VARIE 16-17/12/2012, 17 dicembre 2012
APPUNTI PER GAZZETTA - IL CONCORSONE PER LA SCUOLA
REPUBBLICA.IT
ROMA - Fischio d’inizio stamani per il concorso a cattedra. Oltre 320.000 aspiranti prof si cimenteranno in tutta Italia con la prova preselettiva: 50 quesiti proposti su computer, unici per tutti i posti e le cattedre messe a bando. Il tempo a disposizione per rispondere è di 50 minuti, al termine dei quali ogni candidato potrà visualizzare il risultato conseguito sulla postazione assegnata. Sono 11.542 i posti a disposizione, dalla scuola dell’infanzia alle superiori. I candidati che supereranno la prova di preselezione saranno ammessi alle successive prove, scritte e orali.
Dei partecipanti la gran parte, 258.476, è costituita da donne. I restanti 62.734, sono uomini. Ben i due terzi degli aspiranti insegnanti che hanno fatto domanda di partecipazione al concorso non proviene dalle graduatorie ad esaurimento. Sono persone che attualmente fanno altri lavori e in molti casi non hanno mai insegnato. L’età media dei canditati è di 38,4 anni. Di poco più alta è l’età media degli uomini (40 anni) rispetto a quella delle candidate donne (38 anni). Nello specifico, la maggior parte dei candidati (158.879) ha un’età compresa tra 36 e 45 anni. Seguono i 113.924 candidati con un’età pari o inferiore ai 35 anni e i 45.595 con un’età compresa tra i 46 e i 55 anni. I partecipanti con un’età superiore a 55 anni sono 2.812. Sono oltre 2.500 le aule che saranno coinvolte nella procedura in tutta italia.
I candidati saranno sottoposti a dei test che hanno l’obiettivo di accertare le capacità logiche, di comprensione del testo, le competenze digitali e linguistiche in una delle seguenti lingue straniere a scelta: inglese, francese, tedesco e spagnolo. Le prove si svolgeranno in più sessioni, secondo il calendario pubblicato il 23 novembre nella sezione dedicata del sito del Miur.
Ciascun candidato avrà a disposizione una postazione informatica, alla quale potrà accedere tramite i propri dati anagrafici ed il codice fiscale. La prova è costituita da quesiti a risposta multipla, con quattro opzioni di risposta, così ripartiti: 18 domande di capacità logiche, 18 domande di comprensione del testo, 7 domande su competenze digitali, 7 domande sulla lingua straniera. Il tempo a disposizione è di 50 minuti, al termine dei quali ogni candidato potrà visualizzare il risultato. Per il superamento della preselezione è necessario conseguire un punteggio non inferiore a 35/50.
I quesiti oggetto della prova sono estratti da una banca dati, resa nota e pubblicata sul sito del Miur il 23 novembre insieme al calendario, sulla quale gli ammessi alla prova preselettiva hanno avuto la possibilità di esercitarsi. Complessivamente, sono stati infatti ben 8.481.184 i moduli scaricati per le esercitazioni e 300.387 i candidati che hanno utilizzato il simulatore gratuito messo a disposizione del ministero per prepararsi alla prova.
L’ultimo concorso si è tenuto nel 1999, anche se la legge prevederebbe una procedura di reclutamento di aspiranti docenti per via concorsuale con cadenza triennale. Le prime nomine in ruolo dei vincitori del concorso saranno fatte già a partire dal prossimo anno scolastico.
"In bocca al lupo a tutti i candidati - ha dichiarato il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo - Affrontate questa giornata con serenità. Le prime nomine si avranno con l’anno scolastico 2013/14. Il risultato sarà immediato. Credo che questo concorso possa costituire un buone esempio anche per altre amministrazioni. Nel tempo avremo meno precari e una continuità di progetto".
"L’80% sono donne - ha aggiunto il Ministro - e l’età media è di 38 anni però è interessante sottolineare che oltre il 30% ha meno di 35 anni. Quindi il processo è avviato, questo è solo il primo passo e l’anno prossimo ci sarà un secondo concorso e poi ogni due anni".
(17 dicembre 2012)
REPUBBLICA.IT - SUI QUIZ
E’ possibile diventare insegnanti senza sapere cos’è un taglio "godet", un "monopsonio" o un "echidna"? Sembra di capire che, per il ministero dell’Istruzione, conoscenze verbali di questo tipo siano assolutamente necessarie per sedere in cattedra. Altrimenti, tra i 1.260 test di comprensione verbale pubblicati lo scorso 27 novembre, viale Trastevere non avrebbe inserito anche termini del genere. E che faccia faranno i candidati uomini che dovranno collocare nel giusto ambito il termine "martingala"? E’ possibile diventare bravi docenti senza conoscerne il significato?
Anche le 258 mila candidate alla lotteria dei test potranno imbattersi in vocaboli non proprio di uso comune, come "carter". Probabilmente, chi ha posseduto o possiede ancora una vecchia Vespa sarà più fortunata di chi non l’ha mai avuta e avrà quindi più possibilità di fregiarsi del titolo di maestra o professoressa. Anche gli aspiranti prof bevitori di vini e spumanti saranno agevolati, specie se sapranno tutto del "pinot". Anche perché, per superare la prova, occorrerà ottenere almeno 35 punti su 50. Molte le curiosità tra le 3.500 domande dalle quali il 17 e 18 prossimi verranno sorteggiati, di volta in volta, i 50 quiz che toccheranno ad ognuno dei 321mila candidati al concorsone a cattedra.
L’idea che per acciuffare uno degli 11.542 posti messi in palio dopo 13 anni dal ministro Francesco Profumo ci si debba sottoporre a un quizzone non piace a nessuno. Tant’è che oggi i precari della scuola protestano in viale Trastevere contro il cosiddetto concorsone. "Il quizzone fallo tu", è lo slogan, rivolto proprio al ministro. I 107mila precari che si accingono ad affrontare i test, spesso dopo anni di supplenze, si sentono sminuiti da un test con domande di logica, comprensione verbale, informatica e lingua straniera da affrontare in 50 minuti.
