Martino Cavalli, Panorama 20/12/2012, 20 dicembre 2012
IL LUSSO DI AVERE UN TETTO SOPRA LA TESTA
C’era una volta un Paese in cui i padri andavano in pensione, incassavano la liquidazione, la davano ai figli che, assunti a tempo indeterminato, compravano la casa. Così oggi quasi l’80 per cento degli italiani è proprietario della propria abitazione. Ma la liquidazione non c’è più, i figli hanno lavori precari e le banche erogano mutui con il contagocce. In più è arrivato l’uomo cattivo e ha introdotto l’Imu, capace di fagocitare dalle esangui tasche degli italiani ben 23,5 miliardi. Fine della favola. Giù i mutui (-41 per cento nel secondo trimestre 2012), giù le vendite (-23 per cento) e giù anche i prezzi, con cali che arrivano al 5-7 per cento, ma forse vanno ben oltre, dato che gli addetti ai lavori vogliono evitare il panico. E ora? Se Imu è (dis) umano, patrimoniale è diabolico. E se Silvio Berlusconi promette di abolire la prima, il Pd pensa di inserire la seconda, ma dovrà fare bene i suoi conti, perché potrebbe essere la palla di neve che genera la valanga. Tra Imu e patrimoniale, rispunta l’affitto. Soluzione ovvia per chi la casa non ce l’ha, meno ovvia per i proprietari, ai quali la legge di stabilità regala il blocco degli sfratti. Chi vedeva nel ritorno all’affitto una modernizzazione del Paese, con i figli bamboccioni che se ne vanno di casa e la mobilità in aumento, è stato subito servito. Per riavere la disponibilità del proprio appartamento, si fa prima a puntare sulle molestie con relativo allontanamento coatto dell’inquilino, come ha disposto nei giorni scorsi il Tribunale di Milano.