Massimo Sideri, Corriere della Sera 16/12/2012, 16 dicembre 2012
PARMALAT PAGHERA’ 131 MILIONI AGLI INSEGNANTI DELL’ONTARIO —
Sembra proprio che Parmalat sia finita sotto l’influsso di una cattiva stella. Prima l’inchiesta sull’operazione Lactalis Usa, pochi giorni fa le perquisizioni della Guardia di Finanza a Collecchio che, per un attimo, hanno riportato la memoria al crac del 2003 — anche allora proprio prima di Natale — e ieri la notizia della transazione da 170,4 milioni di dollari canadesi, circa 131 milioni di euro, da pagare all’Ontario Teachers Pension Plan Board, il fondo pensionistico degli insegnanti canadesi. La «sfiga» astrale è confermata dal fatto che, sostanzialmente, Parmalat dovrà pagare per sole 24 ore di anticipo sulla scadenza di un contratto. La vicenda risale al 2004, pochi mesi dopo la rocambolesca uscita di Calisto Tanzi dalla guida del gruppo dopo un viaggio in America centrale. Il fondo pensione canadese Otppb, dopo aver inutilmente tentato di acquistarla, aveva finanziato Parmalat Canada con 610 milioni di dollari canadesi (530 milioni in prestiti e il resto sotto forma di credito bancario). Il debito è stato poi rimborsato dal gruppo di Collecchio. Ma il contratto prevedeva un ulteriore 10% del valore della società (cosiddetto liquidity payment) in caso di cambio di controllo del gruppo, diretto o indiretto. Il contratto scadeva il 29 giugno 2011 ma proprio il giorno prima i Besnier nominavano il nuovo board di Collecchio dopo averla scalata. Da qui era partita la richiesta del fondo e lo scontro era finito presso il tribunale arbitrale visto che Parmalat aveva sempre rifiutato di riconoscere la cifra richiesta.
Nel week end la resa. Il board di Parmalat, che ieri si è tenuto sotto la presidenza di Francesco Tatò — particolare importante perché il manager, che ha appena ricevuto un avviso di garanzia, è atteso questa settimana in udienza presso il tribunale di Parma — ha esaminato l’accordo transattivo in relazione alla determinazione del liquidity payment — dovuto a Otppb sulla base della decisione emessa il 29 ottobre 2012 dalla Corte Superiore di Giustizia dell’Ontario.
Poiché le parti non avevano raggiunto un accordo in ordine all’entità era stata chiamata una banca di investimento canadese, scelta di comune accordo tra le parti, a dirimere la questione.
Parmalat Canada Inc. dovrà ora corrispondere agli agguerriti insegnati dell’Ontario, entro la data del 2 gennaio 2013, un importo di 72,5 milioni di dollari canadesi, ad integrazione dei 97,9 milioni già versati in data 26 novembre 2012. «L’accordo transattivo — ha comunicato Collecchio — comporta la definitiva composizione di ogni controversia e pretesa tra le parti e i loro aventi causa in relazione al Liquidity Payment Agreement e al procedimento arbitrale avviato da Otppb».
Il gruppo ha anche precisato che «tenuto conto del fondo rischi già iscritto nel bilancio consolidato di Parmalat S.p.A. al 31 dicembre 2011 e nella relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2012, l’effetto dell’accordo transattivo raggiunto sul bilancio consolidato dell’esercizio in corso è di 70,4 milioni di dollari canadesi ovvero, al netto dell’impatto fiscale, di circa 52,2 milioni di dollari (rispettivamente 54,8 milioni di euro e 40,7 milioni di euro al cambio previsto per il 31 dicembre 2012)». Il board ha fatto sapere anche di avere esaminato l’operazione Saputo su Dean Foods Company di Morningstar Foods. «Il multiplo riconosciuto rispetto all’Ebitda appare essere in un intorno di 9,5» ha scritto la società con un chiaro rinvio all’operazione Lactalis Usa.
Ma questa è materia dei giudici.
Massimo Sideri