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 2012  dicembre 22 Sabato calendario

LE FIGARO TAGLIA 90 DIPENDENTI


Il gruppo Le Figaro vara un piano di tagli che consentirà di risparmiare 18 milioni di euro. Gli esuberi volontari riguarderanno 90 dipendenti, il 10% degli occupati. Ma il quotidiano controllato da Serge Dassault si prepara anche a investire per rinforzare la propria offerta digitale ed è pronto a lanciare un nuovo Paris Chic, trimestrale gratuito di alta gamma, dedicato ai turisti che cercano il lusso.
Ieri i dipendenti di Le Figaro sono entrati in sciopero, il primo dal 1969, per protestare contro un piano di tagli destinato a colpire il quotidiano più ricco del panorama francese. A gennaio sarà avviata la procedura che porterà alle prime uscite in estate. Gli esuberi riguardano i dipendenti vicini all’età pensionabile, ma non solo, e interesserà giornalisti, poligrafici e altre categorie di supporto della Société du Figaro, che comprende il quotidiano, Le Figaro magazine, Le Figaro madame, LeFigaro.fr e tv Mag. Solo le attività digitali non verranno intaccate, vale a dire la concessionaria online Figaro Classifieds, Le Particulier e Lefigaro.fr, il portale del quotidiano cartaceo, che assumerà invece 11 nuovi dipendenti.
Il bilancio 2012 si preannuncia negativo. Nel 2011, come ricorda Les Echos, il gruppo Figaro aveva realizzato utili per 33 milioni di euro e un fatturato di 550 milioni di euro.
L’utile netto, positivo l’anno scorso, dovrebbe azzerarsi a causa delle buonuscite legate al piano di esuberi volontari, quindi virare al rosso. Il quotidiano, peraltro, è sempre in perdita. La raccolta pubblicitaria è calata quest’anno del 7-8% e il gruppo di Dassault non può compensare neppure con le diversificazioni che ha messo in atto, cioè le attività internet, Figaro Classifieds, il canale Météo e il sito di prenotazioni per spettacoli Ticketac.com, che contribuiscono per il 25% del totale del fatturato. Anche per questo, il gruppo spera di raddoppiare il valore di queste attività in tre anni.
Il quotidiano Le Figaro è un caso. Come tutte le altre testate francesi, dovrà accollarsi una parte dei costi della ristrutturazione di Presstalis, il primo distributore di giornali transalpino, da tempo in crisi. Il contributo di Le Figaro è calcolato in 5 milioni di euro, ai quali bisogna aggiungere il costo degli scioperi, già di 1 milione di euro. Per questo motivo, il quotidiano porterà presto il prezzo a 1,60 euro, dieci centesimi in più. Inoltre, nel primo trimestre verrà lanciata una nuova formula editoriale che dedicherà più spazio all’analisi. Finora Le Figaro ha subito un’erosione delle vendite in edicola, tuttavia le diffusioni nel 2012 sono attese in crescita del 2%.
«Per noi, l’avvenire dei giornali è nel bi-media, l’offerta ibrida carta-digitale, perché bisogna accompagnare il lettore in tutte le direzioni», ha dichiarato Marc Feuillée, presidente del gruppo. Dei 18 milioni di euro che Le Figaro risparmierà con i tagli al personale, buona parte sarà destinata allo sviluppo video, a cui andranno 10 milioni di euro spalmati su 4-5 anni. L’obiettivo è la creazione di un portale video, Figaro Tv, oltre al restyling di Figaro.fr.
Infine, tutto è pronto per il lancio di un nuovo Paris Chicque, alla brasiliana, dedicato ai 600 mila turisti carioca che visiteranno la capitale nel 2013, ma già si pensa a un’edizione per russi e turchi. Prevista una tiratura di 100 mila copie, 30 mila delle quali distribuite in Brasile, nelle salette vip degli aeroporti e nei centri commerciali di alta gamma. La foliazione, invece, sarà di 32 pagine. Non cambia la formula del magazine, che offre ai lettori il meglio di quanto propone quotidianamente Le Figaro in fatto di moda, gastronomia, cultura e bellezza.