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 2012  dicembre 22 Sabato calendario

SCHERI DIRETTORE DI CANALE 5


Come anticipato da ItaliaOggi dello scorso 21 novembre, si formalizza la rivoluzione ai vertici delle tv di Mediaset. La direzione di Canale 5 (e di La5, Extra e Mediaset Italia), spiega un comunicato del Biscione, dal 1° gennaio 2013 verrà affidata a Giancarlo Scheri, che lascerà la direzione della Fiction ad Antonino Antonucci Ferrara, in precedenza vicedirettore. Massimo Donelli, dopo oltre sei anni alla guida di Canale 5, assumerà invece il ruolo di direttore sviluppo comunicazione tv, in stretto coordinamento con la direzione comunicazione e immagine del gruppo Mediaset. In particolare, nel suo nuovo incarico, Donelli dovrà curare l’ideazione e lo sviluppo di nuove forme di comunicazione del prodotto televisivo Mediaset su tutte le piattaforme media (perciò non tanto nei confronti della stampa tradizionale, ma presso i new media e le nuove figure di opinion leader).
Prende forma, quindi, il progetto Mediaset di centralizzazione organizzativo-decisionale, per ottimizzare la gestione dei costi, la distribuzione delle risorse di contenuto e la creazione di nuove linee editoriali di sviluppo. Prioritario, nelle linee strategiche Mediaset, che l’area contenuti abbia una migliore distribuzione del materiale d’acquisto (film, telefilm, soap, documentari) fra le reti storiche e quelle nuove del digitale terrestre, e che vi sia una revisione delle produzioni di fiction e show per portare un sensibile abbassamento dei costi a fronte del mantenimento dello stesso numero di titoli.
Le nomine di Scheri e Antonucci Ferrara, entrambi manager con esperienze produttive alle spalle, rispondono perfettamente a questi nuovi criteri gestionali, secondo i quali, invece, le leve direttive vengono maggiormente accentrate nelle mani del direttore generale Contenuti Alessandro Salem, e del suo vice Federico Di Chio.
Nel valutare i nuovi assetti di Mediaset, comunque, non bisogna mai dimenticare che il 2012 rappresenta un anno zero per il gruppo di Cologno Monzese: per la prima volta, infatti, si chiuderà il bilancio in rosso, per oltre 40 milioni di euro. Un fatto epocale, che quasi non era contemplato filosoficamente nel modus operandi dell’azionista e del management. Tutti devono e dovranno stringere la cinghia: si riducono le posizioni dirigenziali, si concentrano le risorse. E pure la ventina di dirigenti di Publitalia chiamati in questi giorni dai vertici della concessionaria per una revisione dei loro contratti e delle loro mansioni, dovranno adattarsi alla nuova situazione o, in molti casi, abbandonare il gruppo.