Varie, 31 dicembre 2012
APERTURA FOGLIO DEI FOGLI 31 DICEMBRE 2012
21 gennaio: a Washington viene inaugurata la seconda presidenza di Barack Obama. Massimo Gaggi: «Ormai cominciano a levarsi molte voci anche tra i progressisti che chiedono a Obama di cambiare rotta: continuando a destinare tutte le sue risorse alla gestione del presente, dicono, il Paese sta dimenticando di investire nel suo futuro, nei meccanismi della crescita. Ed è proprio questa la scelta che Obama ha davanti a sé: gestire l’esistente, far galleggiare l’America rinviando al suo successore il nodo di una spesa sociale comunque esplosiva, oppure prendere il toro per le corna. Nel primo caso, lascerà un Paese indebolito, demoralizzato, che continuerà a scivolare lentamente sul piano inclinato del declino. E verrà ricordato solo come il primo presidente nero della storia americana. Se, invece, saprà dare una scossa al Paese, se ricomincerà a investire sul futuro, a risanare il bilancio federale e a ricreare aspettative positive pur togliendo risorse agli anziani, tra quattro anni potrebbe lasciare un America che, tra sofferenze e mille difficoltà, è riuscita a “cambiare pelle”». [1]
22 gennaio: elezioni anticipate in Israele (la coalizione di governo non è stata in grado di trovare un accordo sull’approvazione del bilancio di austerity). Fabio Scuto: «Il presidente Shimon Peres è l’ultimo dei “padri fondatori” dello Stato di Israele, la sua autorevolezza gli consente di assumere posizioni sempre più spesso non in linea con l’attuale governo di Benjamin Netanyahu, specie per quel che riguarda le trattative di pace con i palestinesi e la colonizzazione della Cisgiordania. Lo stallo delle trattative di pace negli ultimi tre anni ha messo Israele in una difficile posizione e bisogna guardare al futuro non al passato, ed ecco perché il governo israeliano “che uscirà dalle elezioni del prossimo 22 gennaio dovrà aprire subito le trattative con i palestinesi perché non c’è un’opzione migliore di quella di una soluzione con due Stati”, Israele e la Palestina. Un consiglio e un monito al tempo stesso per il premier Netanyahu, dato dai sondaggi vincitore anche al prossimo voto». [2]
12 febbraio: inizia il 63° Festival di Sanremo. Per qualche giorno si era parlato di un suo slittamento. Aldo Grasso: «L’idea di far slittare la manifestazione canora per non disturbare le elezioni è semplicemente grottesca». [3] Il conduttore Fabio Fazio: «Il tema non può essere che Sanremo si sposta perché fa paura, perché bisogna stare attenti agli ospiti o perché ci sono canzoni di destra o di sinistra. Ma si sposta per ragioni pratiche dettate dalle regole sul voto, per cui in quei giorni devono andare in onda programmi elettorali. Finché si scherza va bene, ma non si può applicare la par condicio a una gara di canzoni, no?». [4] Alla fine ha prevalso il fatto che lo spostamento delle date avrebbe creato problemi per la chiusura dei contratti con gli ospiti. Giancarlo Leone, direttore dell’intrattenimento Rai: «Sarebbe stato impossibile fermarli senza una data certa». Altro problema: a marzo RaiUno sarebbe stata comunque bloccata da un altro evento: il 4, da Bologna, l’omaggio a Lucio Dalla nel giorno in cui avrebbe compiuto 70 anni. [5] Quanto alla gara (conclusione il 16 febbraio) i bookmaker danno per favorita Malika Ayane seguita da Chiara Galiazzo e Modà. [6]
15 febbraio: l’asteroide DA14, diametro di circa 45 metri, peso oltre 130.000 tonnellate, velocità 13 chilometri al secondo, passa ad appena 25-30 mila chilometri dalla Terra. Mai, da quando si possono fare questi calcoli, l’orbita di un asteroide tanto grande ci era passata tanto vicina. Ci colpisse, dicono gli esperti, potrebbe radere al suolo un’area grande quanto Londra e dintorni. DA14 ci era già passato vicino nel febbraio 2012, scovato da un astronomo di un osservatorio spagnolo (La Sagra). Andrea Milani Comparetti (Università di Pisa) ha spiegato che il prossimo passaggio ci permetterà di calcolare le probabilità che lo scontro possa avvenire in futuro: per adesso è dato 1 a 27.000 per il 2026 (venerdì 13 febbraio la data fatale). Per evitare spiacevoli sorprese, la Planetary Society americana ha distribuito 250.000 dollari a 33 cacciatori d’asteroidi dilettanti (tipo quelli che in Spagna hanno scovato DA14 potenziando il telescopio con una lente da 7.695 dollari). [7]