"Portiamo in piazza - spiegano i precari all’agenzia di stampa Dire - la Settimana enigmistica per far capire a quale tipo di prova intendono sottoporci". Intanto, i sindacati protestano per i continui cambamenti nei calendari regionali che fissano scuole, date e orari delle prove. Il 27 novembre è stata pubblicata la prima versione, seguita da tante altre modifiche. Nella sostanza, nessuno può essere certo di conoscere il luogo e il giorno della prova, perché l’11 dicembre scorso lo stesso ministero ha comunicato che, dopo l’ennesima variazione, il "calendario potrà subire ulteriori modifiche" e pertanto "si invitano i candidati a voler controllare il calendario fino alla data prevista per lo svolgimento della prova".
Una situazione che la Cisl scuola considera intollerabile per le migliaia di candidati che devono sobbarcarsi costosi e stressanti spostamenti nei capoluoghi di provincia per sostenere la prova. "Considerando la scadenze ravvicinate, che per molti aspiranti raggiungere la sede delle prove comporta lunghi spostamenti e che la mancata presentazione nel giorno, ora e sede stabiliti, comunque giustificata e a qualsiasi causa dovuta, determina l’esclusione dal concorso, questa rappresenta una situazione di incertezza grave e non più tollerabile", tuona in un comunicato.
Ma per i tecnici del ministero l’iter "di avvicinamento alla prova preselettiva prosegue in modo del tutto regolare". Per essere certi che nei due giorni fatidici tutto funzioni al meglio sono state fatte un paio di simulazioni. Lo scopo è quello di "accertare - ha comunicato il 6 dicembre viale Trastevere - la piena funzionalità delle aule e dei computer che saranno utilizzati dai candidati". Una macchina che utilizzerà 2.517 aule informatiche presso centinaia di istituti scolastici del Belpaese. Ma su tutta la partita resta l’incognita delle proteste studentesche, che potrebbero all’ultimo minuto fare venir meno alcune aule, e della composizione dei comitati di vigilanza che dovrebbero essere composti da docenti di ruolo, non proprio felici di sobbarcarsi lavoro e responsabilità, come al solito, gratis.
(13 dicembre 2012)
REPUBBLICA.IT - QUIZZONE
Quizzone "della vita" al via. E per la prima volta in Italia niente moduli a lettura ottica né penne: tutto online. Da questa mattina 321mila candidati, precari di lungo corso e neofiti, sono alle prese col concorso a cattedre atteso per 13 anni: dalle nove di questa mattina, si ritrovano davanti ai cancelli di oltre mille scuole impegnate su tutto il territorio nazionale. La roulette russa delle 50 domande da svolgere in 50 minuti si svolgerà in più turni, visto che ogni candidato verrà sottoposto ad un diverso blocco di domande che il cervellone ministeriale sorteggerà fra le 3.500 pubblicate lo scorso 27 novembre. Il primo turno della giornata odierna è partito alle 9 e dopo due ore e mezza, alle 11,30, si svolgerà il secondo turno. Poi, ci sarà un turno pomeridiano e domani la trafila si ripeterà.
All’ingresso delle 2mila e 500 aule informatizzate utilizzate da viale Trastevere i candidati troveranno due referenti: uno informatico e uno amministrativo. Il secondo identificherà i candidati e il primo li inviterà ad accomodarsi alla postazione davanti alla quale si giocheranno il futuro. Niente tastiera, per l’occasione, solo video e mouse. La prima operazione sarà quella di inserire i dati anagrafici e la lingua straniera prescelta dal candidato, il documento di riconoscimento dovrà essere tenuto per tutta la durata della prova sul tavolo per consentire in qualsiasi momento ai vigilanti di verificare che a sostenere la prova sia davvero la persona corrispondente ai dati anagrafici inseriti al computer.
Dopo, il referente informatico darà il via e basterà cliccare sul "pulsante" "avvia prova" per fare partire le domande e il tempo: 50 minuti in tutto, per 18 quesiti di logica, 18 di comprensione del testo, 7 di informatica e altrettante di lingua straniera. Gli aspiranti docenti avranno di fronte la stessa schermata del "simulatore presente sul sito del ministero dell’istruzione. Dopo 50 minuti, il software si bloccherà e i candidati verranno inviatati a restare seduti al proprio posto in attesa che il referente informatico passi per scaricare su una pendrive la prova di ogni singolo candidato. Al quel punto, come uno schiaffo in pieno volto, sullo schermo comparirà il punteggio e l’esito: promosso o bocciato. Per superare la prova occorre infatti racimolare 35 dei 50 punti disponibili, stando attenti che le domande errate comportano una penalizzazione di mezzo punto. In caso di dubbio, quindi, è meglio non rispondere.
(17 dicembre 2012)
Al via da questa mattina, fra le proteste dei precari, i disagi per le cattedre scoperte e il timore di possibili inconvenienti tecnici, la prova preselettiva del concorso per docenti. Il primo test che i 24.425 aspiranti insegnanti su Roma e provincia affronteranno, fra oggi e domani, sarà computer-based. I candidati svolgeranno la prova nei laboratori di informatica delle 127 scuole coinvolte divisi in piccoli gruppi (a seconda delle postazioni disponibili) in turni dalle 9 alle 19.
Si dovrebbe così evitare la ressa, ma molti istituti coinvolti sospenderanno comunque le lezioni. Se alcune scuole, come l’istituto di via Salvini, saranno chiuse, altre (dal Newton e al Giulio Cesare) resteranno aperte. Altre ancora, come l’itis Fermi, chiuderanno solo i padiglioni dei laboratori e faranno lezione negli altri.
Sul piede di guerra il Coordinamento precari scuola di Roma, che ha invitato gli insegnanti in servizio a boicottare le attività di vigilanza. I docenti del Cps si presenteranno al test indossando le t-shirt del coordinamento e volantineranno contro il Concorsone che secondo loro penalizza i precari già abilitati e contro il quiz preselettivo da 50 domande a risposta multipla che ritengono "inadeguato".
