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 2012  dicembre 21 Venerdì calendario

Putin show: accoglie Depardieu scarica Assad e attacca gli Usa - La Russia non si tormen­ta per il destino del dittatore si­riano Bashar el Assad

Putin show: accoglie Depardieu scarica Assad e attacca gli Usa - La Russia non si tormen­ta per il destino del dittatore si­riano Bashar el Assad. Il vero problema è ca­pire quel che succederà al­la Siria, per­ché esiste il pe­ricolo che il Paese piombi in uno stato di «guerra per­manente ». Lo ha detto ieri il presidente russo, Vladi­mir Putin, nel grande incon­tro con la stampa che si è tenuto a Mosca: forse non è la condanna che i Pa­esi della Nato aspettano da me­si, ma si tratta di un messaggio chiaro per quelli che sono impe­gnati in questo confronto. «Sap­piamo molto bene quel che ac­cade in Siria - ha commentato Putin, rispondendo alla do­manda di un giornalista stranie­ro- . Sappiamo che c’è una fami­glia al potere da quarant’anni, ma non vogliamo che l’opposi­zione usi la forza contro le auto­rità. Questo scontro potrebbe andare avanti per sempre». È la prima volta che Putin mostra di essere pronto alla fine di Assad dopo avere sostenuto per anni il suo regime. Ora bisogna stabi­li­re se queste parole saranno se­guite da passi concreti. L’incontro con la stampa è una tradizione per il capo del Cremlino, ma proprio in questi giorni Putin affronta diverse questioni delicate in patria e all’ estero, mercoledì la Duma ha votato un provvedimento che impedisce alle famiglie ameri­cane di adottare bambini russi, l’ultimo capitolo di un confron­to con gli Stati Uniti sul tema dei diritti umani. Il testo non diven­terà legge senza il sigillo del Cremlino, che non si è ancora pronunciato. E ieri mattina, mentre era in corso la conferen­za stampa, il tribunale di Mosca ha ridotto di due anni la pena di Mikhail Khodorkovski, il ma­gnate del petrolio in cella dal 2003 per frode fiscale. Secondo Putin non si tratta di un caso personale, è una normale sen­tenza per reati fiscali paragona­bile a quella contro Bernie Ma­doff, l’affarista americano con­dannato a 150 anni per truffa. Khodorkovski e il suo manager Platon Lebedev, invece, potreb­bero uscire nel 2014. Il presi­dente si è anche detto pronto a offrire a Gerard Depardieu, il ce­lebre attore francese in fuga dal rapace fisco del suo Paese, «un permesso di soggiorno o un pas­saporto russo». Putin è rimasto sul palco per quattro ore e 32 minuti (una smentita di fatto alle voci sulla sua cattiva salute, che lui ha de­finito «una vana speranza del­l’opposizione »), ha sorriso po­co, è stato a lungo elusivo di fronte alle domande dei giorna­listi, non ha mai levato lo sguar­do dagli interlocutori seduti nel­le prime file. In sala c’erano re­porter arrivati da ogni angolo della Russia e tutti cercavano di attirare l’attenzione del presi­dente e del suo portavoce, Dmi­tri Peskov: un uomo è rimasto a lungo con le braccia alzate e un cartello che diceva «i contadini chiedono la parola», una don­na c­on il velo s’è presentata a no­me della stampa cecena, un’al­tra ha preso il microfono e ha detto di conoscere personal­mente le maestre che Putin ave­va alla scuola elementare. Nel corso della seduta non so­no mancati i momenti comici. Un giornalista russo ha doman­dato al capo del-Cremlino se co­nosce le battute che si fanno sul suo conto, Putin ha detto di no e ha fatto capire di avere sempre la risposta pronta: «A dire il ve­ro i miei sono troppo impauriti per raccontarmele». L’inviato del canale televisivo Ntv ha chiesto notizie sulle figlie del presidente ed è stato liquidato in pochi secondi: «Sono a Mo­sca, studiano, sono orgoglioso di loro». Fra una risposta e l’al­tra, Putin ha commentato persi­no le p­revisioni dei maya sulla fi­ne del mondo. Sono tutte frotto­le, ha detto, la vita sulla terra fi­nirà «fra quattro milioni e mez­zo di anni», come prevedono gli scienziati in base alle stime sulla durata del ciclo del Sole. Oggi comincia il vertice Rus­sia- Unione Europea e il capo del Cremlino non ha alcuna in­tenzione di perderselo. A Bru­xelles sanno già che cosa si de­vono aspettare.