24 febbraio: elezioni per la XVII legislatura della Repubblica italiana. In un primo tempo era stata indicata la data del 17 febbraio, Silvio Berlusconi avrebbe preferito il 2 marzo. Un lettore di Repubblica (Giancarlo Staffa@senato.it): «Febbraio è mese, evidentemente, invernale. Periodi generali e prolungati di maltempo (come quello del 2012) o, più banalmente, l’alta stagione delle settimane bianche, non possono incidere in modo anche significativo sulla partecipazione alle elezioni? Una prassi costituzionale sempre rispettata ha evitato di indire elezioni importanti in inverno e in piena estate». [8] Quanto al risultato, secondo Nando Pagnoncelli, presidente di Ipsos «il nome di Monti dà molto più valore al raggruppamento di centro» e mette in serio pericolo la vittoria di Pier Luigi Bersani a Palazzo Madama. [9] Giunto alla fine del suo settenato Giorgio Napolitano, nel 2013 verrà eletto anche il 12° presidente della Repubblica (anche qui si fa il nome di Monti). [7]
14 marzo: il Congresso del Popolo si riunisce per eleggere il nuovo presidente cinese, Xi Jinping, che a novembre è subentrato a Hu Jintao alla guida del partito comunista. Il titolo che conta è quello conferito al nuovo leader a fine 2012, il prossimo ha un valore cerimoniale, ma gli permetterà di rappresentare la Cina negli incontri con i governanti di tutto il mondo. Contemporaneamente al presidente, la Cina cambierà anche il primo ministro: via Wen Jiabao, il suo posto verrà preso da Li Keqiang. Dal punto di vista economico, fino al 2015 sarà in vigore il 12° piano quinquennale. La crescita 2013 dovrebbe superare quella del 2012, ma è difficile immaginare tassi a due cifre come quelli sperimentati in buona parte della decade guidata da Hu Jintao. Il 2013 sarà un anno di svolta dal punto di vista demografico: il numero dei cinesi in età lavorativa comincerà a declinare. [7]
17 marzo: inizia a Melbourne (Australia) la 64ª edizione del mondiale di Formula 1. Il ferrarista Fernando Alonso: «Firmerei per altri tre anni esattamente uguali ai tre passati. Questa (la 2012, ndr) è stata la mia stagione migliore, ora avverto un rispetto diverso. Non importa quanti titoli vinci: tutti ricordano Gilles Villeneuve e non ne ha vinto nessuno». Detto questo, l’anno prossimo ci riproverà: «Bastano 3-4 punti in più e un po’ di fortuna». Oltre, ovvio, a «una macchina migliore, soprattutto in qualifica», come chiede Montezemolo. Arianna Ravelli: «Ironia vuole che la Rossa 2013 “nascerà” proprio in Germania, a Colonia, nella galleria del vento della Toyota, perché quella di Maranello sarà chiusa un paio di mesi per aggiornamenti. Chissà che serva per battere un tedesco (Sebastian Vettel su Red Bull-Renault, ndr) ormai con tre titoli». [10] Il 31 marzo partirà dal Qatar la 65ª edizione del motomondiale. Valentino Rossi correrà con la Yamaha, dopo due disastrose stagioni alla Ducati: «Negli ultimi anni questo sport è diventato troppo serio, e con lui anche i piloti. In passato c’era più coraggio, ma ora sembra più una questione di serietà e atletismo». [11]
