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 2012  dicembre 21 Venerdì calendario

LE FAMIGLIE PREPARANO LA FESTA DI BENVENUTO. E C’E’ CHI VUOLE CANDIDARLI

Nella villetta a schiera di Torre a Mare (Bari) già campeggia una gigantografia su sfondo tricolore di Salvatore Girone in uniforme. In casa ci sono la moglie Vania e i piccoli Michele e Martina di 9 e 6 anni che non lo vedono da oltre dieci mesi, quando il marò fu fermato con il suo collega Massimiliano Latorre con quell’accusa: omicidio dei due pescatori indiani scambiati per pirati. Dal balcone del primo piano Vania sorride per la prima volta: «Abbiamo il cuore in festa, un momento di grande, grandissima gioia. Un grazie alle istituzioni italiane e a quelle indiane». E si commuove. Natale speciale anche per i Latorre, a Taranto, dove Massimiliano potrà riabbracciare la moglie Rosalba e i suoi tre piccoli di 12, 10 e 3 anni, che hanno vissuto lo stesso dramma e la stessa torturante attesa. «Sono in brodo di giuggiole, era da giorni che aspettavamo questa notizia, dopo un assordante silenzio», racconta Franca, la sorella, che dopo aver ricevuto quell’sms liberatorio, «Casa sì», dal suo Max promette abbondanza di gusti: «Orecchiette con le cime di rapa e baccalà fritto, lui potrà chiedere qualsiasi cosa, avrà solo l’imbarazzo della scelta e sarà un piacere accontentarlo».
Insomma, non sarà facile per Salvatore e Massimiliano tornare in India fra 15 giorni, quando scadrà la licenza concessa dall’Alta Corte del Kerala che, temendo di non rivederli più, ha chiesto una garanzia finanziaria di 60 milioni di rupie: 826 mila euro. Se cedessero alla tentazione si tratterebbe del Natale più costoso della storia. Difficile però, con quella solenne promessa di entrambi in mondovisione: «Se torneremo in India? Certo, noi abbiamo una parola sola, ed è una parola di italiani!». Nonostante tutto. Nonostante cioè le orecchiette con le cime di rapa e lo zuccherino allungato dal presidente di Grande Sud, la senatrice Adriana Poli Bortone: «Una soluzione ci sarebbe: candidarli alle prossime elezioni politiche. Una volta eletti, avrebbero il passaporto diplomatico e non potrebbero essere processati in India». Le famiglie dei due marò non ci pensano. «Per me sarà un vero grande Natale», esulta Christian D’Addario, nipote di Massimiliano. È stato lui a ricevere il primo sms dall’India: «Mi ha detto di aspettarlo che stava arrivando. Pensavo fosse la solita battuta. Ma poi ho sentito la voce e l’emozione. E gliel’ho detto: ti adoro».
Andrea Pasqualetto