VARIE 20/12/2012, 20 dicembre 2012
KOCHI - L’Alta Corte del Kerala ha accolto la richiesta dello Stato italiano: i due marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, trattenuti in India, potranno tornare in Italia per due settimane durante le feste natalizie, grazie a un permesso speciale
KOCHI - L’Alta Corte del Kerala ha accolto la richiesta dello Stato italiano: i due marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, trattenuti in India, potranno tornare in Italia per due settimane durante le feste natalizie, grazie a un permesso speciale. Al termine della "licenza", entro il 10 gennaio del 2013, i due militari dovranno rientrare in India - dove si trovano da dieci mesi - e affrontare il processo per la morte dei due pescatori indiani. Per arrivare alla concessione del permesso per i due militari, l’Italia ha accettato di esporsi per una garanzia finanziaria di 60 milioni di rupie, pari a oltre 826 mila euro. Il console generale Gianpaolo Cutillo ha spiegato: "La nostra istanza è stata accolta con alcune condizioni che dovremo meglio verificare dalla lettura dell’ordine". Latorre e Girone dovranno inoltre fornire al commissariato della polizia di Kochi gli indirizzi delle loro abitazioni italiane, i loro numeri di cellulare e i dettagli dei movimenti che prevedono di effettuare una volta rientrati nella Penisola. Appresa la notizia, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha esternato la sua soddisfazione. Ma anche puntualizzato: "Potremo abbracciare qui questo Natale i nostri Marò, contando che al loro rientro in India, secondo gli accordi, potranno finalmente succedere decisioni della Suprema Corte indiana perché rientrino finalmente in patria per essere sottoposti alla giustizia italiana". Nel pomeriggio, Napolitano si è collegato in videoconferenza con i due militari. "Sono molto felice di vedervi e spero che quando tornerete in Italia nei prossimi giorni troverete il tempo di venire al Quirinale - le parole di saluto del capo dello Stato rivolto ai marò -. In questo sforzo si sono mobilitate tutte le Istituzioni". Parlando ai due fucilieri, Napolitano ha quindi rinnovato il suo invito alle autorità di Nuova Delhi: "Rispetteremo l’impegno d’onore preso", ovvero di rispedire in India Girone e Latorre al termine delle due settimane di permesso, ma "ci attendiamo che le autorità indiane rispettino l’impegno a una considerazione equa della vostra posizione". "Voi non eravate nell’Oceano Indiano in vacanza - ha osservato il presidente della Repubblica -, ma per tutelare la navigazione dagli assalti della pirateria. Avete fatto il vostro dovere, e in ogni caso il vostro comportamento non può che essere giudicato dalla giustizia italiana". Latorre e Girone si sono detti "felici e onorati di conoscerla, signor Presidente, saremo felici di venirla a trovare al Quirinale". "Tornare a casa - hanno aggiunto i due marò - dopo 10 mesi dalle nostre famiglie è un passo molto importante. E’ un giorno di gioia, molto importante. Il nostro governo ci è stato tanto vicino". Soddisfatto della licenza anche il ministro degli Esteri Giulio Terzi: "E’ un grande sollievo. Si è trattato di una prova di sensibilità indiana per i valori più sentiti dal popolo italiano e dalla nostra gente", ha commentato. Così anche il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo: "E’ una grande soddisfazione che i nostri due connazionali trascorrano il periodo natalizio in Italia con le loro famiglie", ha detto ospite di Skytg24 appena appresa la notizia. La decisione della Corte del Kerala arrivata oggi, aveva avuto diversi rinvii (VIDEO). Era attesa da giorni e la delegazione italiana era in apprensione. Nel caso infatti che il giudice non avesse firmato stamattina l’ordine di autorizzazione, i tempi per svolgere tutte le pratiche burocratiche sarebbero stati insufficienti a garantire la partenza prima della vigilia di Natale. Questo tenendo conto sia del fine settimana, sia perché i passaporti dei due marò sono in mano ad un giudice di Kollam, e che sono necessarie le autorizzazioni di vari uffici keralesi prima della partenza. I legali ieri hanno presentato le ulteriori garanzie chieste alla Repubblica italiana riguardanti la possibile concessione di una ’licenza’. Una fonte italiana che segue direttamente la vicenda ha confermato che "da Roma sono arrivati i documenti necessari". Fra i documenti consegnati alla Corte c’è una lettera di impegno formale firmata dal ministro degli Esteri Giulio Terzi, con l’impegno "a predisporre ogni mezzo, nell’ambito dei poteri costituzionali di cui dispone il governo, affinché i marò tornino in India alla fine delle due settimane di eventuale licenza". Subito dopo la sentenza dell’Alta Corte del Kerala, Massimiliano Latorre ha mandato un sms alla sorella Franca sul quale è scritto ’Casa sì’, ha raccontato Franca Latorre. "Sono in brodo di giuggiole - ha detto la donna - era da giorni che aspettavano questa notizia. Eravamo in un silenzio assordante, quasi religioso, in attesa che si pronunciassero sulla possibilità di rivederli a Natale". I marò, accusati di aver ucciso due pescatori scambiati per pirati somali il 15 febbraio, dal 30 maggio alloggiano in un hotel di Fort Kochi con l’obbligo di firma e il divieto di lasciare la città. Sulla questione di fondo, ovvero la giurisdizione del caso, deve ancora pronunciarsi la Corte Suprema indiana, che però nei giorni scorsi ha rinviato di tre mesi la sentenza. (20 dicembre 2012)