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 2012  dicembre 19 Mercoledì calendario

TAGLI SULLA TELA, SCINTILLE IN TESTA I POTERI DELLE TELE DI FONTANA


Che effetto fa alla mente un quadro di Lucio Fontana? Se lo sono domandati alcuni neuroscienziati dell’Università di Parma, Vittorio Gallese, Alessandra Umiltà, Cristina Berchio e Beatrice Sbriscia Fioretti, insieme con lo storico dell’arte della Columbia University di New York, David Freedberg.

Proprio lui, già un ventennio fa, aveva scritto nel suo libro «Il potere delle immagini», ripubblicato da Einaudi nel 2009, che davanti a una tela o a una foto conta il retroterra culturale, ma anche ciò che si prova lì per lì. E che le immagini abbiano una loro influenza sulla nostra mente è stato provato da diverse ricerche, fino a quella realizzata all’Università di Parma e che coinvolge addirittura l’arte astratta di Fontana.

«All’inizio mi sembrava di dire cose ovvie - racconta Vittorio Gallese, professore ordinario di Fisiologia -. La parola “empatia” precede la psicologia. Già il filosofo tedesco Robert Vischer, infatti, usa “einfühlung” in un testo per dire che sono importanti le caratteristiche formali dell’opera, ma anche ciò che questa innesca nell’osservatore. Per lui ci si immedesima e la si abita dall’interno. Poi Theodor Lipps adotta l’empatia in psicologia. E oggi le neuroscienze sono in grado di rappresentarla. Esponendo delle persone a una serie di immagini, si possono studiare i meccanismi di simulazione che si innescano. Vedere un’azione, per esempio, attiva il sistema motorio, una stimolazione tattile le aree tattili, un’espressione sul volto di qualcuno le aree visceromotorie».

Sulla base di alcuni studi che notavano l’attivazione dell’area motoria del cervello davanti a lettere dell’alfabeto scritte a mano, il gruppo di studiosi ha deciso di tentare con i celebri tagli di Fontana, dove apparentemente non ci sono movimenti da simulare. A 14 volontari è stato domandato di sottoporsi a elettroencefalogramma per poter misurare l’attività celebrale e, in particolare, la de-sincronizzazione del ritmo alfa sugli elettrodi posti all’altezza delle cortecce motorie. Messi davanti a tre riproduzioni delle tele di Fontana, mischiate a quelle di quadri simili dove il taglio era solo dipinto, i soggetti hanno attivato il cervello, come per fare un taglio, solo guardando i Fontana e non negli altri casi.

«Anche nell’arte astratta c’è una componente empatica - commenta Gallese -. Alla fine abbiamo posto loro anche delle domande per sapere se fossero consapevoli di essere davanti a opere d’arte. Non lo sapevano. Dunque, l’emulazione riguarda sia i colti sia gli ignoranti. E non soltanto. Alla domanda su quale fosse delle due l’opera d’arte hanno riconosciuto qualcosa in più al taglio realizzato da Fontana. E in ogni caso hanno risposto che rendeva una maggiore idea di movimento».

E qui vengono in mente i pittori che sostengono di dipingere con tutto il corpo. «Non dimentichiamoci del corpo quando parliamo di estetica - conferma Gallese, che il 21 dicembre sarà a Torino per dialogare con Michelangelo Pistoletto proprio su questi temi -. Si è discusso molto di neuroestetica, del rischio di voler stabilire che cosa sia artistico solo con gli strumenti delle neuroscienze. Mi pare più interessante, invece, capire l’esperienza che sperimenta l’essere umano davanti all’immagine, quali parti del suo cervello lavorano e come. Con l’aiuto dello storico del cinema Michele Guerra condurremo esperimenti simili per scoprire se anche davanti alla stessa scena di un film, girata in modi diversi, ci possano essere reazioni di qualche tipo. Oggi non si può più far finta che non esista l’effetto che arte o cinema producono nell’osservatore».

«Detto questo - aggiunge il professore dell’Università di Parma - le neuroscienze non si vogliono sostituire all’estetica, ma aggiungere un punto di vista. Anche se, certo, mi si potrebbe obiettare che, se i 14 volontari avessero visto un taglio eseguito da me invece che da Lucio Fontana, il risultato sarebbe stato uguale, e io sarei d’accordo». E in questo sta, forse, la differenza tra la neuroestetica e l’estetica.