Rosalba Castelletti, la Repubblica 21/12/2012, 21 dicembre 2012
PETIZIONE ULTRÀ: “RIDATECI I POSTI IN PIEDI”
LONDRA — I tifosi inglesi rivogliono i posti in piedi. In Gran Bretagna cresce il movimento per il ritorno delle “terrazze” negli stadi: i settori recintati riservati ai tifosi in piedi, uno dei simboli del calcio britannico. Alla portata di qualsiasi tasca, era qui che il tifo collettivo esplodeva e contagiava i giocatori finché furono abolite all’indomani della tragedia di Hillsborough quando, ventitré anni fa, 96 tifosi morirono schiacciati contro le recinzioni nella semifinale di FA Cup tra Liverpool e Nottingham Forest.
Il rapporto Taylor che ne seguì attribuì la colpa della calca all’ubriachezza e alla violenza dei tifosi del Liverpool e sia terrazze che barriere vennero abolite. Ma tre mesi fa una nuova inchiesta ha scagionato i “Reds”, riconoscendo che la vera causa della strage fu la disorganizzazione della polizia
e mercoledì la Corte Suprema londinese ha ordinato nuove indagini. Sentenza che ha dato nuovo slancio alla Football Supporter’s Federation, l’associazione di 180mila tifosi che da tempo chiede di ripristinare le terrazze e che questo mese è riuscita a portare una petizione in parlamento grazie all’appoggio del laburista Godsiff. Fino a tre giorni fa, però, dei 13 club a sostenere l’iniziativa, della Premier c’era solo l’Aston Villa. Ora anche i campioni del City si sono detti aperti a sperimentare i posti in piedi presso l’Etihad Stadium, purché la Federazione dia il via libera.
Se non alle “terrazze”, è da dieci giorni che la Fa sta valutando se reinstallare le reti a bordo campo. Da quando, nel derby di Manchester tra City e Utd, una moneta ha colpito Rio Ferdinand e un tifoso del City è sceso in campo dalle tribune. Episodi che per i nostalgici delle terrazze sono la prova che non sono i posti in piedi a favorire i comportamenti
criminali.