L’ufficio scolastico regionale, come è prassi, ha allertato le forze dell’ordine in vista di possibili contestazioni, che potrebbero arrivare anche dagli esclusi al concorso, nonostante molti, dopo i ricorsi di Anief e Codacons, siano stati ammessi con riserva. I disagi non riguarderanno solo le scuole sede di prova: anche nelle altre potrebbero esserci notevoli buchi in organico per l’assenza dei precari impegnati nel test in tutta Italia.
(17 dicembre 2012)
RAPPORTO DALLA PUGLIA (REPUBBLICA.IT)
L’esercito dei 26mila. È il numero degli aspiranti docenti che oggi e domani, in Puglia, prenderanno parte alle prove preselettive per circa 900 posti per la docenza di ruolo nelle scuole di ogni ordine e grado. A fine settembre il concorso è stato bandito online, ma, osserva Ezio Falco, segretario provinciale della Flc Cgil di Bari, «già l’avvio è stato problematico visti i molti intoppi nel sistema informatico che ci sono stati segnalati». Fra le regole più singolari di questo concorso, poi, che i partecipanti non potranno portare né penne né fogli di carta bianchi.
«Ci auguriamo, a questo punto, che - insiste Falco - gli istituti siano dotati di 25mila penne. Non lo diamo per scontato, viste le ristrettezze del sistema della pubblica istruzione di cui pagano quotidianamente il prezzo studenti e docenti». I concorsi si terranno in diverse scuole superiori della regione, concentrate soprattutto nei capoluoghi e tuttavia, conclude la Cgil, a destare preoccupazione è il capitolo della vigilanza sui candidati durante le prove: «I docenti che non svolgeranno attività didattica saranno obbligati, loro malgrado, a fare vigilanza senza avere né direttive precise né un’organizzazione sistematica».
Anche la Cisl Scuola, in effetti, non esita a muovere il suo j’accuse, attraverso il segretario regionale Roberto Calienno: «Fermo restando il diritto dei cittadini a partecipare a tale concorso, è grave che il peso organizzativo
ricada sulle scuole e sui lavoratori. A fronte di zero risorse messe a disposizione, le prove si potranno fare solo grazie alla buona volontà dei docenti e del personale Ata che saranno costretti a lavorare ben oltre il dovuto e con un carico di responsabilità non indifferente rispetto alla vigilanza. Per tacere, poi, delle spese sostenute dai candidati per la preparazione dinanzi al miraggio di un posto di lavoro con 900 posti per 26mila domande».
(17 dicembre 2012)
REPUBBLICA.IT - RAPPORTO DALLA SICILIA
MIGLIAIA di aspiranti docenti siciliani alle prese col "concorsone". E’ il giorno in cui parte la corsa a una cattedra. Oggi e domani, si svolgerà la prova preselettiva del concorso a cattedre che mancava all’appello da 13 anni. È la prima volta che il test di ammissione ad un concorso pubblico si svolge in modo interamente informatizzato: niente moduli a lettura ottica e niente penne. I candidati si giocheranno tutte le chance davanti ad un computer. Una specie di lotteria che ai candidati più preparati e fortunati consegnerà il lasciapassare per le prove scritte e l’orale.
La selezione si svolge per ambiti regionali e nell’Isola i posti messi a concorso dal ministero dell’Istruzione sono 1.194. Per avere un’idea della complessità di tutta l’operazione basta citare alcuni numeri: 46.645 candidati, di cui 1.162 residenti fuori dalla Sicilia, 374 aule informatiche impegnate in 154 scuole e oltre 8mila postazioni pronte. L’incognita più grossa è quella degli "esclusi", perché non in possesso dei requisiti previsti dal bando. Per partecipare alla selezione per la scuola dell’infanzia o primaria, infatti, occorreva avere conseguito il diploma entro l’anno 2001-2002. Mentre, per contendersi i posti per scuola media e superiore bastava avere ottenuto la laurea quinquennale entro l’anno 2002-2003. Tutti i diplomati e i laureati nel decennio successivo sono stati esclusi dal concorso e in parecchi si sono rivolti ai giudici amministrativi che hanno aperto loro le porte del concorso con una "sospensiva".
Gli esclusi, purché in possesso dell’ordinanza cautelare emanata dai giudici, oggi potranno presentarsi presso il liceo scientifico D’Alessandro di Bagheria per sostenere la prova secondo il calendario pubblicato sul sito www.usr.sicilia.it. Ma nessuno sa quanti siano in effetti: potrebbero essere 200, ma anche 400 o 800. E ci sono coloro che, avendo presentato ricorso per timore di essere esclusi, hanno ottenuto la sospensiva ma sono regolarmente inseriti negli elenchi. Una situazione che potrebbe creare confusione.
La prova consisterà in una batteria di 50 domande a risposta multipla - 18 di logica, 18 di comprensione del testo, 7 di Informatica e altrettante di lingua straniera - da risolvere in 50 minuti. Per superare la prova occorrerà racimolare almeno 35 dei 50 punti disponibili e in caso di dubbio è meglio non rispondere, visto che la risposta errata prevede una penalizzazione di mezzo punto. I giorni della prova, in ogni aula i candidati troveranno due referenti che li inviteranno a prendere posto davanti ai pc e a inserirei i propri dati anagrafici e la lingua straniera prescelta nella prima schermata. Poi, il candidato cliccherà sullo schermo il pulsante "avvia prova" e compariranno le 50 domande sorteggiate dal pacchetto di 3.500 quesiti pubblicati il 27 novembre scorso. Dopo 50 minuti, il software si bloccherà e il referente informatico dovrà scaricare con una pen drive da ogni computer il compito e a quel punto sullo schermo comparirà punteggio e esito della prova: promosso o bocciato.
(17 dicembre 2012)
RAPPORTO DA NAPOLI (REPUBBLICA.IT)
I CANDIDATI ufficialmente registrati sono 56.773. Ma ce ne sono ancora centinaia che forti delle sospensive o dei provvedimenti cautelari dei Tar potranno partecipare al megaconcorso per la scuola che parte oggi e domani con le prove preselettive. Due giorni di quiz, otto sessioni d’ esame in tutto. "Prove che si svolgeranno in 217 scuole in tutta la Campania, in 249 diverse sedi, per un totale di 470 aule-laboratorio impegnate contemporaneamente (i quiz sono al computer, nulla di cartaceo).
