Marco Palombi, il Fatto Quotidiano 20/12/2012, 20 dicembre 2012
NON SOLO TAV, PARTE L’ULTIMO ASSALTO ALLA DILIGENZA [2,25
miliardi per l’alta velocità e fondi a pioggia per tutti i ministri protestano: tagli alla sanità e spiccioli agli atenei] –
La legge di Stabilità ha assunto la sua forma definitiva. Ieri il ddl è stato approvato dalla commissione Bilancio del Senato e ora non dovrebbe cambiare più: diventerà legge entro la settimana dopo i passaggi in Parlamento (stamattina sbarca in Senato, il governo ha posto la fiducia). Insomma, nonostante un paio di ministri si siano svegliati all’ultimo minuto ricordando i tagli subiti dal loro settore quest’anno (13,8 miliardi in un triennio e 7.300 posti letto per la Sanità, altri 400 milioni al Fondo di funzionamento delle università) non c’è stato niente da fare: Profumo ha portato a casa la miseria di 100 milioni per gli atenei nel 2013, il che – a stare alle sue parole – vuol dire il fallimento dell’università italiana. Come sempre accade in questi casi, però, se molti piangono, c’è pure qualcuno che ride. Il governo, per dire, con un emendamento approvato martedì notte ha portato i fondi per la costruzione del Tav a 2,85 miliardi complessivi (più 100 nascosti sotto altre diciture, ma destinati alla Torino-Lione): agli iniziali 60 milioni di euro per il 2013, 100 milioni per il 2014 e 530 milioni per il 2015 vengono aggiunti, infatti, altri 2,25 miliardi, più precisamente 150 milioni l’anno a partire proprio dal 2015 e fino al 2029. D’altronde, ha spiegato ieri il ministro Cancellieri, se si cede alle pressioni della piazza e non si fa l’Alta velocità significa “autocondannarsi a un futuro di declino”.
Ovviamente per evitare questo spaventoso scenario l’esecutivo ha pensato di tutto. Non solo il Tav, infatti, ma pure “lo sviluppo e l’accrescimento di competitività delle industrie operanti nel settore aeronautico” – che tradotto vuol dire Finmeccanica - incassa il suo bel finanziamento pluriennale: 8,4 miliardi dal 2013 al 2028. Potevano rimanere fuori i “policlinici universitari non statali” (recte: privati)? Certo che no: avranno 52,5 milioni da spartirsi come deciderà il governo, cui aggiungere 12,5 milioni al Bambin Gesù di Roma e 5 alla fondazione Gaslini di Genova (il cardinal Bagnasco, educatamente, ha ringraziato a mezzo stampa). Qualche milioncino, ça va sans dire, finisce anche all’editoria: 40 milioni vanno al fondo per i giornali, 15 a radio e tv locali, che sotto elezioni è sempre meglio tenersi buone. Non basta, perché nel delirio dell’ultimo minuto di legislatura - sapientemente orchestrato dall’esperto presidente della commissione Bilancio del Senato Antonio Azzollini - nel ddl stabilità sono finiti decine di piccoli finanziamenti: magari sacrosanti, per carità, ma senza alcuna regia, vivi solo per la bravura o il potere o l’interesse elettorale dei proponenti. Ci sono, ad esempio, 80 milioni per la Pedemontana piemontese e 30 per la Tirreno-Adriatica, dieci milioni per l’Ice come aveva chiesto Corrado Passera e altrettanti per il “grave dissesto idrogeologico” dell’Abruzzo, sei milioni per i comuni montani, cinque per gli aerei anti-incendio del Corpo Forestale e cinque pure per lo sviluppo turistico della Basilicata, quattro in due anni, infine, per l’inderogabile integrazione delle terme nel Sistema sanitario nazionale.
Finito? No, perché dopo i piccoli finanziamenti ci sono quelli micro, in qualche caso ben destinati. E così l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza si becca il suo milioncino, stessa cifra stanziata per i duecento anni dalla nascita di Giuseppe Verdi, per il settantesimo anniversario della Resistenza e per il funzionamento del “Commissario per il coordinamento delle iniziative di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso”, mentre i giardini Villa Taranto (che stanno a Verbania, Piemonte) incassano il doppio e il Museo nazionale della Shoah addirittura tre milioni. Una cosa che si chiama Unido-Itpo (Ufficio per la Promozione Tecnologica e degli Investimenti) e sta a Roma sarà felice dei suoi 600 mila euro, la Fondazione Ebri di Rita Levi Montalcini festeggerà invece un finanziamento da 800 mila euro per tre anni, mentre la Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt) e una onlus che promuove la ricerca sul genoma del pancreas si dovranno accontentare di mezzo milione a testa. Qualche spicciolo tocca pure alla “manutenzione ordinaria” della basilica di San Francescod’Assisi (200mila euro), al Castello di Udine (130 mila), ai familiari delle 44 vittime del disastro aereo del Monte Serra del marzo 1977 (118 mila a testa). Ai cittadini di Marsciano, in Umbria, viene invece sospeso il pagamento delle cartelle esattoriali perché tre anni fa sono stati vittime di un terremoto. Il lettore potrebbe pensare: e allora perché non danno qualcosa pure all’associazione dei maestri di sci? Tranquilli, l’hanno fatto.