci ha salvato dai turchi, stavolta ci salverà da questo» ha detto citando la battaglia di Lepanto. Ma Babini ce l’ha pure con gli ebrei, che a suo dire «non fanno molto per essere amati». L’arcipelago cattolico è vasto e ha i confini frastagliati. Il segno più evidente della frammentazione, nella sua diversità, è sintetizzabile nelle liturgie. Oltre al rito ordinario (conciliare), c’è quello straordinario (tridentino, in latino). Poi c’è il rito degli ex sacerdoti anglicani, passati, con moglie e figli, alla Chiesa cattolica.
L’ARCIPELAGO
Poi le liturgie dei neocatecumenali, dei carismatici. Mentre in Africa prolifera l’animismo e nei Caraibi la santeria, in America Latina la teologia della liberazione cede il passo alle Chiese pentecostali e la gerarchia è guidata da un episcopato di stampo conservatore. Nella hit parade dei gruppi conservatori spiccano gli Araldi del Vangelo, movimento che dal Brasile si è diffuso nel mondo. A Roma fanno base nella chiesa di San Benedetto in Piscinula. Sono laici e laiche consacrati, con alcuni sacerdoti che vivono in comunità e vestono una divisa militaresca di foggia vagamente neomedievale. E poi i Legionari di Cristo, fondati da padre Maciel Degollado, un prete messicano dalla tripla vita e l’anima nera. Quando morì nel 2008 emersero crimini gravi, compreso le violenze consumate sui seminaristi e sui suoi due figli biologici avuti da due amanti diverse, una in Messico e l’altra in Spagna.