"Le postazioni alle quali dovranno sedere i candidati sono 8.500". I dati snocciolati dal direttore scolastico Diego Bouché sono da brividi. "La Campaniaè la regione italiana col maggior numero di concorrenti, oltre il 18 per cento del dato nazionale. Le simulazioni fatte nei giorni scorsi hanno confermato che la macchina funziona, ma gli imprevisti sono sempre in agguato...".
Ad iniziare dagli "imprevisti" con nome e cognome, quelli dei candidati inizialmente esclusi dal concorso, ma che si sono rivolti alla giustizia amministrativa. Oltre 400 persone (il dato fino a ieri pomeriggio) che, non essendo negli elenchi ufficiali (almeno non tutti) non si sa neppure dove dovranno presentarsi per affrontare i quiz. "Stiamo per pubblicare - spiega Bouché - l’elenco delle sedi dove è meglio si presentino gli
ammessi "con riserva", ovvero le scuole dove ci sono delle postazioni di riserva". Vale a dire dei computer sui quali è stato comunque scaricato il programma per il concorso, e che non sono già formalmente assegnati ad un concorrente. "Molti dei quali giungono da fuori regione (nonostante qui siano a concorso non più di 1200 posti)" spiega Giuseppe Vassallo, segretario regionale della FlcCgil "e dato che si prevede che chi viene da fuori svolga le prove a Napoli, molti napoletani sono stati spostati fuori provincia". Vassallo esprime dubbi sulla formazione dei Comitati di vigilanza, ma, soprattutto, su una macchina mastodontica che non risolverà i problemi di reclutamento del personale della scuola. "Non li risolverà anche perché - aggiunge Luigi Panacea, segretario regionale Uil scuola - questo concorso ha dato, nelle dichiarazioni del ministro Profumo, l’illusione che fosse per i giovani, ma i giovani ne sono esclusi. L’età media dei candidati supera i 38 anni, e chi non ha già un’abilitazione non può partecipare (salvo che abbia conseguito la laurea entro il 2003)". Il primo concorso nella scuola dopo 13 anni. Non meraviglia, dunque, che le aspettative siano tante. Ma le prospettive concrete sono ben misere: solo per la scuola elementare e per la scuola dell’infanzia, ad esempio, ci sono oltre 20 mila candidati in Campania, ma i posti a concorso sono appena 600. "E lo stesso vale per i 25 posti disponibili per le discipline giuridiche, per le quali si sfideranno in più di 5 mila".
(17 dicembre 2012)
(ANSA) - ROMA, 16 DIC - Tra domani e dopodomani saranno oltre 320mila i candidati che affolleranno le 2.520 aule informatiche, predisposte dal ministero dell’Istruzione, per partecipare alla preselezione del concorso per insegnanti. Sono 321.210 i candidati alla prova preselettiva (258.476 le donne), piu’ di 27 per ogni posto considerando che le cattedre ’’in palio’’ sono 11.542, distribuiti su tutti gli ordini scolastici, dalle materne alle superiori. Si tratta di una prova preselettiva, 50 test in 50 minuti.
REPUBBLICA 28 AGOSTO 2012
I futuri insegnanti dovranno dimostrare di "sapersi rapportare con i giovani" ma anche "capacità logica, di comprensione verbale, competenze linguistiche ed informatiche". Intervenendo questa mattina ad una trasmissione radiofonica su Radio1, il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo ha chiarito alcuni aspetti del concorso a cattedre annunciato lo scorso 24 agosto. Ma restano ancora tantissimi aspetti da chiarire. E l’attesa, per quello che per i laureati di oltre un decennio è quasi un "evento", è alle stelle. A 13 anni dall’ultima selezione per esami e titoli - che si è svolta in ambito regionale soltanto per alcune classi di concorso - e dopo 22 anni da quella precedente, ancora valida per le materie d’insegnamento con le graduatorie più affollate, è facile immaginare che le persone interessate al concorso sono davvero parecchie.
Ma sono anche tante le domande che si pongono in questo momento milioni di persone in Italia perché, in tempi di crisi, parlare di concorso pubblico è un sogno, e le speranze di genitori e figli aumentano. Ma le questioni aperte dall’annuncio dell’inquilino di viale Trastevere sono molte e al ministero si sta lavorando a ritmo incessante e non senza difficoltà per tradurre le dichiarazioni politiche di Profumo in atti burocratici. Vediamo quali sono i principali dubbi sul tema.
Chi potrà partecipare alla selezione? La platea degli interessati al concorso è enorme e dipenderà
da come verranno disegnati nel bando i requisiti di accesso alle prove scritte e orali. L’unica cosa certa, al momento, è il comunicato stampa del ministero a conclusione del consiglio di ministri-fiume dello scorso 24 agosto, che però non si addentra in questi particolari. Ma la dichiarazione più autorevole è quella dello stesso Profumo che parla di concorso destinato a coloro che sono già abilitati. In questo caso potrebbero partecipare tutti gli inclusi nelle graduatorie ad esaurimento dei precari e tutti coloro che, pur non essendo inclusi in queste liste, si sono abilitati attraverso i precedenti concorsi a cattedre. Ma i sindacati continuano a ripetere che il concorso si dovrà espletare secondo la normativa attualmente in vigore.
Le norme attuali. In base ad una legge risalente al 1990 e a un decreto interministeriale del 1998, possono partecipare al concorso a cattedre coloro che sono già in possesso di un’abilitazione all’insegnamento, coloro che si sono laureati entro l’anno accademico 2002/2003 - per i corsi di laurea quinquennali - un anno prima (2001/2002) e un anno dopo (2003/2004) rispettivamente per i corsi di laurea di durata quadriennale e sessennale. Ma possono, altresì, partecipare anche i semplici laureati negli anni successivi al 2002/2003 ma solo per quelle classi di concorso che no abbiano un sufficiente numero di abilitati "per un adeguato reclutamento". In questo caso, per la singola regione e per la singola classe di concorso, verranno ammessi a concorrere un numero di candidati - anche soltanto laureati - fino ad un massimo di tre volte il numero di posti presumibilmente da assegnare nel periodi di validità delle graduatorie stesse. Un conteggio piuttosto complesso che potrebbe aprire le porte ad altre centinaia di migliaia di aspiranti prof e maestri.
