Wired n° 46 Dicembre 2012, 20 dicembre 2012
PNEUMATICI FUORI USO
[Alla scoperta di Egopneus, la società che utilizza tecnologie innovative per gestire e valorizzare i pneumatici fuori uso] –
Ogni giorno ne vediamo girare centinaia di migliaia per le nostre strade/Ma dove vanno a finire tutti questi pneumatici una volta che sono logori e inutilizzabili? Naturalmente la risposta più ovvia sarebbe "dal gommista". Certo, ma dopo? È qui che entra in gioco Ecopneus, leader nel sistema nazionale di gestione dei pneumatici fuori uso. Già il nome ci svela la vocazione ecologica di questa realtà non profìt e la sua mission: recuperare i vecchi pneumatici e trasformarli in nuovo materiale.
Ecopneus gestisce da Milano il sistema su tutto il territorio nazionale, organizzando i prelievi di pneumatici presso gommisti, stazioni di servizio, autofficine, flotte aziendali. A questo punto i pneumatici vengono lavorati presso impianti di frantumazione e di qui possono prendere due direzioni diverse, la prima verso aziende di valorizzazione energetica, principalmente cementifici, la seconda verso nuove applicazioni sotto forma di granulo o polverino. Questi nomi forse ci dicono poco, ma con essi vengono realizzati prodotti che fanno parte della nostra vita di tutti i giorni, infatti sono impiegati all’interno di impianti sportivi, nell’edilizia, per la produzione di bitumi per asfalti e in molte altre applicazioni.
Ecco qualche numero per capire meglio la portata dell’attività di Ecopneus: soltanto quest’ultimo anno, 219.000 tonnellate di pneumatici sono diventate nuovi prodotti ed energia, Una quantità davvero impressionante, che proviene da ben 29.500 diversi punti di generazione. Oltre a questa attività costante, Ecopneus effettua anche operazioni straordinarie di recupero, come avvenuto a Ferrara (8.000 tonnellate da un sito di accumulo) e a Oristano (3.000 tonnellate). Siamo davanti a un efficiente esempio di gestione dei rifiuti, capace di valorizzare un materiale prezioso, trasformando tonnellate di pneumatici fuori uso in una risorsa.
219000 ton di PFU (Peneumatici Fuori Uso)
29500 punti di generazione del rifiuto: gommisti, autofficine, stazioni di servizio
85 aziende di raccolta
95000 richieste di raccolta gestite
46 n° di imprese di valorizzazione (energia + materia)
Quando si parla di pneumatici vengono subito in mente professioni manuali, gommisti o meccanici. Ma dietro al progetto di Ecopneus ci sono anche programmatori di altissimo livello. Infatti la società, per gestire nel migliore dei modi tutto il processo, ha scelto S12, un sistema informatico molto avanzato, già adottato da diversi paesi europei.
S12 risponde ad esigenze fondamentali per la gestione dei pneumatici fuori uso: pianificazione, monitoraggio tracciamento. Il sistema permette infatti di indirizzare e seguire il flusso di materiali, fino alla certificazione di avvenuto recupero, come previsto dalla legge.
Gommisti, stazioni di servizio e gli altri operatori del i cambio serviti da Ecopneus possono accedere facilmente a S12, senza bisogno di acquistare o installare alcun software. Quando hanno dei pneumatici da smaltire devono semplicemente andare su www.ritiropfu.it e immettere la richiesta di prelievo. A questo punto viene generata una bolla di prelievo per le aziende di raccolta registrate. Nell’ultima fase S12 registra l’arrivo dei pneumatici fuori uso presso i centri di raccolta e attiva la movimentazione verso le aziende di lavorazione o recupero energetico.
Ecopneus supervisiona tutte queste attività e grazie a S12 può farlo in maniera precisa, puntuale e assolutamente sicura. Perché anche la sicurezza è un punto di forza del sistema informatico, infatti gira su hardware ospitato in server farm a Madrid, dove è protetto sia da attacchi informatici sia fisici. La riservatezza dei dati e la sicurezza sono garantite per tutti i diversi utenti che usufruiscono di S12.
Il nostro viaggio finisce qui e abbiamo scoperto che per i nostri pneumatici la parola fine è soltanto un nuovo inizio.
Dati sui primi 11 mesi 2012