Lorenzo Salvia, Corriere della Sera 22/12/2012, 22 dicembre 2012
ACCUSE A GRILLI SULLA CASA AI PARIOLI. «TUTTI PETTEGOLEZZI» —
Il caso lo solleva Bloomberg, agenzia di stampa americana che si occupa di finanza internazionale. Il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, viene accusato di aver avuto comportamenti poco trasparenti nell’acquisto di una casa a Roma. L’operazione risale al 2004, quando Grilli era Ragioniere generale dello Stato, e riguarda un appartamento con giardino nel quartiere Parioli, 14 vani, 310 metri quadri. Il venditore è Massimo Tosato, vice presidente di Schroders, un fondo di investimenti con sede a Londra.
Sono due i nodi evidenziati da Bloomberg nell’articolo firmato da Lorenzo Totaro e Vernon Silver. Il primo è l’importo del mutuo concesso dal Monte dei Paschi di Siena: è pari a 1,5 milioni di euro ma Grilli dichiara di pagare l’appartamento molto meno, un milione e 65 mila euro. Come mai — si chiede Bloomberg — la banca concede un finanziamento superiore del 41% rispetto al valore dell’immobile? Anche se è vero che, almeno in passato, una pratica del genere non era così rara e veniva utilizzata per pagare anche la ristrutturazione. Il secondo punto riguarda il prezzo d’acquisto. La somma dichiarata da Grilli equivale a 3.435 euro al metro quadro, meno della metà rispetto alla quotazione media della zona, una delle più eleganti di Roma, che secondo un’analisi di Nomisma, sempre citata da Bloomberg, è di 7.340 euro al metro quadro. L’agenzia americana sottolinea che «spesso in Italia vengono dichiarati prezzi più bassi di quelli effettivamente pagati per abbassare le tasse o evadere i controlli sul riciclaggio di denaro sporco». Due sospetti pesanti. Ai quali lo stesso Grilli ha risposto, direttamente a Bloomberg, con una lettera in quattro punti in cui definisce la vicenda un «pettegolezzo locale».
«Tutti i soldi relativi a questa e a ogni altra operazione in cui sono stato mai coinvolto — scrive il ministro — sono di origine perfettamente legale. Non sono mai stato coinvolto in alcun tipo di operazione di riciclaggio». Secondo Grilli è «sbagliato e non professionale speculare sul valore di una proprietà del 2004 senza conoscere i dettagli delle condizioni in cui era allora», così come «criticare le disposizioni finanziarie per l’acquisto di un immobile senza conoscere tutti gli altri aspetti del tipico rapporto tra cliente e banca».
Il punto più importante, però, è l’ultimo: «Come probabilmente saprete — scrive ancora Grilli — sono coinvolto in una causa di divorzio che si chiuderà nelle prossime settimane. Ogni illazione infondata sul valore dei miei beni potrebbe interferire in modo improprio con questioni sulle quali può decidere solo il giudice competente».
La separazione dall’ex moglie americana Lisa Lowenstein è a un passo dalla chiusura, la prossima udienza è fissata a giorni. E l’ipotesi che la casa acquistata all’epoca abbia un valore più alto di quello dichiarato potrebbe consentire alla ex moglie di ottenere qualcosa in più nella divisione del patrimonio.
Lorenzo Salvia