Gianluca Ranzini, Focus 21/12/2012 N° 243 Gennaio 2013, 21 dicembre 2012
LO ZODIACO CHE NON TI ASPETTI
Secondo le persone che credono all’astrologia, avere Saturno in Ariete può essere una faccenda seria: il malcapitato potrebbe essere collerico, irascibile, geloso. Viceversa, Giove nel Leone fa prevedere bontà, coraggio e quanto di meglio si possa immaginare a livello caratteriale. Ci chiediamo invece come i fan degli oroscopi interpreterebbero il fatto che una certa persona sia nata con Mercurio nel Sestante o con Venere nell’Auriga. Strano, vero? Che cosa c’entrano la piccola costellazione del Sestante, che ricorda l’omonimo strumento per la navigazione, e l’Auriga, cioè il cocchiere dell’antica mitologia?
Moto apparente. Lo zodiaco, viene da pensare, ha soltanto 12 costellazioni, quelle legate all’astrologia occidentale: Ariete, Toro, Gemelli, Cancro, Leone, Vergine, Bilancia, Scorpione, Sagittario, Capricorno, Acquario e Pesci. Sono le costellazioni che il Sole attraversa nel corso del suo movimento apparente nel ciclo durante l’anno; "apparente" perché in effetti è la Terra a muoversi, orbitando attorno al Sole.
Chi è abbastanza pratico di astronomia sa però che il Sole in dicembre attraversa anche una tredicesima costellazione, quella di Ofiuco. Che però non fa parte dello zodiaco astrologico. I motivi non sono del tutto chiari, anche se la spiegazione più plausibile è anche quella più semplice: i confini precisi e univoci delle costellazioni oggi in uso sono Stati definiti solo nel 1930. Prima si procedeva un po’ a spanne. Quindi le stelle di Ofiuco potevano essere inglobate nell’adiacente Scorpione senza troppi problemi. Senza contare che, dal punto di vista formale, uno zodiaco con 12 costellazioni tutte della stessa ampiezza (30°) è molto più elegante di uno a 13.
Ma a ben vedere, le cose sono ancora più complicate. Innanzitutto bisogna chiedersi che cosa si intenda per zodiaco. E già su questo punto non c’è accordo. Lo zodiaco è la fascia di cielo che sta a cavallo dell’eclittica, che è il percorso annuo apparente del Sole tra le costellazioni; e questo è semplice. Ma quanto sia ampia questa fascia non è chiaro: secondo Wikipedia italiana e lo Zingarelli, 8° a nord e a sud dell’eclittica, per la Treccani e l’Enciclopedia Britannica, 9°; Wikipedia inglese si mantiene neutrale, tenendo buoni entrambi i valori.
Che ci fai nella Balena? In ogni caso, lo zodiaco comprende una striscia di cielo alta tra 16° e 18° che corre lungo la sfera celeste, parte nell’emisfero nord e in parte in quello sud. Nello zodiaco si muovono, oltre al Sole, la Luna e i pianeti del sistema solare (sia per un effetto di prospettiva, sia perché Luna e pianeti si spostano a causa dei loro moti). Già il Sole, abbiamo detto, "sconfina" regolarmente tutti gli anni in Ofiuco. Ma se si utilizza un programma di simulazione del ciclo (per esempio il bellissimo Stellarium, che si può scaricare gratuitamente qui: www.stella.rium. org) per verificare il movimento preciso del Sole, si fanno scoperte sorprendenti. Per esempio, chi è venuto al mondo il 27 marzo del 2005 è nato, parzialmente, sotto il segno della Balena: quel giorno infatti, per qualche ora, una parte del disco solare si trovava in quella costellazione, che con lo zodiaco normale non ha nulla a che fare. La nostra stella farà altre capatine nella Balena solo in un lontano futuro, nell’anno 5451 e nel 9651, e si concederà una gita nella costellazione di Orione nel 6381 e nell’8556.
Se si prende in considerazione la Luna, lo zodiaco si dilata ulteriormente. Per la Luna la situazione è ’ complicata dal fatto che, essendo molto vicina, la sua posizione in cielo cambia leggermente a seconda del luogo dal quale la si osserva. Oltre che in Ofiuco, nella Balena e in Orione, il nostro satellite si infila occasionalmente anche nell’Auriga (ben 3 volte nel 2005), nel Corvo (per esempio il 12 luglio 2103) e nel Sestante.
