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 2012  dicembre 27 Giovedì calendario

Sesso, capelli, moralità La vita si affronta con un colpo di spray - I giornali hanno tutti titolato più o meno così: «Uno spray renderà i papà più affettuosi»

Sesso, capelli, moralità La vita si affronta con un colpo di spray - I giornali hanno tutti titolato più o meno così: «Uno spray renderà i papà più affettuosi». E già a questo punto sarebbe me­glio ­tirar fuori uno spray deodo­rante, perché la «notizia» puz­za un po’ di bufala. Il merito del presunto miracolo buonista sa­rebbe dell’ossitocina ( romanti­camente ribattezzata «moleco­le dell’amore»). Grazie alla sua inalazione - tramite « pratico inalatore nasale» - i ricercatori dell’università israeliana di Bar-Ilan avrebbero verificato in 35 padri-cavia«l’aumento dell’at­teggiamento empatico nei ri­guardi dei figli piccoli». E nei ri­guardi dei figli grandi? No, per loro solo sberle...Ma qui c’è po­co da fare gli scettico- spiritosi: i risultati della sperimentazione su questa specie di vaporizzato­re di coccole sono apparsi infat­ti su Biological psichiatry , rivi­sta scientifica con alle spalle la pubblicazione di fior di ricer­che. Ci sono studiosi che - sen­za remore - parlano espressa­mente di «chimica della morali­tà »; è il caso del «neuroecono­mista » americano Paul Zak, re­centemente citato da Panora­ma : «Abbiamo messo 200 vo­lon­tari sotto ossitocina e abbia­mo scoperto che l’infusione del­l’ormone raddoppia la genero­sità nelle donazioni di benefi­cienza... ». Altro che spending re­view o Agenda Monti: gli italia­ni avrebbero bisogno soprattut­to di spray all’ossiticina. Mole­cole- quest’ultima-che deve ri­sultare davvero magica, consi­derato che se già nel 2007 Il Ve­nerdì di Repubblica dedicava al­le virtù dell’ossiticina un servi­zio dal titolo: «Ora la timidezza è un problema che si vince con lo spray da naso».Non solo bon­tà quindi, ma anche intrapren­denza in formato aerosol. E che dire dei flaconi spray (in alter­nativa ci sarebbero pure le pillo­le) che promettono di risolvere il delicato problema della calvi­zie e di quello, ancor più delica­to, della disfunzione erettile? Ma il mondo (spray) è bello per­ché è vario: richiestissimo per lei (in farmacia e nei porno­shop) anche lo spray che «po­tenzia l’orgasmo femminile», lo spray che «cancella i brutti ri­cordi » e quello che «mette alle­gria ». Povera la società dove per ridere, fare sesso, amare i fi­gli è necessario darsi una bella spruzzata, come si fa per l’alito pesante o per le ascelle puzzo­lenti. Altro che «chimica della moralità», qui urge riscoprire i sentimenti umani nell’accezio­ne più tradizionale possibile. Insomma, diamo allo spray quello che è dello spray, ma non chiediamogli l’impossibi­le. Già è tanto che nelle televen­dite i videoimbonitori cerchi­no di convincerci dell’efficacia dello «spray dimagrante», di quello che «fa ricrescere i capel­li »e dell’altro che«non fa più ri­crescere i peli». In estate è poi un autentico delirio: spray per mantenere l’abbronzatura 365 giorni all’anno; spray per pro­teggersi dal sole; spray per pelli secche, grasse e così così; spray rassodanti, rimodellanti, rige­neranti. Ma lo spray ha fatto il suo in­gresso trionfante anche in cuci­na: olio spray e aceto spray per un’insalata da vero chef.O coif­feur? Usi stravaganti e alternativi che il professor Erik Rotheim mai avrebbe immaginato. Chi è il «professor Rotheim»? Il chi­mico norvegese che nel 1926 elaborò il brevetto per lo spray, l’oggetto che oggi forse meglio rappresenta la globalità della nostra epoca. Nel 1949 Edward Seymour in­trodusse per la prima volta nel­le bombolette spray della verni­ce. I graffittari di tutto il mondo gliene sono eternamente grati.