L’accesso di giovani e meritevoli. "La procedura concorsuale - scrive il ministero - avverrà secondo modalità innovative per favorire l’ingresso nella scuola di insegnanti giovani, capaci e meritevoli". La normativa attuale non prevede quote riservate per favorire il reclutamento di insegnanti giovani. Durante le scorse settimane, tuttavia, lo stesso Profumo ha ventilato l’ipotesi di riservare una quota (il 10/15 per cento) dei posti disponibili per la prossima tornata di concorsi secondo la "vecchia procedura". Ma occorrere un bando di alta ingegneria giuridico-amministrativa per conciliare il tutto.
Con quali modalità? Le novità del concorso che sarà bandito il prossimo 24 settembre dovrebbero interessare anche le modalità di svolgimento. Fino al 1999, i concorsi prevedevano una o due prove scritte, una prova orale e eventualmente una prova pratica di laboratorio. "Visto l’elevato numero di potenziali candidati, vi sarà una prova selettiva da svolgersi alla fine di ottobre, su una batteria di test uguale per tutte le classi di concorso", spiegano dal ministero. Ma non solo. La prova scritta, che dovrebbe includere "una prova strutturata di verifica delle competenze disciplinari", si dovrebbe svolgere entro fine ottobre e quella orale, da svolgersi entro fine luglio/metà agosto 2013, dovrebbe prevedere anche "la simulazione di una lezione per verificare l’abilità didattica".
Il tutto, per immettere in ruolo i vincitori di concorso entro il primo settembre 2013. Ma c’è ancora un altro importante nodo da sciogliere. Il concorso verrà bandito e gestito per ambiti regionali: ogni regione avrà i propri concorsi. Ma non verrà espletato per tutti gli ordini di scuola e per tutte le classi di concorso. E’ previsto che verrà bandito per quelle classi di concorso per le quali ci sono disponibilità in organico. In sostanza, se in Calabria ci sono posti vacanti di Italiano alla media (A043) il concorso si fa, se invece non ci sono posti o addirittura docenti in esubero il ministero soprassederà. In quest’ultimo caso, rimarrebbero in vigore le graduatorie dei concorso del 1999.
Quanti posti messi a concorso? Per l’attesa procedura concorsuale che partirà a settembre sono previsti 11.892 cattedre. Le 21.011 che verranno assegnate in questi giorni non fanno parte di questo conteggio e perciò non c’entrano nulla con la novità annunciata dal ministro Profumo. Dal tono del comunicato di viale Trastevere sembrerebbe inoltre che tutti gli 11.892 posti saranno assegnati a settembre del 2013. Ma i soliti "bene informati" ipotizzano che l’intera quota verrà ripartita in due tranche: circa due terzi a decorrere dal 2013/2014 e la restante parte a decorrere dall’anno successivo. Per il secondo concorso a cattedre che dovrebbe invece partire "entro maggio 2013, disciplinato dalle nuove regole di reclutamento, attualmente in fase di preparazione" non ci sono ancora contingenti di posti assegnati ma presumibilmente si farà ricorso ai pensionamenti previsti per l’anno scolastico 2013/2014 e per quelli successivi. Ma occorre fare i conti con la "mina vagante" degli 8.557 docenti attualmente in esubero che potrebbero saturare parte dei posti disponibili.
I numeri del concorso. E’ forse uno delle questioni più interessanti di tutta la vicenda. Quanti saranno i partecipanti al concorso, assente da 13/22 anni? Secondo il ministero potrebbero essere 300 mila i candidati alla prima selezione del terzo millennio. Ma saranno i requisiti di ammissione a determinarne l’esatto numero. I soli abilitati inclusi nelle graduatorie ad esaurimento sono 200 mila, cui occorre aggiungere gli abilitati negli ultimi concorsi che non hanno intrapreso la carriera del precariato: un numero non facilmente quantificabile. Ci sono poi gli eventuali semplici laureati - per le classi di concorso con pochi abilitati - che potrebbero essere ammessi alle prove. Per comprendere i termini della questione basta citare qualche numero sui laureati italiani il cui sbocco professionale più atteso è proprio l’insegnamento.
Solo in Lettere e filosofia, dal 2000 al 2012 si sono laureati - con titoli del vecchio ordinamento che davano accesso al concorso oppure con un titolo del nuovo ordinamento ma di durata quinquennale (laurea triennale più laurea specialistica) - 206 mila studenti. Mentre in Matematica, Fisica e Scienze naturali sono 123 mila i giovani usciti dagli atenei italiani. In tutto, nei 13 anni di vuoto concorsuale, i laureati dl vecchio ordinamento e "quinquennali" che l’istruzione universitaria italiana ha partorito ammontano un milione e 560 mila. Pertanto, la platea di interessati potrebbe essere di gran lunga superiore alle 300 mila ipotizzate dal ministero.
La "guerra tra poveri" in corso. Si è scatenata sul web pochi minuti dopo l’annuncio del ministro. A confrontarsi i 200 mila precari inclusi nelle graduatorie provinciali ad esaurimento e le centinaia di migliaia di "altri" interessati" - semplici laureati, giovani e meritevoli - che, dopo anni di studio e lustri di attesa, sperano di coronare il sogno dell’insegnamento. I primi vorrebbero essere garantiti, visto che le graduatorie provinciali sono denominate "ad esaurimento" e includono migliaia di over 40 e 50 che hanno speso "una vita a scuola da precario". I secondi hanno il legittimo diritto, dopo avere pianificato il loro futuro, magari proprio da docente, di avere la possibilità di partecipare ad un concorso che li metta in cattedra. Al centro un sistema che per anni ha prodotto precari ed è andato fuori controllo, cui la politica non ha saputo rispondere con norme tempestive ed efficaci.
