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 2012  dicembre 20 Giovedì calendario

CASE CHIAVI IN MANO COL TRUCCO


I pregiudizi sono pericolosi, soprattutto quelli positivi: l’onestà sarebbe una delle antiche virtù di cui i tedeschi vanno orgogliosi. Ma anche loro cominciano a dubitarne. Secondo quanto rivela Die Welt, il 97% dei contratti di acquisto per case o ville in costruzione nasconde un inganno che fa lievitare il prezzo finale: «Chiavi in mano», per i costruttori in Germania, è un modo di dire.
Il cliente dovrebbe leggere tutte le pagine del documento, a volte lungo quanto un paio di capitoli d’un romanzo e, soprattutto, usare una lente d’ingrandimento per leggere le note in caratteri minuscoli. «Spesso non basta», denuncia sdegnato Thomas Penningh, presidente del Verband privater bauherrn (Vpb), l’associazione dei proprietari di immobili.
Molte formule sembrano chiare, invece sono ambigue per chi non è addetto ai lavori. Improvvisamente si scoprono extra non previsti. La sorpresa è uguale a quella di chi compra un’auto e si vede consegnare una vettura priva degli accessori, dalla batteria agli pneumatici. L’inganno è più agevole quando si acquista una villetta, passione delle famigliole tedesche: il prezzo comprende la casa al completo, cioè quello che si vede, ma non la spesa per scavare le fondamenta. E la cantina? Si dà per scontato che faccia parte del tutto; invece no, se non è chiaramente indicata. Ecco 50 mila euro che si aggiungono al conto finale. E altri 50 mila per il garage. Si vedeva nella foto sul dépliant? Sì, ma non era nominato nel contratto. Le pareti all’interno e la facciata sono lasciate allo stato grezzo: la tinteggiatura è un extra.
Ecco la casa chiavi in mano, ma senza acqua corrente, senza luce elettrica, senza scarico. Semplicemente non è allacciata alla rete. Un altro extra che fa lievitare il conto finale. Oppure la villa, dal prezzo niente affatto modesto, viene equipaggiata con sanitari di scarto: c’è una vasca da bagno da alloggio popolare, si desidera di meglio? Basta pagare. Molti clienti non si accorgono che il prezzo chiavi in mano vale solo se la casa viene terminata entro la data indicata. Se la consegna arriva in ritardo il prezzo può lievitare, per inflazione, costo del lavoro, e così via. Dovrebbe essere il costruttore a pagare una penale per il ritardo, ma, se nel contratto non è stato stabilito in modo preciso, a pagare sarà chi acquista.
Si corrono meno rischi a comprare l’usato, una bella casa d’annata? Non sempre: un giudice nelle settimane scorse ha sancito che non può essere accusato di truffa un venditore che ha mentito sui metri quadrati dell’alloggio. Una dozzina in meno? È considerata una normale pratica commerciale: chi compra perda tempo a misurare le stanze. E, di solito, il contratto di vendita comprende la fatidica frase «acquisto nello stato_», cioè nelle condizioni al momento della vendita. Un mese dopo saltano le tubature, il soffitto lascia filtrare la pioggia? Troppo tardi. Anche se un contratto normale prevede che ci sia la clausola per denunciare le magagne occulte entro cinque anni dall’acquisto, è una trappola in cui sono caduti i nostri imprenditori accorsi a fare affari a Berlino alla caduta del Muro. Ci hanno rimesso tutti.
«In Germania è ancor peggio che sul Golfo», si sfogò il manager edile napoletano Bruno Capaldo con la rivista Focus. Nell’Italia meridionale, disse, abbiamo a che fare con la mafia, ma non mi aspettavo di avere a che fare con i «mafiosi alla tedesca». Capaldo divenne il presidente del comitato che riuniva le 31 imprese edili che avevano tentato fortuna a Berlino. In totale hanno chiuso con una perdita di 225 milioni di Deutsche Mark, 112 milioni di euro. Perché erano poco professionali all’italiana? La stessa sorte toccò agli scandinavi. I tedeschi usarono tutti i metodi al limite della legalità per non pagare. Se era tutto a posto, al momento del saldo si trattenevano il 30% della cifra pattuita, in attesa che scadessero i fatidici cinque anni. «Non si sa mai», dissero e l’ebbero vinta. Ma era ben oltre il margine di guadagno previsto, e molte imprese fallirono.