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 2012  dicembre 19 Mercoledì calendario

Caro dottor Cervi, lei si è «accostato con rispetto» all’autobiografia postuma di Miriam Mafai

Caro dottor Cervi, lei si è «accostato con rispetto» all’autobiografia postuma di Miriam Mafai. Peccato non si sia accostato con altret­tantorispettoalla figuradi UmbertoIIrecensendoillibro «Un prin­cipe nella bufera ».Va be’ che lei era ufficiale l’8 settembre e ha visto da vicino quanto successe. Ma sono passati tanti anni e l’astio da lei accumulato per questa tragedia dovrebbe essersi attenuato. Non c’èniente dipeggio delrancore dei vecchi.Posso pensare che iltito­lo i sottotitoli e le didascalie del suo articolo non siano farina del suosacco ma restanotuttavia vergognosi.Ma quali«segreti e debo­lezze del principe triste?». Un uomo buono, un gran gentiluomo era Umberto II.Sfoghi su altri (ce nesono molti)il suo inestinguibi­le malanimo. Giulio Vignoli Università di Genova Rispondo brevemente a una lettera, accorciata per motivi di spazio, che addita al pubblico disprezzo una mia recensione: con i conse­guenti titoli e sottotitoli. Ho usato rispetto sia verso Miriam Mafai sia verso il Re di maggio. Il che non mi ha impedito di sottolineare le menzogne che i militanti comunisti tipo la giovane Mafai racconta­vano agli operai e ai contadini italiani, né di sottolineare il ruolo defi­lato e passivo che Umberto svolse. Il rispetto non m’indurrà mai a scrivere che Miriam Mafai vollela democrazia quale iliberalil’inten­dono, né a scrivere che Umberto -buono e gentiluomo, chi lo nega­ebbe una tempra di decisionista in momenti nei quali di decisioni­smo e non di fughe l’Italia e la monarchia avrebbero avuto gran biso­gno. Ilsottotitolo che al professor Vignoli non piace era inappuntabi­le. Penso che ci sia qualcosa di peggio del rancore dei vecchi, ed è l’intolleranza dei fanatici.