Profumo: "Il Paese tornerà alla normalità". "Il concorso sarà serio e il Paese ritornerà alla normalità. Con il fine principale di reclutare i docenti che dovranno insegnare nelle nostre scuole nei prossimi 20/30 anni". Lo dice il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, parlando con i giornalisti a margine della seconda giornata di Vedrò. Il ministro di viale Trastevere ha spiegato che il concorso si basa "su un canale doppio: per cui alcuni insegnanti entreranno nella scuola con la graduatoria e altri attraverso il concorso in cui si confronteranno con altri". "Ieri a Reggio Emilia ho incontrato anche le persone che in una qualche forma volevano dimostrare una diversa posizione: credo sia andata molto bene", ha aggiunto Profumo facendo riferimento alla protesta silenziosa di un gruppo di docenti precari, ieri alla Festa Democratica nazionale, a Reggio Emilia. Profumo ha spiegato di aver parlato a quei docenti "dell’importanza del concorso. Non so se li ho convinti ma ho dato loro tutte le informazioni necessarie". Per Profumo il concorso servirà per creare l’insegnante del futuro "che deve essere soprattutto una persona capace di stare con i giovani". "La generazione perduta non sono gli studenti attuali" ha concluso il ministro riferendosi alle parole usate dal premier Mario Monti. Per Profumo a soffrire particolarmente oggi "sono i trentenni che hanno perso sicurezze, ma non hanno gli anticorpi".
(28 agosto 2012)
REPUBBLICA 30 NOVEMBRE 2012
Ministero dell’Istruzione al centro delle polemiche per i quiz del concorsone a cattedre pubblicati due giorni fa. Questa volta, com’era avvenuto nel 2011 in occasione del concorso a preside, non sono né gli errori né le fughe di notizie a fare notizia, ma la modalità con la quale è stata pubblicata la batteria di test oggetto della prova preselettiva. Ad aprire le ostilità l’Anief, il sindacato di Marcello Pacifico, che punta il dito contro viale Trastevere. "L’esercitatore del Miur - si legge in una nota dell’Anief - fa acqua da tutte le parti. Perché non sono state pubblicate le risposte esatte? Così si discriminano i partecipanti. Ravvisati anche diversi problemi per i candidati non in possesso di computer moderni e di connessioni veloci". Ma va detto che l’intera partita dei test è stata affidata al Cineca, un consorzio di università italiane. E il sindacato si è mosso sull’onda di una protesta dei docenti che montava sempre più in rete.
A quel punto il ministero ha deciso di correre ai ripari e ha deciso di mettere on line una nuova versione dell’esercitatore per permettere ai candidati di conoscere quali sono le domande a cui si è risposto correttamente o di sapere quali sono quelle sbagliate (e quali le risposte giuste). Inizialmente, invece, viale Trastevere aveva deciso di non rivelare le risposte sbagliate dei 3.500 quesiti disponibili sul suo sito. Il Ministero non intende invece fare retromarcia sulla decisione di non rendere pubblico
il "librone" delle domande nonostante alcuni siti privati lo abbiano pubblicato probabilmente "ricostruendolo" dopo aver scaricato i 70 blocchetti di quiz a cui possono accedere i candidati.
Il 27 novembre alle 20,00, come previsto dal bando di concorso, il ministero dell’Istruzione aveva pubblicato i 3.500 test a risposta multipla da cui verranno estratti i 50 del giorno della prova. Ma, anziché pubblicare domande e risposte scaricabili e stampabili, per consentire ai 321mila candidati di esercitarsi liberamente a casa, lo staff di Profumo ha preferito pubblicare i test all’interno di un esercitatore utilizzabile esclusivamente on line. "Lo scopo - spiegano dal ministero - è evitare che i candidati possano imparare le risposte a memoria, visto che la maggior parte delle domande sono di domande di logica e comprensione del testo".
Un obiettivo nobile che può essere aggirato facilmente se il candidato si collega ad un sito internet "privato" ed è disposto a pagare 9,2 euro per installare un software che gli consente di scaricare le domande e le risposte e, fra qualche giorno, di stamparle comodamente su fogli di carta. "Sono tantissime le proteste. E poi non ci si lamenti dei ricorsi", continua Pacifico. L’esercitatore messo in linea dal ministero due giorni fa consentiva al candidato di svolgere on line 70 batterie di 50 test. Ma, nel corso della prova, il candidato non veniva informato dell’eventuale risposta corretta o sbagliata.
E per le risposte errate, l’esercitatore non fornisce all’aspirante insegnante la soluzione corretta. Tutte informazioni che invece è possibile ottenere collegandosi col sito di una nota società di software (miniterno. net) specializzata nella preparazione ai concorsi pubblici e scaricando il programma a pagamento. "La cosa curiosa - osserva un sindacalista che preferisce rimanere anonimo - è che nel sito in questione si poteva scaricare il software già dalle 20 e un minuto". Da qui la protesta dei docenti.
(30 novembre 2012)
SOLE24ORE.IT
Con la pubblicazione del bando sulla Gazzetta Ufficiale (4a serie speciale - Concorsi n.75 del 25 settembre 2012) entra nel vivo il "concorsone" per i futuri docenti delle scuole pubbliche.
Il bando scade il 7 novembre alle ore 14: i candidati potranno iniziare a inviare le domande a partire dal 6 ottobre. Per iscriversi sarà necessario utilizzare la procedura telematica Polis attraverso il sito del ministero dell’Istruzione.
Il bando contiene i requisiti di ammissione, l’elenco delle prove, la tabella per la valutazione dei titoli e la ripartizione territoriale dei posti in palio.
In totale, si tratta di 11.542 cattedre: 7.351 saranno occupate dai nuovi docenti a partire dal prossimo settembre, mentre le restanti 4.191 saranno assegnate per l’anno scolastico 2014/2015.
DAL BANDO PUBBLICATO SULLA GAZZETTA UFFICIALE DEL 25 SETTEMBRE 2012
Ai fini dell’ammissione alle prove scritte i candidati devono superare una prova di preselezione
computer-based, unica per tutti i posti e le classi di concorso e per tutto il territorio nazionale, volta
all’accertamento delle capacità logiche, di comprensione del testo, delle competenze digitali nonché
delle competenze linguistiche in una delle seguenti lingue comunitarie a scelta del candidato: inglese,
francese, tedesco e spagnolo. La prova è costituita da 50 quesiti a risposta multipla con quattro opzioni
di risposta, di cui una sola corretta. La risposta corretta vale 1 punto, la risposta non data vale 0 punti e
la risposta errata vale – 0,5 punti. La prova ha la durata di 50 minuti.
