Piergiorgio Odifreddi, la Repubblica 15/12/2012, 15 dicembre 2012
HAWKING: ALAN TURING GENIO GAY DA RIABILITARE
IN UNA lettera pubblicata ieri sul
Daily Telegraph,
Stephen Hawking e altri 10 firmatari inglesi hanno chiesto al premier David Cameron un «perdono ufficiale» per la condanna che Alan Turing dovette subire nel 1952, dopo aver “confessato” rapporti omosessuali tra adulti consenzienti. Una condanna che portò a una “cura” consistente di iniezioni di estrogeni.
GLI estrogeni provocarono allo scienziato la caduta dei peli e lo sviluppo delle mammelle, e lo spinsero infine al suicidio nel 1954, all’età di soli 42 anni.
La richiesta segue un’analoga proposta di legge fatta da uno dei firmatari alla Camera dei Lord. Ma entrambe, richiesta e proposta, suonano a dir poco balzane, perché scambiano fra loro i termini del problema. Il perdono, infatti, si concede a coloro che hanno commesso un crimine, e viene concesso da coloro che l’hanno subìto. Sarebbe dunque Turing, semmai, a dover o poter perdonare la società (post) vittoriana per le sue turbe sessuali, che la portarono a perseguire socialmente e penalmente l’omosessualità.
A febbraio il ministro della Giustizia inglese ha dichiarato che «un perdono formale non sarebbe appropriato, perché Turing fu condannato per aver commesso quello che all’epoca era un atto criminale». Ma il punto è proprio questo! Il regime nazista perseguitò i gay, bollandoli con il triangolo rosa, perché considerava l’omosessualità una devianza intollerabile. Dobbiamo quindi pensare con la logica di Londra che, allora, era nel giusto? Pretendiamo dunque, da parte degli stati e delle religioni che hanno considerato o considerano l’omosessualità un crimine, una pubblica richiesta di perdono: ma perché hanno commesso o commettono un crimine contro l’umanità e non contro un uomo famoso! Noi non ci aspettiamo che lo facciano. Ma loro non si aspettino che li perdoneremmo.