Roberto Giardina, ItaliaOggi 27/12/2012, 27 dicembre 2012
BERLINO, RISTRUTTURARE È VERBOTEN
Lo shopping natalizio in Germania, al contrario che da noi, è andato meglio di sempre: i tedeschi hanno speso oltre 80 miliardi di euro, circa 6 solo nei mercatini. Qualcuno ha comprato direttamente i grandi magazzini, come l’austriaco Benko, che ha speso 1,1 miliardi per 17 «casa», tra cui lo storico KaDeWe a Berlino.
E gli affari sono andati a gonfie vele per gli agenti immobiliari della capitale: danesi, spagnoli e soprattutto italiani hanno approfittato delle vacanze per comprarsi una casa nella metropoli, a volte senza neanche vederla per fare in fretta.
Ma i prezzi salgono, e bisogna stare sempre più attenti. Già un grande quartiere come quello di Pankow, nell’ex settore orientale, ha emanato nuove regole che entreranno in vigore dal 1° gennaio per evitare che le case cadano in mano a speculatori. Gli stranieri comprano, preferendo il taglio di due camere e servizi sotto i 60 mq, quello cercato dalle giovani coppie, e salgono anche gli affitti. Ormai per ogni inserzione, scrive il Berliner Zeitung, si presentano almeno cinquanta clienti in cerca di un alloggio.
Gli stranieri ci abitano solo per qualche settimana, o trasformano l’alloggio in un bed&breakfast con ulteriore disagio per i vicini, spesso senza rispettare le norme igieniche.
Cosi, il municipio di Pankow ha proibito la trasformazione degli appartamenti, nella zona di solito medio-bassa, in abitazioni di lusso: è vietato costruire un secondo bagno, o perfino un camino. Ed è «verboten» in particolare unire diverse piccole abitazioni per creare una nuova unità di lusso. Negli ultimi anni, solo nelle strade intorno alla Teutoburger Platz, almeno mille piccole abitazioni sono «scomparse» per far posto ad alloggi spaziosi e più cari. Al contrario che a Roma o a Milano, un appartamento piccolo vale meno di un alloggio di 150 o 200 mq.
In contraddizione con le misure ecologiche e per il risparmio energetico, è vietato anche installare nuove finestre a chiusura ermetica o intercapedini per preservare il calore. Sono tutte trasformazioni che aumentano ovviamente il valore dell’edificio e quindi autorizzano a rincarare gli affitti che i vecchi inquilini non riescono a pagare: a Pankow oltre il 20% delle persone vive grazie a misure sociali. Il responsabile del municipio per i permessi edilizi, Jens-Holger Kirchner, spiega le decisioni adottate: «Finora non siamo riusciti a regolare la trasformazione del quartiere che costringe gli abitanti a emigrare, e abbiamo stabilito di ricorrere a metodi più radicali». Anche l’installazione di nuovi impianti di riscaldamento dovrà essere approvata dai burocrati municipali.
Ormai gli affitti nel quartiere hanno raggiunto i 10 euro per mq, quasi come nei quartieri borghesi della Berlino occidentale o delle zone alla moda come Prenzlauer Berg. Gli studenti non riescono più a trovare una camera, neppure unendosi nelle classiche comuni. Ma i responsabili non sono solo gli stranieri. Anche i berlinesi acquistano e trasformano, attratti dalle grandi zone verdi presenti a Pankow. Jens-Holger Kirchner si augura che l’esempio venga imitato dagli altri quartieri della capitale. Ma, naturalmente, protestano le agenzie immobiliari e i proprietari: le misure, sostengono, violano la Costituzione e il diritto privato. Se si compra una casa si ha il diritto di migliorarla, purché si rispettino le leggi edilizie, e di affittarla a chi si vuole.