Giuliana Ferraino, Corriere della Sera 20/12/2012, 20 dicembre 2012
UN AMERICANO AD ATENE, LA SCOMMESSA ANTI-CRAC —
Guadagnare 500 milioni in meno di sei mesi grazie alla Grecia? La sfida impossibile è riuscita all’americano Daniel Loeb, 51 anni (compiuti martedì) e 1,3 miliardi di patrimonio (stimato da Forbes), con il suo hedge fund Third Point. Mentre la maggioranza di investitori e money manager fuggiva dai debiti sovrani dei Paesi periferici dell’eurozona, Grecia in testa, Loeb ha puntato massicciamente sui bond ellenici, scommettendo sulla permanenza di Atene nella moneta unica. E Third Point è diventato il più grande investitore singolo di titoli di Stato greci, con una posizione di circa un miliardo di dollari.
Così, quando il 3 dicembre il governo di Antonis Samaras ha annunciato un buy back di titoli greci, finanziato dagli Stati dell’eurozona, Loeb ha fatto jackpot: ha ceduto la maggioranza della sua posizione, incassando mezzo miliardo, ha rivelato il Financial Times. Come dire: quasi tre milioni al giorno. Tra l’inizio di luglio, quando l’hedge fund ha cominciato a comprare bond ellenici per appena 17 centesimi, e il 17 dicembre, quando la Grecia ha completato con successo il riacquisto di bond a un valore di 34 centesimi.
L’azzardo ha fatto di Dan Loeb uno dei trader di maggior successo in un anno assai difficile anche per gli hedge fund, che nei primi 11 mesi del 2012 hanno riportato, in media, un ritorno del 4,9% secondo Hedge Fund Research, rispetto al 20% messo a segno da Third Point. Ma fare meglio degli altri non sembra una novità per Loeb che dal 1995, l’anno in cui ha fondato Third Point, dopo aver cominciato la carriera in Warburg Pincus ed essere poi passato a Citibank, arricchisce i suoi investitori con rendimenti del 25% circa in media all’anno.
La chiave del suo successo? Identificare asset sottovalutati e fare scommesse contro il mercato, ha spiegato una volta lo stesso Loeb. All’inizio di luglio, ad esempio, lo spread dei titoli di Stato greci a 10 anni con gli analoghi Bund tedeschi era a 2.429 punti, con un rendimento del 25,89%. Ieri in serata lo spread era sceso a 1.009 punti, con un rendimento dell’11,5%. E, dopo che martedì Standard and Poor’s ha alzato di ben sei gradini in un colpo il giudizio sul debito sovrano di Atene, riportandolo a «B-» dal livello di «default selettivo», ieri la Banca centrale europea ha riammesso le banche greche al proprio tradizionale canale di finanziamento del sistema, consentendo di consegnare bond ellenici come collaterali dei fondi Bce.
Un altro punto a favore di Third Point, che ha mantenuto una larga posizione sul debito sovrano greco. Ma l’hedge fund, che oggi gestisce poco meno di 10 miliardi di dollari, non investe soltanto in reddito fisso. Tra i suoi asset figurano, tra l’altro, consistenti partecipazioni in Yahoo, nel colosso assicurativo Aig, in Apple e nel gruppo petrolifero Murphy Oil. Loeb ha sempre giocato il ruolo di investitore attento, pronto a criticare le scelte strategiche attraverso lettere durissime indirizzate al top management, che poi rende pubbliche attraverso un blog creato apposta (http://danloebletters.blogspot.it/). Un esempio del suo sarcasmo? Nel 2003 ribattezzò Chief value destroyer (Cvd) il Chief executive officer (Ceo) di una società in cui aveva investito, dopo aver visto scendere del 45% il valore delle azioni in Borsa, chiedendogli di dimettersi. Più di recente si è accanito contro Yahoo, di cui possiede una quota del 5,8%, favorendo il ricambio al vertice. E’ stato infatti Loeb a spingere Scott Thompson, allora alla guida del motore di ricerca, alle dimissioni lo scorso maggio, dopo aver rivelato che il manager non si era mai laureato in informatica, come invece aveva fatto credere. E, massima rivincita dopo un duro braccio di ferro, è entrato nel board di Yahoo lo stesso giorno dell’addio di Thompson.
Sostenitore di Mitt Romney nell’ultime elezioni presidenziali americane, sebbene sia stato compagno di corso di Barack Obama alla Columbia University, dove si è laureato in economia, fuori dai consigli di amministrazione e dal suo ufficio di Manhattan, sulla Park Avenue, all’altezza della 53a strada, Loeb è un avido collezionista di arte contemporanea e un salutista accanito, che corre le maratone, partecipa alle gare di triathlon, fa surf (ai Caraibi e in Indonesia) e, soprattutto, pratica Ashtanga yoga. Tanto che ha sposato un’ex istruttrice di yoga, con cui ha avuto tre figli (vivono in una penthouse con otto camere da letto nell’Upper West Side, comprata nel 2005 per 45 milioni di dollari).
Giuliana Ferraino