Caterina Maniaci, Libero 15/12/2012, 15 dicembre 2012
C’È UN BUCO DA 40 MILIARDI LA SANITÀ STA SEMPRE PEGGIO
[Cibo, farmaci, fornitori: i finanziamenti calano e i conti del Ssn precipitano] –
Una vera voragine, più che un buco: il Servizio sanitario nazionale affoga letteralmente nei debiti, con circa 40 miliardi di euro verso i fornitori.Una montagna di denaro frutto dell’acquisto di beni e servizi necessari a far funzionare la macchina della sanità: dai farmaci ai dispositivi medici, dai servizi di lavanderia a quelli di ristorazione. Lo spiega con chiarezza la Relazione annuale al Parlamento e al Governo sui livelli e la qualità dei servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni centrali e locali alle imprese e ai cittadini del Cnel (Consiglio nazionale economia e lavoro), che ha preso come riferimento la rilevazione della Corte dei conti sulla finanza regionale del 2011.
Nel documento della Corte dei conti preso in considerazione dal Cnel i debiti verso fornitori costituiscono la parte preponderante dei debiti sanitari: quasi il 69% nel 2009 e oltre il 67% nel 2010, con incrementi nel 2011 (ad eccezione della Liguria). Nel testo della relazione del Cnel si legge che «il debito ammonta a 35,5 miliardi nel 2010 di cui quasi il 50% (oltre 16 miliardi) fa capo alle Regioni commissariate o sottoposte a piani di rientro dal deficit. Nello specifico, il Lazio ha debiti per 7,5 miliardi, la Campania per 6,5 e la Sicilia per 2».
Non solo. Nel 2014, secondo una stima della Ragioneria dello Stato, si prevede che ci saranno 18 mld di euro di sottofinanziamento rispetto al fabbisogno stimato per la spesa sanitaria. È questo il quadro che emerge da una tabella della Ragioneria dello Stato rielaborata dalla Fiaso (Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere) e illustrata qualche giorno fa a Roma. Da questa analisi emerge, infatti, che fra due anni, a fronte di una previsione di spesa sanitaria pari a 129 mld di euro, è previsto un finanziamento statale programmato pari a 110 mld. Mancherebbero quindi all’appello circa 18 mld. La stessa stima, proiettata al 2013, prevede un sottofinanziamento per il Ssn di circa 15 mld. Questo dato, però, secondo la stessa Ragioneria Generale dello Stato, presenta degli errori, perché il livello di spesa previsto dalla Ragioneria per il 2014, che ingloba le ulteriori misure di contenimento previste nella legge di stabilità 2013, è pari a 112,42 mld di euro. Lo precisa il ministero dell’Economia e finanze. Il «buco» di 18 mld per il Ssn per il 2014, stimato dalla Fiaso deriverebbe, infatti, dal differenziale fra il finanziamento ordinario, posto pari a 110.79 mld, e il livello di spesa, posto pari a 129.19 mld di euro.
Intanto, ci saranno controlli straordinari per stanare i «fannulloni » della sanità. Lo prevede l’emendamento al ddl stabilità, presentato dai relatori in commissione Bilancio al Senato.
Caso emblematico delle difficoltà in cui versa la nostra sanità è quello delle 13 strutture sanitarie del gruppo San Raffaele nel Lazio, i cui vertici dirigenziali hanno annunciato la chiusura entro il 30 dicembre, per mancanza di fondi sufficienti, a causa dei mancati pagamenti della Regione Lazio. La situazione è bloccata, dopo l’ultimo incontro di due giorni fa in Prefettura con il commissario per la sanità del Lazio, Enrico Bondi, le rappresentanze del gruppo, i sindacati, in attesa di verificare la disponibilità di Bondi a trovare una soluzione entro la prossima settimana. Con la possibilità di sbloccare i fondi per il pagamento degli stipendi arretrati agli oltre duemila dipendenti del gruppo.