QUOTIDIANO.NET
Roma, 27 novembre 2012 - A partire dalle 20 di questa sera è disponibile, sul sito del ministero dell’Istruzione (www.istruzione.it), e sui siti degli Uffici Scolastici Regionali, l’elenco delle sedi, delle sessioni e dei candidati (divisi per regione) alla prova preselettiva del concorso per insegnanti indetto dal ministro Francesco Profumo.
I posti sono 11.542 i candidati 321.210. La preselezione si svolgerà il 17 e 18 dicembre come annunciato il 23 novembre in Gazzetta Ufficiale.
Ma non è tutto: i candidati possono visionare online l’archivio da cui saranno estratti i quesiti della prova preselettiva. Gli aspiranti docenti dovranno rispondere a 50 domande in 50 minuti. I quiz dell’archivio sono 3.500.
Profumo ha deciso di mettere in campo un simultare ad hoc per questo concorso contro la preparazione mnemonica. Non c’è il mero elenco dei quesiti in Rete, ma 70 blocchi da 50 quesiti ognuno. Il candidato può simulare le stesse modalità di funzionamento del software che sarà utilizzato nelle aule informatizzate destinate all’espletamento della prova preselettiva.
Il simulatore consente anche a ciascun candidato di avere il riepilogo delle simulazioni già effettuate, una sorta di segnalibro. Si accede tramite codice fiscale. Alla fine di ogni prova simulata il candidato visualizzerà il proprio voto e le domande che risultano sbagliate, ma senza poterne conoscere la risposta esatta.
Nei due giorni in cui si svolgeranno i test a ogni candidato verrà assegnato, tramite un mescolatore automatizzato, un pacchetto di domande diverse a cui rispondere in 50 minuti.
Giovedi’, 29 novembre, sarà attivata sul sito del ministero una funzione che consentirà la segnalazione di eventuali osservazioni sui quesiti presenti nell’archivio.
I candidati hanno davanti una ventina di giorni per prepararsi. Si passa il test - e si accede quindi alle prove scritte - con una votazione minima di 35/50: per ogni risposta corretta si ottiene un punto, per ogni risposta errata se ne perde mezzo, mentre il punteggio resta invariato (0) per ogni risposta non data.
DAL SITO DEL MINISTERO
Benvenuto nell’area dedicata alle esercitazioni di preparazione alla prova preselettiva per il concorso docenti.
L’Esercitatore* mette a disposizione 70 moduli di verifica, che coprono l’intero archivio domande.
Per conoscere tutte le domande presenti nell’archivio da cui verranno estratti i quesiti che ti saranno proposti il giorno della prova preselettiva, potrai effettuare una simulazione per ciascun modulo di verifica. Non verranno invece rilasciati documenti scaricabili (es. pdf) con l’intero archivio domande.
Ogni verifica è composta da:
18 domande di capacità logiche
18 domande di capacità di comprensione del testo
7 domande di competenze digitali
7 domande di conoscenza della lingua straniera
La risposta corretta vale 1 punto, la risposta non data vale 0 punti e la risposta errata vale -0,5 punti.
Nell’esercitazione potrai conoscere il risultato della prova solo rispondendo a tutte le 50 domande presenti e ti verrà mostrato il riepilogo delle risposte date. Il punteggio minimo richiesto per superare la prova è di 35 punti.
DALLA BACHECA DI GIORGIO ISRAEL
Sono una docente precaria con quasi 12 anni di servizio, su Lettere nelle scuole medie. Mi ritrovo a fare un concorso folle con domande come: "ho x operai che lavorano 6 giorni, se me ne danno altri du
e lavoreranno 5 giorni, se me ne resta uno solo quanti giorni lavora?" - o ancora" ho 4 lettere da imbustare a 4 indirizzi diversi; sono una segretaria scema, quindi imbusto a casaccio. Quante probabilità ho di imbustare, per puro C....O!, correttamente 3 lettere?" Tempo 1 minuto.
Le domande di comprensione dei testi sono altrettanto umilianti: "trova un sinonimo di INFINGARDO", "se cancella una lettera da SPECCHIO otterrai un’altra parola di senso compiuto. quale? MAGIA!!!! Tolgo la P e ho - bidibibodibibù... SECCHIO!" E’ umiliante, offensivo, per me, per miei alunni, le loro famiglie, il Paese intero.
Queste cose la gente, tutta, deve saperle. La mia indignazione è tale che ogni canale di comunicazione troverò a mia disposizione, dalla buca delle lettere del mio vicino di casa alle reti televisive ai sempre più numerosi socialnetwork, faro in modo che TUTTI sappiano il disgusto e la FARSA che si sta architettando in questi giorni. VERGOGNA!
Helga Dittrich
Dalla simulazione del test preselettivo del concorso ordinario:
"Giuseppe promette al figlio Antonio che, se verrà promosso con al più due debiti formativi, gli regalerà un weekend a Rimini". In quale dei seguenti casi si è certi che Giuseppe NON mantiene la promessa?
A Antonio è promosso con un debito formativo e non riceve alcun regalo dal padre
B Antonio viene promosso con tre debiti formativi e non riceve alcun regalo dal padre
C Antonio riceve in regalo dal padre un weekend a Rimini prima di conoscere l’esito degli scrutini di fine anno
D Antonio viene respinto e riceve in regalo dal padre un weekend a Rimini
COSA SONO I DEBITI FORMATIVI
L’anno scolastico volge ormai al termine, ed è quasi ora di tirare le somme. Avete delle lacune in qualche materia, oppure, nonostante ore e ore di studio, determinati concetti proprio non sono chiari, oppure ancora non vi siete impegnati in maniera costante nel corso dell’anno? Non buttatevi giù, perché purtroppo è un fatto abbastanza comune. Non possiamo essere dei geni in tutte le materie; siamo pur sempre esseri umani.
