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 2012  dicembre 27 Giovedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - IL PRETE E IL FEMMINICIDIO


REPUBBLICA.IT
Il parroco di Lerici non lascia l’abito talare. Altro colpo di scena nella vicenda di don Piero Corsi, il parroco di Lerici finito nelle polemiche per una sua presa di posizione sul femminicidio (LEGGI IL VOLANTINO).
Dopo che in mattinata le agenzie di stampa avevano riferito di una lettera aperta in cui don Piero annunciava di aver lasciato il sacerdozio, monsignor Galantini, portavoce del vescovo di La Spezia ha spiegato che (audio): "Non è assolutamente vero. Pochi minuti fa il vescovo monsignor Ernesto Palletti ha parlato con don Piero che gli ha negato di aver scritto la lettera". Don Piero prenderà invece, su consiglio del vescovo che ha incontrato ieri sera in diocesi, qualche giorno di ferie per riprendersi dallo stress di queste ore (video)
Poco dopo lo stesso don Piero ha confermato: "Smentisco di voler lasciare l’abito talare e di aver inviato alcuna lettera alle agenzie di stampa nella quale comunicavo questa decisione". "Quanto scritto nel comunicato di questa mattina" - aggiunge - "che non ho inviato io, è totalmente inventato".
E se la prende con la cronista: "Spero le venga un colpo" (audio)
Sembrava un vero e proprio ’mea culpa’ quello diffuso stamane alle agenzie di stampa, un atto di contrizione meditato e ispirato anche dalla parole del vescovo di La Spezia che, a nome della Chiesa, aveva condannato lo scritto contro le donne e aveva ordinato di taglierlo dalla bacheca della parrocchia dove era stato affisso: "Provo rimorso per la giusta polemica causata dalla mia imprudente provocazione - era scritto nella falsa lettera aperta - chiedo scusa a tutte le donne e al giornalista verso il quale, in un momento di ira, ho proferito quella ignobile parola ("Se vede una donna nuda cosa prova? O forse è un fr... - audio)".
Una lettera aperta sulla quale compaiono il numero telefonico vero della parrocchia, e il numero falso del cellulare del sacerdote. Una lettera partita da un indirizzo mail donpierocorsi@yahoo.it dietro il quale ancora nessuno ha scoperto chi ci fosse.

IL VOLANTINO - REPUBBLICA.IT
Ecco il volantino esposto nella bacheca della chiesa di San Terenzo da don Pierio Corsi.
Il titolo è "Le donne e il femminicidio, facciano sana autocritica. Quante volte provocano?"
Il testo poi prosegue così: "L’analisi del fenomeno che i soliti tromboni di giornali e tv chiamano appunto femminicidio. Una stampa fanatica e deviata attribuisce all’uomo che non accetterebbe la separazione questa spinta alla violenza. Domandiamoci: Possibile che in un sol colpo gli uomini siano impazziti? Non lo crediamo. Il nodo sta nel fatto che le donne sempre più spesso provocano, cadono nell’arroganza, si credono autosufficienti e finiscono con esasperare le tensioni. Bambini abbandonati a loro stessi, case sporche, piatti in tavola freddi e da fast food, vestiti sudici. Dunque se una famiglia finisce a ramengo e si arriva al delitto (forma di violenza da condannare e punire con fermezza) spesso le responsabilità sono condivise.
Quante volte vediamo ragazze e signore mature circolare per strada con vestiti provocanti e succinti? quanti tradimenti si consumano sui luoghi di lavoro, nelle palestre e nei cinema? Potrebbero farne a meno. Costoro provocano gli istinti peggiori e poi si arriva alla violenza o abuso sessuale (lo ribadiamo. roba da mascalzoni). Facciano un sano esame di coscienza: forse questo ce lo siamo cercate anche noi?".

CATECHISMO. VEDI PUNTI 1550, 1582, 1583