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 2012  dicembre 15 Sabato calendario

BOOM DEL PAPA NELLE LIBRERIE

[Nei primi posti resiste sempre «Cristianesimo» di Galimberti] –
C’è un boom di cui pochi parlano ed è quello del Papa nelle librerie. A guidare la classifica di vendite è ancora questa settimana «L’infanzia di Gesù» di Benedetto XVI mentre nei primi posti della saggistica resiste «Cristianesimo» del filosofo laico Umberto Galimberti.
Un risultato che ha spinto la trasmissione «A Sua Immagine» di lanciare un’iniziativa intitolata «Il mio libro della fede». In occasione dell’anno della fede il programma condotto da Rosario Carello e Francesca Fialdini e in onda su Rai1 il sabato e la domenica ha chiesto agli spettatori di votare il libro preferito da una lista di 40 capolavori, classici del pensiero spirituale, scelti dal teologo e vice direttore editoriale della San Paolo Libri, Elio Guerriero. Di settimana in settimana, il programma segue l’evoluzione della classifica che si articola nel corso dell’anno: quali sono stati i libri più votati e perché. Inoltre ogni settimana viene proposta una «sfida» tra due volumi: quello che avrà ottenuto più preferenze va avanti, mentre il meno scelto viene «riposto» in libreria in attesa, al termine del concorso, di un possibile ripescaggio.
Oltre al boom del Papa, le ragioni dell’attenzione per la fede in libreria affondano le radici nell’ultimo decennio. Lo dimostrano i dati Istat riportati dall’Osservatorio dell’editoria religiosa italiana, promosso dall’Uelci (Unione editori e librai cattolici italiani) in collaborazione con il Cec (Consorzio per l’editoria cattolica) e l’Aie (Associazione italia editori). Dal 2000 al 2007 la crescita del numero dei lettori di libri religiosi (almeno un testo l’anno) in Italia è stata del 2 per cento annuo, ma dal 2007 al 2010 la percentuale è cresciuta fino al 6 per cento. Il dato finale è che nel decennio 2000/2010 i lettori di un libro religioso sono cresciuti di 900 mila persone. È la fascia di età fra i 18 e 54 anni che registra una maggiore crescita. È un’età interessante dal punto di vista delle relazioni e delle responsabilità sociali, familiari, di lavoro e politiche. Si tratta, in sostanza, di persone che esercitano nel proprio ambito di azione anche un ruolo di decision maker.
Queste responsabilità non privano del tempo necessario alla lettura di un libro religioso, probabilmente perchè proprio al libro religioso si chiede un aiuto riflessivo per le proprie scelte di vita e di responsabilità sociale.
Degli editori religiosi si è analizzata l’intera produzione di novità e ristampe del 2010 e 2009, mentre per i laici, per gli stessi anni, solo i titoli di argomento religioso. Gli editori cattolici esaminati sono il 25 per cento e producono nel 2010 il 79 per cento dei titoli, mentre gli editori laici sono il 72 per cento degli editori e rappresentano il 18 per cento della produzione.
È evidente il sovraffollamento nel segmento laico, che conferma la forte attenzione al libro religioso da parte degli editori laici negli ultimi anni. L’interesse degli editori laici (almeno dal punto di vista della produzione) si gioca fra una domanda su Dio e una generica ricerca di spiritualità. In questa ricerca tuttavia il cristianesimo non è la prima religione che si incontra, superato dalle religioni orientali e antiche: un approccio piuttosto generico e arcaico.
Diverso per l’area divulgativa dove l’interesse degli editori laici va verso quegli autori cattolici che dispongono di uno standing capace di garantire una maggiore penetrazione nel mercato. Nel quadro generale della produzione dei contenuti l’editoria laica vale comunque il 18 per cento, una percentuale tutt’altro che trascurabile in un settore dove l’impronta confessionale è più rilevante. Se gli editori laici sono ormai entrati a pieno diritto nel mondo editoriale religioso, anche gli editori cattolici si stanno impegnando per conquistare una visibilità nelle librerie laiche. L’indice di presenza degli editori cattolici nelle librerie di varia sia del 26 per cento per l’area riflessiva.