Fabrizio Massaro, Corriere della Sera 20/12/2012, 20 dicembre 2012
«NEL CENTRODESTRA PENSANO SOLO AI SEGGI. CHE EMOZIONE DA’ LA RUSSA ALLA GENTE?» —
(«Ora non posso parlare. La richiamo io». È un’altra di quelle giornate della politica italiana in cui tutti cercano tutti, e Francesco Storace è un interlocutore piuttosto ambito. Ha una buona dote di voti: in più, è esperto, perfido, spregiudicato).
Mezz’ora dopo.
«Mi scusi, ma prima stavo uscendo da Palazzo Grazioli».
Ha notizie fresche?
«Oggi Berlusconi l’ho trovato proprio carico. Stava lì, nel suo studio, a decidere i manifesti elettorali, gli slogan, a decifrare sondaggi... Ad un certo punto, poi, mi dà un foglio e mi dice: "Guarda qui: se Casini continua con la sua linea, c’è il rischio che tu superi pure lui". In effetti, certi sondaggi danno Casini al 3,9%. E siccome La Destra, il mio partito, è tra il 2.5% e il 3%... ci sto facendo un pensierino. Così, dopo aver superato Fli e Idv, mi tolgo un altro capriccio».
Berlusconi si candida?
«Sì, a questo punto credo proprio di sì».
Lei sta trattando un apparentamento con il Pdl?
«Il concetto non mi piace. Io non tratto».
Lei si confronta.
«Ecco, così va già un po’ meglio... Vede, tra me e Berlusconi, anche nei momenti più burrascosi, c’è sempre stato rispetto. Ora sono un po’ di settimane che ci vediamo, qualche giorno fa sono andato io ad Arcore, e sì, ci stiamo confrontando, stiamo valutando la possibilità di un accordo elettorale. Che noi de La Destra, sia chiaro, faremo comunque e solo ad una condizione: che non ci sia Monti. Perché dove entra Monti, noi ci alziamo ed usciamo».
Lei è molto corteggiato, politicamente. Oltre Berlusconi, ha visto e sentito parecchie volte anche La Russa.
«Allora, premessa: se lei ora pensa che io mi metta a sbeffeggiare La Russa come fece lui con il sottoscritto quando decisi di andarmene a fondare La Destra... no, si sbaglia: perché io invece le dico che ho rispetto assoluto per la scelta di La Russa e per il suo nuovo movimento, Centrodestra nazionale. Detto questo...».
Ecco, appunto: detto questo?
«Beh, rilevo che La Russa era, come me, un colonnello di Fini; con Fini se ne andò nel Pdl; è rimasto nel Pdl senza Fini; e ora vuol fare il Pdl2 senza Berlusconi ma alleandosi con Berlusconi... mi sembra un po’ troppo, no?».
La verità è che, nelle settimane passate, c’è stata una gran nostalgia di An, vero?
«E ma non si può più fare An! E sa perché? Perché per fare An servono Storace, Gasparri, Matteoli, Urso e Alemanno: vale a dire tutti i più alti in grado di un tempo. E non solo: poi, per rifare An, servirebbero anche quei personaggi esterni tipo Fisichella o Fiori... E io ho molta stima per Crosetto e per il figlio di Cossiga, ma mi sembrano, obiettivamente, venire da un altro mondo».
La Meloni, però, viene dal vostro. E anche lei sta pensando di...
«La Meloni...».
Coraggio.
«No, dico: a me, se la Meloni e Crosetto vogliono fare un’appendice esterna al Pdl, in grado di durare il tempo di un’elezione, a me una roba del genere non interessa. E anzi, a loro due e a La Russa dico: oh, fate attenzione... perché se tutta questa agitazione è solo una banale operazione "salvaseggi", allora state sbagliando tutto alla grande... e la gente, occhio, non ci casca. Perché tu le persone, in campagna elettorale, le devi emozionare... E La Russa, sinceramente, che emozione trasmette? Altro sarebbe il discorso se invece si pensasse di lavorare a costruire un grande partito di destra. Ma si può pensare di costruire un grande partito in trenta giorni?».
Quindi?
«Quindi io prima mi accerto che non ci siano tracce di Monti, poi sono libero di fare un bell’accordo con Berlusconi alla faccia di... vediamo se indovina...».
È facile.
«E certo che è facile: alla faccia di Fini! Voglio dimostrargli che nonostante l’impegno profuso, non è riuscito a distruggere la destra di questo Paese. Sa come diciamo noi a Roma, no? Mi ci sono messo di tigna...».
(Traduzione dal romanesco. Tigna: testardaggine, cocciutaggine).
Fabrizio Roncone