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 2012  dicembre 15 Sabato calendario

NICOLE SCEGLIE L’HOTEL DI LUSSO, PER IL TROTA VIDEOGIOCHI E DRINK

Ammonterebbero a diversi milioni le spese rimborsate ai 40 consiglieri lombardi del Pdl e della Lega su cui si è soffermata la lente della procura di Milano. Milioni rimborsati teoricamente per aver svolto attività politica inerente alle loro funzioni in consiglio regionale, ma praticamente, secondo gli inquirenti, per aver acquistato beni personali, frequentato ristoranti e comperato persino sigarette e cioccolatini.
La procura di Milano - che ha avviato l’inchiesta qualche mese fa dopo aver ascoltato le intercettazioni relative ad un altro dossier per corruzione a carico di due ex assessori - ha così passato al vaglio scontrini, ricevute e note spesa. Con risultati talvolta grotteschi.
C’è un po’ di tutto: cappuccino e brioche, pizze da asporto, cocktail offerti agli amici, la spesa in macelleria e negli agriturismi, ristoranti di alta classe, ma anche semplici filetti di pane. Si scopre ad esempio che Nicole Minetti, già coinvolta nell’inchiesta Rubygate che vede imputato Silvio Berlusconi, ha comprato a spese della Regione, per 16 euro, il libro sulla "Mignottocrazia" di Paolo Guzzanti. A suo nome risultano anche una serata da 823 euro all’hotel Principe di Savoia a Milano, una cena da 400 euro per 6 coperti al ristorante "Giannino", l’acquisto di un I-pad da 750 euro, nonostante ciascun consigliere ne riceva uno in dotazione, un iPhone da 899 euro.
Renzo Bossi, indagato anche lui in questa inchiesta (oltre che essere coinvolto nell’indagine sull’uso illegittimo dei finanziamenti ai partiti), ha tutta una serie di spese personali: videogiochi, sigarette e bibite, soprattutto la bevanda Red bull. Il suo avvocato Alessandro Didi difende il cliente: «Tutte le spese sono documentate e riferibili all’attività politica e non sono riconducibili ad esigenze personali».
Il leghista Pierluigi Toscani, uno degli indagati che dovrà comparire in procura la settimana prossima, avrebbe acquistato anche dei "gratta e vinci", più salsicce di Norimberga e lecca lecca. E per finire, cartucce, armi e munizioni per 752 euro, più cene con ostriche per due.
Il capogruppo del Pdl in Lombardia, Paolo Valentini Puccitelli, avrebbe fatto spese «estranee all’espletamento del mandato», secondo la procura, per una somma complessiva di oltre 118mila euro tra il 2008 e il 2012. È quanto emerge dall’invito a comparire notificato. Tra gli acquisti considerati dubbi ci sono una webcam e cinque computer, per un totale di 2.697 euro, e una bolletta telefonica tra aprile e maggio 2009 di oltre 1.400 euro. L’esponente pidiellino avrebbe speso anche 1.560 euro per una cena da 26 coperti nel dicembre 2008. Il capogruppo si difende: «Per quanto mi riguarda, 118mila euro di spese di rappresentanza per un capogruppo in cinque anni (e non 190mila come ha scritto qualcuno) significano 23.600 euro di spese di rappresentanza all’anno. Meno di duemila euro al mese. Nel pieno rispetto delle normative e dei budget regionali», ha detto ieri.
Il consigliere leghista Cesare Bossetti avrebbe speso nel 2011 quasi 15mila euro per comprare dolci in pasticceria e per fare colazioni con brioche e caffè, mentre al pidiellino Giammario viene contestato di aver usato per fini personali oltre 27mila euro di soldi pubblici, soprattutto per noleggi auto e taxi. Tra coloro che ieri hanno fatto dichiarazioni in propria difesa c’è l’ex assessore Romano La Russa: «Io non ho utilizzato un centesimo. Mi sembra strano anche per i colleghi e non mi risulta che qualcuno abbia ricevuto avvisi di garanzia». E poi nel merito dell’inchiesta: «Se c’è un consigliere imbecille che è andato a chiedere un rimborso per delle caramelle è ancora più imbecille chi glielo ha dato e farà i conti con tutti noi».