Venere a zonzo. Non si sottraggono a occasionali gite extra zodiacali anche i pianeti. Anzi, la lista delle costellazioni dello "zodiaco arricchito" si amplia ancora. È Venere il pianeta più portato agli sconfinamenti: oltre alle costellazioni precedenti, lo si può trovare di tanto in tanto anche nell’Aquila, nel Cane Minore, nella Coppa, nel Corvo, nello Scudo (per esempio dal 25 al 29 gennaio del 2014), nel Sestante, nel Serpente, in Pegaso (il 22 e 23 marzo 2025) e nell’Idra Femmina. Da Giove in poi, i pianeti si limitano a Ofiuco, Balena e Orione. Risultato finale: lo zodiaco passa da 12 (o 13) a nientemeno che 25 costellazioni (u. tabella alla pagina precedente) su 88 totali nel cielo.
Moti complicati. Se per un astronomo professionista questa è semplicemente una curiosità, che cosa ne pensa chi si occupa di spiegare l’astronomia alle persone comuni? Lo abbiamo chiesto a Marco Potenza, fisico che lavora ali’Università di Milano e anche conferenziere al Planetario della stessa città: «Come divulgatore ritengo la cosa interessante. Non solo per mostrare come la visione proposta dall’astrologia sia del tutto carente di fondamento proprio sugli aspetti da cui pretende di attingere i dati oggettivi, ossia le posizione del Sole e dei pianeti. Ma anche perché l’uomo moderno, che ha perso l’abitudine a osservare il cielo anche a causa dell’inquinamento luminoso, non ha più la percezione di quanto possa essere complicato, per esempio, il moto di un pianeta».
Dal punto di vista astronomico, le incursioni degli oggetti del sistema solare in costellazioni inusuali si spiegano con il fatto che queste ultime, così come sono definite dai loro confini ufficiali, sono prossime a quelle zodiacali; Ofiuco è ad- dirittura attraversato dall’eclittica. Gli sconfinamenti sono rari, ma ci sono. Le differenze di comportamento tra i diversi oggetti del sistema solare dipendono poi da due fattori: il primo è l’inclinazione del piano orbitale del pianeta in questione rispetto all’eclittica (maggiore è l’inclinazione, più sono le possibilità che il pianeta sconfini) e il secondo è la distanza dalla Terra (più l’oggetto è vicino a noi più va... a spasso, per un effetto di prospettiva).
A ciò si sovrappone poi il moto di precessione della Terra, a causa del quale l’asse di rotazione del nostro pianeta "ciondola" nello spazio percorrendo la superficie di un cono in un tempo di circa 26.000 anni. Questo movimento sposta di 1° ogni 72 anni il sistema di riferimento al quale sono legati i confini delle costellazioni, favorendo l’entrata di un pianeta in una o nell’altra a seconda delle diverse epoche. Inoltre, la precessione ha fatto sì che, da quando 2 mila anni fa è stato in qualche modo codificato lo zodiaco a oggi, la posizione del Sole in cielo non coincida più con le date tradizionali delle costellazioni zodiacali (tabella alla pagina precedente). Il Sole è in ritardo di circa un mese.
E la Relatività? «A voler essere precisi, si dovrebbero considerare anche altri fattori per valutare il moto dei corpi del sistema solare» continua Potenza. «Per esempio essi si influenzano l’un l’altro, e ciò rende tali moti tra i problemi più complessi della meccanica celeste. Bisognerebbe introdurre correzioni almeno per l’attrazione di Giove. E per Mercurio anche le correzioni dovute alla Relatività Generale» precisa. «Chissà quale raffinata astrologia potrebbe nascere considerando tutti questi effetti» conclude ironicamente il ricercatore.
Ma il punto di vista degli astrologi in realtà è diverso. «A me personalmente questo fatto non interessa più di tanto. Bisogna ricordare che l’astrologia moderna occidentale si basa sui segni, non sulle costellazioni» precisa l’astrologo milanese Marco Pesatori. «Per esempio sappiamo bene del Sole in Ofiuco, ma l’astrologia preferisce considerare il classico cerchio zodiacale di 360° divisi in 12 costellazioni di 30°. In poche parole, l’astrologia chiama Ariete non la costellazione, ma i primi 30° dell’eclittica». La situazione effettiva del cielo e la sua evoluzione, in poche parole, non sono considerate importanti. «Per questo motivo anche l’effetto della precessione è lasciato in secondo piano rispetto alla corrispondenza tra il tempo segnato dal grande orologio celeste e tutto ciò che vive sulla Terra». Delusione: nessuno potrà mai dire "Sono della Balena, me l’ha detto il mio astrologo!