Massimo Tosti, ItaliaOggi 22/12/2012, 22 dicembre 2012
MISTERO FA IL BOTTO COI MAYA
La fine del mondo non c’è stata: era prevista, come ormai sanno tutti, per le ore 11,11 di ieri mattina. La profezia era datata 1400 anni fa, quindi sussiste l’eventualità di un qualche insignificante errore di calcolo, che potrebbe risultarci fatale fra qualche giorno, o mese, o anno.
Dall’osservatorio La Torre del Sole, Daniele Bossari, conduttore di Mistero (Italia Uno, giovedì, ore 21), ci ha fatto vivere in diretta le ultime ore prima della possibile catastrofe.
Lo ha fatto con grande garbo (come è nel suo stile), coadiuvato da un gruppo di esperti (astronomi e scienziati, ma anche studiosi di esoterismo e di sacre scritture), e assistito dal conforto di Marco Berry, arrampicato in un paesino dei Pirenei, e di Jane Alexander, che festeggiava da Cisternino, in Puglia, due delle località indicate come rifugi sicuri nel giorno dell’Armageddon. Ne è venuta fuori una trasmissione accattivante, nella quale sono stati miscelati il sacro e il profano, le grandi paure e le speranxe che attribuivano alla profezia dei Maya un significato positivo: la rinascita dell’umanità per avviare una nuova era più luminosa della precedente.
Oltre tre milioni di telespettatori (un successo straordinario per la rete) hanno seguito le due ore e mezzo di attesa di quel che non è accaduto. Non si è neppure verificato, come ha sottolineato il direttore dell’osservatorio, Davide Dal Prato, l’allineamento dei pianeti del sistema solare al centro della galassia in cui viviamo. Segno che i grandi astronomi dell’antichità (che pure avevano previsto con esattezza sconcertante una eclisse recente) avevano in questo caso sbagliato i calcoli. Mistero è la copia (più allegra e disinvolta, meno tetra e ossessiva) di Voyager. E i dirigenti di Italia Uno hanno battuto i concorrenti di Raidue nella tempestività della programmazione. Segno che fra loro non mancavano le presenze Maya. Anche se, in questo caso, era sufficiente consultare il calendario di Frate Indovino.