29 aprile: secondo anniversario di nozze per la Duchessa Kate di Cambridge e il principe William, che nel 2013 avranno il loro primo figlio (gravidanza annunciata lo scorso 3 dicembre). Fabio Cavalera: «Elisabetta sarà bisnonna, eguagliando Vittoria 120 anni fa, pure lei rallegrata dalla nascita di un pronipote. E le gerarchie nella casata Windsor cambieranno: Carlo è il primo in linea di successione diretta, poi viene William, al terzo posto sarà l’ultimo rampollo. Non importa se maschio o femmina: comunque, grazie all’accordo unanime dei 16 paesi del Commonwealth, avrà la corona di re o regina in testa, scavalcando sia gli zii sia le zie e vi aggiungerà la nomina automatica a capo della Chiesa Anglicana inglese. Per il secolo ventunesimo, i Windsor sono a posto. Monarchia lungimirante, senza vuoti di potere, senza scossoni. Una straordinaria macchina da fiabe, da tragedie, da sorrisi, da lacrime, da matrimoni, da pettegolezzi. Chi ci perde qualcosa è il povero Harry che scala in quarta posizione. Ma poco importa». [12]
19 maggio: finisce il campionato di calcio di serie A. Secondo scudetto consecutivo per la Juventus? Gianluca Vialli: «Era già la migliore e si è pure irrobustita». Una settimana dopo, il 25 maggio a Wembley, si giocherà la finale della Champions League. Chance della Vecchia Signora? «Se la gioca con tutti, e deve crederci fino in fondo. Insieme al Borussia Dortmund è la squadra che più mi ha appassionato nella prima fase». Il Milan, l’altra squadra italiana in corsa, avrà un ostacolo tremendo già negli ottavi di finale (andata il 12 e 20 febbraio, ritorno il 5 e il 13 marzo), il formidabile Barcellona. Leo Messi è proprio un marziano? «Certo, ma forse un po’ meno di prima. Ho come il sospetto che da quando rincorre i primati di gol, il gioco del Barcellona scorra con minore fluidità». Dal 16 giugno la nazionale sarà impegnata in Brasile per la Confederations Cup (il 22 il match coi padroni di casa): «La Spagna è ovviamente la più forte, ma l’Italia seconda all’Europeo è un ritorno di orgoglio per tutti noi. Gli azzurri hanno futuro, sono in piena svolta generazionale». [14]
1 giugno: inizia la 55ª biennale di Venezia (fino al 24 novembre, vernice 29-30-31 maggio). Stefano Bucci: «Si propone di raccogliere tutta l’immaginazione del mondo (arte compresa ma non solo) in un bestiario ideale della creatività, assemblandolo nelle storiche sedi dell’Arsenale e dei Giardini, tra Padiglioni nazionali (88 finora le adesioni) e spazi cittadini (una quarantina gli eventi extra moenia previsti)». Il curatore Massimiliano Gioni «ha avvicinato il proprio progetto ai cinquecenteschi teatri della memoria di Giulio Camillo, ma soprattutto al Palazzo Enciclopedico (e sarà appunto questo il titolo della Biennale) dell’artista autodidatta italo-americano Marino Auriti, che, come ha spiegato Gioni, “il 16 novembre 1955 depositava, presso l’ufficio brevetti Usa, i progetti di un museo immaginario che avrebbe dovuto accogliere tutto il sapere dell’umanità, dalla ruota al satellite”. Un’utopia che sarebbe rimasta naturalmente incompiuta”». Gioni dice che «sarà una mostra che guarderà al presente, superando gli sbarramenti attualmente imposti della professionalizzazione dell’arte». [13]
14 giugno: elezioni presidenziali in Iran. Mahmoud Ahmadinejad è già stato scaricato dal leader supremo Ali Khamenei, deciso a farne il capro espiatorio per tutto quel che negli ultimi anni non è andato per il verso giusto (soprattutto dal punto di vista economico). Esiste anche una possibilità che Ahmadinejad perda il posto prima del voto (nel qual caso Khamenei potrebbe decretare lo Stato d’Emergenza). Quanto ai candidati, al momento si fanno i nomi di Saeed Jalili, capo negoziatore per il dossier nucleare; Ali Larijani, speaker del parlamento; Akbar Hashemi Rafsanjani, già presidente; Mohammed-Bagher Ghalibaf, sindaco di Teheran «affascinante come un Bill Clinton iraniano e pio come un Bush musulmano» (Time). Tutti e quattro hanno preso le distanze da Ahmadinejad, tutti e quattro potrebbero essere interlocutori graditi dagli Stati Uniti, la cui opposizione dovrebbe evitare nel 2013 un attacco israeliano (nonostante Netanyahu abbia detto alle Nazioni Unite che entro l’estate Teheran sarà in possesso della bomba atomica). [15]
