Raffaello Masci, la Stampa 27/12/2012, 27 dicembre 2012
E IL FENOMENO È IN CRESCITA ANCHE IN ITALIA
[ALLARME NEGLI USA UN BAMBINO SU TRE CRESCE SENZA PADRE]
La situazione, qui da noi, non è ancora come in America, dove un bambino su tre vive con un solo genitore, ma ci stiamo avvicinando. Oggi, alla luce dei primi dati sul censimento del 2011, si sa che le famiglie monogenitoriali, costituite cioè da un solo genitore hanno superato i due milioni e mezzo di unità, sfiorando il 13% del totale delle famiglie.
L’annuario statistico presentato all’Istat il 18 dicembre scorso è un volumone pieno di dati di oltre 800 pagine, ma per capire come è cambiata la famiglia italiana basta consultare un grafico nella brochure denominata «L’Italia in cifre 2012», dove compare il dato di sintesi: su 100 famiglie, quelle tradizionali con figli sono solo il 37%, il 20% è costituito da coppie senza figli, il 28% da famiglie costituite da una persona sola (un dato che supera il 33% in alcune grandi città), il 7% da situazioni «altre» (cioè famiglie plurinucleari, comunità, eccetera).
Mentre l’8% - rileva l’Istat - da famiglie composte da un genitore solo con figlio. A questo dato va poi aggiunto quello di single con figlio a carico che continuano a vivere con i genitori per ragioni economiche e logistiche: sommando quest’ultimoinsieme a quell’8% di famiglie monogenitoriali, si ottiene un dato che sfiora il 13% delle famiglie in cui un bambino vive con un solo genitore (la madre nell’84% dei casi).
Il fenomeno è peraltro crescente nel tempo. Nel 1988 le famiglie monogenitoriali erano il 6,9% del totale, cioè meno di un milione e 400 mila, nel ‘95 erano diventate il 7,6%, nel 2003 hanno sforato quota 8%... e così via, fino al 13% attuale.
Per capire questo fenomeno, però, non ci basta rilevare questi numeri, ma occorre valutare più complessivamente le trasformazioni della famiglia dagli anni Settanta a oggi. Intanto c’è stato il crollo dei matrimoni, 204 mila lo scorso anno contro gli oltre 430 miladel1972,conunacadutaverticale dal 2007 in avanti.
Sono cresciute, per contro, le coppie di fatto (quadruplicate dal 2008 a oggi) ed è in quest’ambito che vengono generati molti figli: solo nel 2011 - per dire - ben un bambino su quattro è nato in Italia da genitori non sposati.
Mettendo insieme tutti questi dati, si capisce che in un contesto di pochi matrimoni e molte convivenze, associati ad una precarietà occupazionale che disincentiva i giovani dal costituire una famiglia (o anche solo una convivenza stabile more uxorio) è abbastanza facile che possano nascere dei figli che, in caso di separazione, restano con uno dei due genitori, il quale vive - quindi - da solo con il bambino.
Ma la precarietà di lavoro e di reddito che ha dissuaso dal contrarre matrimonio prosegue anche dopo la nascita del bambino e così molte ragazze single tornano a vivere con i genitori. Anche in questo caso la percentuale è in crescita: se erano madri lo 0,4% delle ragazze over trenta che vivevano in famiglia nel 1988, ora la quota ha superato l’1%.
E così crescerà in Italia, in numero e in età, una generazione in cui il padre esiste, ma non in casa.