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 2012  dicembre 20 Giovedì calendario

ALEMANNO METTE ALL’ASTA I REGALI A VELTRONI


Le cravatte regimental (200 euro), i gemelli Tiffany a forma di palla da basket (120 euro), le chiavi della città di New York (100 euro), le locandine del tour di Paul Mc Cartney (200 euro), le foto ricordo con Sordi, De Niro, Foà, (100 euro), la maglia di Totti autografata più foto del matrimonio (300 euro). E ben due ritratti in primo piano, uno a carboncino firmato Nino La Barbera, dono di Nicola Piepoli (500 euro), l’altro a tecnica mista di Luca Sorrentino (400 euro). È una vera asta di “Veltroni memories” quella che il sindaco Alemanno ha organizzato per sabato mattina in Campidoglio: se ne vanno all’incanto 183 memorabilia capitoline, una scelta dei doni ricevuti dai sindaci a partire dal 2001. A sfogliare il catalogo
però si riconoscono molto bene (e soprattutto) le pubbliche passioni del predecessore dell’attuale primo cittadino, il quale dichiara con entusiasmo di aver concepito un simile evento «per la prima volta nella storia del Campidoglio» così da dare una mano, in questo Natale difficile, a chi ne ha bisogno, nella fattispecie l’associazione Peter Pan che aiuta i malati oncologici
del Bambin Gesù, la Caritas diocesana e la Congregazione dei missionari della carità.
Dagli armadi del colle, ora che si approssima la fine del mandato, Alemanno ha tirato giù scatole e scatolette, astucci di cuoio e involucri pregiati per decidere di mettere in mostra (domani nella sala della Protomoteca), e poi vendere, per esempio, tanti lavori di artisti
amati dalla Roma veltroniana: Paladino, Cucchi, Mitoraj, Rainaldi, Abate, Strazza, opere fotografiche, piccole statue, incisioni, acqueforti, messi all’incanto, e non se ne parli più. Nella geografia delle relazioni istituzionali del settennato di Veltroni (2001-2008), non mancano com’è ovvio quelle internazionali: ecco così pronti alla benefica dismissione i doni dei
politici cileni (una coppia di speroni), quelli della regina della Malesia (una scatola intarsiata), di Gheddafi (un tappeto rosso fiamma), del presidente della Repubblica tedesca (bicchieri d’argento), del sindaco di Londra (coppe con la skyline).
L’omaggio alla prima autorità cittadina scatena la ricercatezza paradossale della coperta di pelliccia
firmata Valentino (1500 euro) e il lusso dell’orologio Cartier in oro rosa (9000 euro) ma anche la banalità inesorabile di penne, sciarpe, vuotatasche, cornici d’argento. A meno di passioni conclamate (cinema, musica) e riconoscibilità immediata (i ritratti), i regali sono quasi sempre anonimi e il gioco di indovinare se a scartare il pacchetto sia stato Veltroni o Alemanno non sempre viene automatico. Si può provare con il cubo portafoto rosso Ferrari di Luca di Montezemolo (80 euro), la scatola in argento offerta da Francesco Caltagirone (600 euro) o la foglia d’argento di Pietro Mezzaroma e figli (80 euro). Omaggi dovuti, lasciati dietro le spalle e dimenticati fino al repêchage di Alemanno, gesto forse buonista di un
Natale di crisi.