Giulia Zonca, La Stampa 17/12/2012, 17 dicembre 2012
BIANCHI, L’ORO DI UN’ALTRA ITALIA
L’orecchino a delfino esce vezzoso dalla cuffia di Ilaria Bianchi ed è già un marchio di fabbrica, come le scarpe psichedeliche di Ryan Lochte o i capelli rasati di Lazlo Cseh.
Luccica come la medaglia d’oro che la bolognese ha vinto nei 100 farfalla (56”13, record italiano), la seconda presa in meno di un mese dopo il trionfo agli Europei in corta. Ai Mondiali, sempre in vasca da 25 metri, si ripete ed è una conferma perché già alle Olimpiadi è stata l’unica azzurra a rientrare da Londra con un risultato da festeggiare (un 5° posto inaspettato). Ha trovato continuità e si è tenuta l’approccio disincantato che le permette di nuotare senza ansie. Gli atteggiamenti dei campioni la fanno ridere: «Io non mi tuffo mai pensando di vincere, è così che riesco ad andar forte». Ora che le avversarie la conoscono e le ambizioni crescono sarà più complicato restare fedele a questa tattica ma lei è abituata a muoversi in acque libere.
Nei ritiri azzurri gira sempre con lo stesso gruppetto, i dorsisti Arianna Barbieri e Mirco Di Tora, e si tiene lontana da liti e pettegolezzi. Non segue il nuoto quando non gareggia, ha un fidanzato che non c’entra nulla con quest’ambiente (anzi, «ambientino», come lo chiama lei). Lui fa il meccanico e dopo questo successo sarà probabilmente costretto a regalarle i fanali di ricambio che Ilaria ha puntato. È una alternativa e con questa medaglia si è garantita una certa indipendenza e il diritto a restare in un mondo a parte.
Meno soddisfacente l’argento di Gregorio Paltrinieri, 14’31”13 dietro il danese Mads Glaesner che approfitta delle virate approssimative dell’azzurro. Greg era il favorito e probabilmente il più forte in acqua ieri, solo che ha pagato un po’ di inesperienza e tradito una certa immaturità, ma stavolta è salito sul podio e ha sorriso sul podio. Per ora basta. Ai Mondiali di Barcellona mancano sette mesi, ha tempo per aggiustare i dettagli.