Piera Detassis, Il Mondo nel 2013, Panorama 13/12/2012, 13 dicembre 2012
SPAGHET TI ALLA TARANTINO
[Quentin si ispira al buon vecchio western all’italiana. E fa tendenza] –
L’uomo torna sempre sul luogo del delitto. Figurarsi Quentin Tarantino, che il delitto l’ha reinventato in chiave manga, osannato re del postmoderno (non lesiniamo in banalità) e idolo di folle di cinefili che non s’accontentano di Godard, ma sono cresciuti a pane e comix. Dopo avere affermato con gran clamore e tripudio di insulti patriottici che il cinema italiano non esisteva o non contava nulla, Tarantino con il consueto guizzo si smentisce, attingendo direttamente al genere più esportato dei nostri anni Sessanta e Settanta: lo spaghetti western. Si intitola Django Unchained il film più atteso dei primi mesi del 2013 (da noi a metà gennaio) e il riferimento è proprio a Django di Sergio Corbucci (1966), interprete Franco Nero che nella pellicola di Quentin si concede un prestigioso ritorno-cameo. Il Django originale, in una scena del nuovo film, incontra infatti l’ultimo Django, l’afroamericano Jamie Foxx, che all’ultimo momento ha sostituito Will Smith. Ci sono il villaggio, il saloon, le pistole e i cavalli, ma non è un western: è un Southern (da: Sud), film nostalgico e politico che al posto degli indiani ha gli schiavi neri d’America. E così Tarantino in un colpo solo tenta anche il riscatto politically correct, dopo essere stato duramente attaccato da Spike Lee per l’uso reiterato della parola nigger in Pulp fiction. Il cuore della storia batte infatti nei dintorni di New Orleans, nelle piantagioni di cotone (Tarantino ha girato in quelle originali, conservate come monumento nazionale). Django è uno schiavo libero che lavora come bounty killer per il dottor King Schultz (Christopher Waltz), ma l’unica cosa che davvero gli importa è ritrovare la moglie ancora schiava (Kerry Washington) venduta di mercato in mercato fino a finire nelle mani dello schiavista più crudele, Calvin Candle (Leonardo DiCaprio). Come sempre, Tarantino fa tendenza: anche Steve McQueen gira con Brad Pitt e Michael Fassbender una storia di schiavitù all’epoca di quella guerra di secessione che è pure il tema del Lincoln di Spielberg. Chi ha letto la sceneggiatura giura però che Django Unchained, più che alla storia, si concede strizzate d’occhio strappacore al nostro glorioso Macaroni western e a Sergio Leone, il regista che con C’era una volta il West occupa il primo posto nella lista dei film preferiti dall’autore di Kill Bill. Come dire: nemo propheta in patria, ma altrove facciamo ancora scuola.
SERIE TV: ITALIA
FOX
Non fidarti della s****** dell’interno 23. Due coinquiline molto diverse. Una pensa solo a circuire uomini facoltosi.
The New Normal. Coppia gay affitta un utero per avere un figlio.
Jo. «Crime» con Jean Reno.
Da Vinci’s Demons. Fantasy sulla vita di Leonardo (da aprile).
RAIDUE
Elementary. Rilettura moderna di Sherlock Holmes (dal 13/1).
Vegas. Dennis Quaid è uno sceriffo che combatte la criminalità organizzata (da aprile).
Beauty and the Beast. Avventure di una detective e un collega geneticamente modificato (in primavera).
ITALIA 1
Transporter. Di Luc Besson, tratto dall’omonima serie di film action (da gennaio)
Arrow. Ispirato al supereroe dei fumetti (in primavera).
JOI Baby Daddy. Un 20enne si ritrova a fare da papà alla bimba abbandonata dalla ex (dal 22/2).
PREMIUM CRIME The Following. L’Fbi alle prese con un assassino che ha creato online una rete di killer (dal 4/2).
Golden boy. La storia del più giovane ufficiale di polizia di New York (in autunno).
MYA Carrie diaries. Prequel di Sex and the City, in Italia il 13 giugno.
Deception. Meagan Good di Californication nel ruolo di detective (dal 2012).
STEEL Revolution. Prodotta da J.J. Abrams e ambientata in un mondo senza energia elettrica (da gennaio).