1 luglio: al termine di un cammino durato 12 anni e quattro mesi, la Croazia diviene il 28° Paese membro dell’Unione Europea, il secondo proveniente dalla ex Jugoslavia (dopo la Slovenia nel 2004). ll Montenegro ha iniziato nel 2012 le trattative per l’ammissione, Serbia e Macedonia hanno già il ruolo di candidati, Bosnia e Kosovo devono ancora iniziare il percorso: con l’attuale crisi dell’euro, è però probabile che ci vorranno molti anni prima che un altro Paese balcanico entri nell’Unione. Il Corriere della Sera: «L’Unione europea non può accettare nuovi Stati membri finchè quelli già presenti non hanno risolto i loro problemi. Secondo il presidente del Bundestag, il parlamento tedesco, Norbert Lammert, “la Ue non è in grado di espandersi nell’immediato futuro” e questo perchè “abbiamo così tante urgenze da sistemare per il consolidamento dell’Unione europea che non possiamo lasciare, ancora una volta, che l’ambizione prenda il sopravvento sulla stabilità”. Lammert ha ricordato “le esperienze che abbiamo avuto con Bulgaria e Romania” sottolineando che la Croazia “non è chiaramente pronta”». [16]
4 agosto: terminano a Barcellona i quindicesimi campionati del mondo di nuoto (inizio il 19 luglio). Archiviato il 2012, «un anno orribile», Federica Pellegrini dovrebbe continuare il suo sabbatico, impegnandosi solo nelle staffette. Obiettivo le Olimpiadi del 2016, nei prossimi mesi si parlerà soprattuto del suo tecnico: «Aspetto una risposta dalla Federnuoto: mi dicessero se mi aiutano o no. Ho pronto un contributo di sponsor, voglio solo sapere con quanto concorre la Federnuoto. Ho scelto Philippe Lucas. Il piano è portarlo a Verona per tre anni, ma entro il 6 gennaio lui chiuderà con Narbonne. C’è poco tempo. Non mi rispondono, forse perché quest’anno non ho avuto i risultati di sempre». [17] Il 10 agosto inizieranno a Mosca i quattordicesimi campionati del mondo di atletica leggera. Usain Bolt, fenomeno giamaicano dello sprint (100 e 200 metri) ha promesso: «Sto diventando vecchio, voglio capire fino a dove posso spingermi e far cadere tutti i miei record. Se la salute mi assiste, aprirò il gas al massimo e supererò ogni limite di velocità». [18] A proposito di rassegne iridate: dal 4 al 17 febbraio si svolgeranno a Schladming (Austria) i 42mi campionati del mondo di sci alpino.
22 settembre: elezioni in Germania. L’importanza di questo voto va ben oltre i confini tedeschi, basti ricordare la vignetta pubblicata in Spagna prima del voto del novembre 2011: «Chi governerà il Paese dopo le elezioni?» «Angela Merkel». Gradimento personale costantemente superiore a quello del suo partito (Cdu), la cancelliera al momento sembra imbattibile. Il 9 dicembre, ad Hannover, i socialdemocratici hanno scelto (93,5% dei voti) come candidato Peer Steinbrück (dal 2005 al 2009 ministro delle Finanze nel governo Merkel). Il Corriere della Sera: «Al Congresso Spd Steinbrück ha attaccato la Cancelliera e la sua politica “che ha isolato la Germania dal mondo” e ha presentato un programma basato sulla giustizia sociale e l’europeismo. I sondaggi lo danno nettamente arretrato». [19] La Stampa: «Nel corso del discorso (di ben 105 minuti) Steinbrück ha definito la Merkel una “semplice macchina di potere” e si è detto “non disponibile per una Grosse Koalition”». [19] I più sono convinti che dopo il voto, se necessario, cambierà idea. [7]
Note: [1] Massimo Gaggi, L’Europeo n. 12; [2] Fabio Scuto, la Repubblica 10/12; [3] Aldo Grasso, Corriere della Sera 13/12; [4] Silvia Fumarola, la Repubblica 20/12; [5] repubblica.it 20/12; [6] Corriere della Sera 15/12; [7] The Economist, The World in 2013; [8] la Repubblica 20/12; [9] Goffredo De Marchis, la Repubblica 20/12; [10] Arianna Ravelli, Corriere della Sera 3/12; [11] Corriere della Sera 13/12; [12] Fabio Cavalera, Corriere della Sera 4/12; [13] Stefano Bucci, Corriere della Sera 26/10; [14] Maurizio Crosetti, la Repubblica 20/12; [15] The Economist, The World in 2013; Viviana Mazza, Corriere della Sera 26/9; [16] Corriere della Sera 14/10/2012; [17] Roberto Perrone, Corriere della Sera 15/12; [18] Corriere della Sera 25/11; [19] Corriere della Sera 10/12; La Stampa 10/12.