Enrico Franceschini, la Repubblica 15/12/2012, 15 dicembre 2012
L’APPELLO DEGLI SCIENZIATI INGLESI “RESTITUITE L’ONORE A TURING L’EROE CHE DECIFRÒ I CODICI NAZISTI”
I più grandi scienziati britannici scendono in campo per chiedere al governo di “perdonare” ufficialmente Alan Turing, il brillante matematico che decrittò i codici segreti del nazismo e fu un pioniere del computer, ma venne condannato per omosessualità e finì per togliersi la vita. Sembra incredibile, mentre il Regno Unito discute di una legge sul matrimonio civile e religioso per i gay, a cui il primo ministro e leader del partito conservatore David Cameron è appassionatamente favorevole, che l’omosessualità fosse ancora un reato, poco più di mezzo secolo fa, in un paese democratico e civile. Il trattamento riservato allora a Turing fa pensare ai secoli
bui, al medio evo, all’epoca delle “streghe” bruciate nelle piazze — invece erano gli scorsi Anni ‘50.
Ci hanno già provato in tanti, a pretendere un “perdono” ufficiale nei confronti dello scienziato, che equivarrebbe a cancellare la sentenza con cui fu condannato. Ci sono state richieste avanzate da organizzazioni per i diritti civili, gruppi politici e una petizione firmata da 25 mila cittadini, ma il governo di Londra non è mai andato oltre una generica pronuncia di scuse. Perdonarlo formalmente sarebbe un atto più formale. Ed è quanto chiedono il professor Stephen Hawking, l’astrofisico scopritore della teoria del Big bang e dei buchi neri, l’astronomo lord Rees, il direttore della Royal Society Paul Nurs e un’altra dozzina di eminenti studiosi in una lettera aperta al premier David Cameron pubblicata dal
Daily Telegraph.
«Le scriviamo a sostegno di un perdono postumo per Alan Turing, uno dei maggiori matematici dell’era moderna», comincia la richiesta. «Fu lui a guidare la squadra di decrittatori di Bletchley Park che decifrarono il Codice Enigma,
azione che a detta di molti storici ha accorciato la durata della seconda guerra mondiale. Eppure successivi governi britannici sono sembrati incapaci di cancellare la sua condanna per quello che era allora il crimine dell’omosessualità, spingendo Turing al suicidio, all’età di 41 anni. Signor primo ministro, la esortiamo a perdonare formalmente questo
grande eroe britannico».
Turing fu condannato nel 1952. Il suo ruolo nella scoperta del Codice Enigma era coperto dal segreto di stato, fu reso pubblico solo nel 1974. E ancora più tardi si seppe l’importanza del suo lavoro per mettere le basi dell’informatica, di cui oggi è considerato uno dei padri. Al processo disse: «Non ho fatto nulla di male». I giudici
gli inflissero la castrazione chimica, che lo rese impotente e gli causò lo sviluppo del seno. Nel ‘54 lo scienziato morì ingerendo una pasticca di cianuro. Il reato di omosessualità fu abolito solo nel ‘67. Nel 2009 l’allora primo ministro britannico Gordon Brown ha pronunciato una pubblica ammenda: «Per conto del governo britannico, e di tutti coloro
che oggi vivono liberi grazie al lavoro di Alan Turing, sono orgoglioso di dire, ci dispiace, avresti meritato di meglio». Ma ora Hawking e altri grandi della scienza chiedono che sia fatto un passo in più, la pronuncia di un perdono postumo nei suoi confronti. Per chiudere il buco nero lasciato dalla sua tragica fine.