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 2012  dicembre 16 Domenica calendario

TOKIO VA A DESTRA PER RESISTERE ALLA MIRE CINESI

La guerra con Pechino non è ancora scoppiata, ma Tokyo con­ta già i primi cadaveri. Verranno sepolti questa sera e sono quelli del premier Yoshihiko Noda e di qualche centinaio di deputati del partito democratico, spazzati via da un voto influenzato dall’ansia per la crescente aggressività cin­e­se e dalla crisi economica.
Leelezionisegnerannounnuo­vogirodivalze­rdellapoliticagiap­ponese e il ritorno al potere, dopo una pausa di soli tre anni,del parti­to liberale, la formazione di destra rimasta alla guida del Paese per mezzo secolo prima della dram­matica sconfitta del 2009. Secon­do i pi­ù recenti sondaggi la sconfit­ta dei democratici si profila come un’autentica Caporetto, con la perdita di oltre 400 degli attuali 480deputati.Lacoalizionedicen­trodestra for­mata dal partito libe­rale e dallo Shin Komeito dovreb­be, secondo le previsioni, conqui­stare il controllo di due terzi della Camera garantendo l’egemonia politica al nuovo governo.
L’indiscussoportabandieradel­la rivincita­della destra giappone­sesaràilfalcoShinzoAbe, l’expre­mier protagonista di una campa­gna elettorale incentrata sulla questione delle Senkaku, le isole contese al centro di una sempre più accesa disputa territoriale con la Cina. Per appagare l’orgo­glio dei suoi connazionali e vendi­care le provocazioni di Pechino che ha mandato la flotta intorno alle isole e ne ha violato lo spazio aereo, Abe promette risposte più decise. Risposte basate innanzi­tutto sull’incremento delle spese militari.
«Vogliamo restaurare il Giappo­ne, vogliamo che i nostri figli siano orgogliosidiesservinati»,promet­te l’ex premier famoso per i corsi scolasticidipatriottismointrodot­tiduranteilprimomandato. Fede­le a questa linea, il leader liberale ha già promesso di voler infrange­re la linea rossa dell’1 per cento che rappresenta il limite invalica­bile per ogni investimento in ma­teria di difesa. L’ex premier che nel 2006 inaugurò il proprio man­dato ridando dignità di ministero alla cosiddetta agenzia per la dife­sa ha anche promesso di riarmare la guardia costiera incaricata di di­fendere il fronte delle Senkaku.
Il vero problema di Shinzo Abe sarà dove reperire le risorse per questa nuova e più decisa politica di difesa nazionale. Tra le cause della disfatta democratica c’è an­che la p­esante recessione che col­pisce il Giappone per la quarta vol­tain12anni. Percontrastarlaillea­der della destra ha promesso un’ immediata svalutazione dello yen capace di rilanciare le esporta­zioni e un taglio alle spese sociali avviate durante i tre anni di gover­no democratico.
Abe potrebbe anche rinuncia­re­allacoalizioneconShinKomei­to e preferirgli la Nippon Ishin no Kai, la nuova formazione d’ispira­zione radical-conservatrice gui­data dal giovane sindaco di Osaka ToruHashimotoedall’ottuagena­rio governatore di Tokyo Shintaro Ishihara, che incarnano il volto nuovo e quello antico del ritorno a destra del Sol Levante.