Pino Corrias, il Fatto Quotidiano 20/12/2012, 20 dicembre 2012
A CHE È SERVITO IL GUATEMALA?
AL NETTO di tutti noi grilli parlanti una cosa ancora non s’è capita dell’imminente ritorno del pm volante Antonio Ingroia, specialista (del resto) in misteri italiani: ma il Guatemala a cosa diavolo è servito, a parte i tre pittoreschi collegamenti con Santoro per mostrarci la sua lontananza sotto l’ombra della palma? Era un depistaggio, una fantasiosa vacanza di studi, oppure una rincorsa per tornare? Come lo vogliamo spiegare questo andare e venire dal lontano Centro America con tanto di insediamento segreto nella segreta palazzina? Davvero era necessario – dopo anni di abnegazione – alzare tutta questa polvere per infilarsi anche lui in quella masnada di poltrone e politici italiani così a lungo indagati e così da vicino conosciuti da rimanerne affascinato? È tutta qui la novità? Io non credo – come si ostinano a ripetere in molti – che un magistrato abbia gli stessi doveri e diritti di ogni altro cittadino comune. Ha molti doveri in più e qualche diritto in meno, visto che ha il potere esclusivo di indagarlo, rivoltargli la vita e qualche volta piegargliela fino a fargli male. Essendo sempre la giustizia un bene incorporato al dolore, al dubbio, qualche volta al rimorso.