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 2012  dicembre 19 Mercoledì calendario

Come disintossicarsi dal divorzio – Ci sono i centri di riabilitazione dalla droga, dall’alcool, e adesso anche dal divorzio

Come disintossicarsi dal divorzio – Ci sono i centri di riabilitazione dalla droga, dall’alcool, e adesso anche dal divorzio. Proprio così: ricostruzione fisica e psicologica, eliminazione delle tossine accumulate a causa della separazione. Il nuovo centro, infatti, si chiama “Divorce Detox”, e come era prevedibile è nato in California. L’idea è venuta ad Allison Pescosolido, che di mestiere fa il “life coach”, ossia quegli “allenatori” che insegnano ai loro clienti come vivere meglio. Inutile dire che alcuni dei problemi più gravi incontrati sul lavoro riguardavano proprio i divorzi e le separazioni, incluse quelle che la stessa Allison aveva vissuto sulla propria pelle: sensi di colpa, paura di restare soli per il resto della vita, incertezza finanziaria, debolezza nei rapporti sociali e nell’affrontare le sfide quotidiane dell’esistenza. Così la Pescosolido ha deciso di lanciarsi nella sua nuova attività, aprendo a Santa Monica “Divorce Detox”. I clienti possono scegliere tra due tipi di seminari: il primo dura sei ore e costa 2.500 dollari; il secondo invece richiede un impegno di dieci ore, al prezzo di 3.500 dollari. Jesse McKinley, un reporter del New York Times in fase di divorzio, si è iscritto al programma e lo ha raccontato. Il seminario comincia con una sessione di valutazione, per capire cosa affligge di più il cliente. Quindi si inizia a lavorare su tre fronti: il cuore, la mente, e il corpo. La prima parte richiede di aprirsi sulla propria esperienza, raccontarla, capire e ammettere gli errori, ma anche accettare i propri limiti e andare oltre, riflettendo su come migliorarsi. La seconda fa un lavoro specifico sugli effetti psicologici del divorzio, e quindi comprende anche la redazione di una lista delle cose che stressano di più il cliente: il risultato è che molti di questi incubi sono fittizi, e quindi superabili. La terza parte obbliga a prendersi più cura di sé, e quindi mangiare sano, dormire a sufficienza, stare all’aria aperta, svolgere una serie di attività che aiutano anche il fisico a riprendersi. I clienti vengono invitati poi ad immaginare la loro vita dopo la separazione, i nuovi hobby che intendono abbracciare, e alla fine scrivono una lettera a se stessi: il testo viene conservato dai responsabili del programma, che qualche tempo dopo lo spediscono a casa del “paziente”, per fargli leggere nelle sue stesse parole quanto è migliorato. I giudizi su “Divorce Detox” variano. Alcuni terapisti lo considerano una trovata di marketing, mentre altri sostengono che ripete solo tecniche già utilizzate in tutti gli studi medici specializzati nella cura dei disturbi mentali. Jesse McKinley, il reporter del New York Times, ha scritto che era arrivato a Santa Monica pieno di scetticismo, ma ne è ripartito sollevato. Anche dal divorzio, insomma, si può guarire. Paolo Mastrolilli