COME SUPERARE I DEBITI FORMATIVI?
Ma a cosa andiamo incontro se non raggiungiamo la sufficienza in tutte le materie? Le ipotesi sono due, ossia la bocciatura (che è abbastanza rara, a meno che non si abbiano problemi in più qualche materia), oppure la cosiddetta ’promozione con debito formativo’, lacuna che deve essere colmata prima dell’inizio del nuovo anno scolastico, per evitare di portarsi dietro delle mancanze che potrebbero ostacolare seriamente il percorso di studi successivo.
Cosa sono i corsi di recupero?
La normativa prevede che gli istituti scolastici organizzino, dopo gli scrutini intermedi, dei corsi di recupero per permettere a quegli studenti che non hanno raggiunto la sufficienza, di recuperare le lacune in quelle materie; gli studenti, dal canto loro, sono tenuti a frequentare i corsi per evitare di essere ’promossi con debito formativo’ oppure addirittura bocciati. Gli studenti i cui genitori ritengano non sia necessario avvalersi di questi mezzi di supporto, devono comunicarlo alla sede scolastica di pertinenza; in ogni caso gli studenti sono tenuti a frequentare i corsi di recupero.
Come si arriva alla ’promozione con debito formativo’?
Se, nonostante i corsi di recupero, gli insegnanti non hanno rilevato alcun miglioramento nella materia ogetto di corsi di recupero, la scuola comunica ai genitori le decisioni prese dal Consiglio di classe in merito alle carenze del proprio figlio, in modo che questi sappiano già preventivamente cosa succederà in fase di scrutinio finale. E’ così che si arriva alla ’promozione con debito formativo’.
Filippo Franciosi Con prove come questa non si scelgono professori (del resto, a essere precisi, professori non ce ne sono più, perchè per essere professore bisogna avere una cattedra, e questa non c’è più: adesso un insegnante deve tenere 18 -per ora- ore di lezione, distribuite dal ghiribizzo del "dirigente"); si scelgono, dico, miseri "operatori scolastici" analoghi agli istruttori delle scuole di guida.
Decreto 82/2012: Decreto del direttore generale per il personale scolastico n. 82 del 24 settembre 2012: indizione dei concorsi a posti e cattedre, per titoli ed esami, finalizzati al reclutamento del personale docente nelle scuole dell’infanzia, primaria, secondaria di I e II grado.
Art. 1
Concorso: posti, cattedre e organizzazione
1. Sono indetti, su base regionale, concorsi per titoli ed esami finalizzati alla copertura di 11.542
posti e cattedre di personale docente nelle scuole dell’infanzia, primaria, secondaria di I e II grado,
nonché di posti di sostegno, risultanti vacanti e disponibili in ciascuna regione negli anni scolastici
2013/2014 e 2014/2015, secondo l’Allegato n. 1, che costituisce parte integrante del presente
decreto.
2. I direttori generali dei competenti Uffici scolastici regionali sono responsabili dello svolgimento
dell’intera procedura concorsuale e dell’individuazione dei vincitori, ai sensi dell’articolo 400,
comma 02, del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297.
Art. 2
Requisiti di ammissione
1. Ai concorsi sono ammessi a partecipare i candidati in possesso del titolo di abilitazione
all’insegnamento nella scuola dell’infanzia o primaria o secondaria di I e II grado, conseguito entro
la data di scadenza del termine per la presentazione della domanda, ivi compresi i titoli di
abilitazione conseguiti all’estero purché riconosciuti con apposito decreto del Ministero.
2. Sono altresì ammessi a partecipare, ai sensi dell’articolo 2, comma 1 del decreto interministeriale
10 marzo 1997:
a) per i posti della scuola primaria, i candidati in possesso del titolo di studio comunque conseguito
entro l’anno scolastico 2001-2002, ovvero al termine dei corsi quadriennali e quinquennali
sperimentali dell’istituto magistrale, iniziati entro l’anno scolastico 1997-1998;
b) per i posti della scuola dell’infanzia, i candidati in possesso del titolo di studio comunque
conseguito entro l’anno scolastico 2001-2002, al termine dei corsi triennali e quinquennali
sperimentali della scuola magistrale, ovvero dei corsi quadriennale o quinquennale sperimentale
dell’istituto magistrale, iniziati entro l’anno scolastico 1997-1998.
3. Sono inoltre ammessi a partecipare, per i posti di scuola secondaria di I e II grado, ai sensi
dell’articolo 2 del decreto interministeriale 24 novembre 1998, n. 460, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 131 del 7 giugno 1999:
a) i candidati che alla data del 22 giugno 1999 (data di entrata in vigore del citato decreto
interministeriale) erano già in possesso di un titolo di laurea ovvero di un titolo di diploma
conseguito presso le accademie di belle arti e gli istituti superiori per le industrie artistiche, i
conservatori e gli istituti musicali pareggiati, gli ISEF, che alla stessa data consentivano
l’ammissione ai concorsi per titoli ed esami per il reclutamento del personale docente;
Direzione generale per il personale scolastico
5
b) i candidati che abbiano conseguito i titoli di cui alla precedente lettera a) entro l’anno
accademico 2001-2002, se si tratta di corso di studi quadriennale o inferiore; entro l’anno
accademico 2002-2003, se si tratta di corso di studi quinquennale, nonché i candidati che abbiano
conseguito i diplomi di cui alla lettera a) entro l’anno in cui si sia concluso il periodo prescritto dal
relativo piano di studi a decorrere dall’anno accademico 1998-1999;
4. Per i posti di insegnante tecnico-pratico, sono ammessi a partecipare i candidati in possesso del
titolo di studio di cui al decreto ministeriale 30 gennaio 1998, n. 39.
5. Le disposizioni di cui ai commi 2, 3 e 4 sono altresì applicabili ai candidati in possesso dei titoli
di studio conseguiti all’estero entro i termini indicati dai medesimi commi e riconosciuti equivalenti
attraverso apposito decreto di equipollenza.
6. Non possono partecipare ai concorsi coloro che alla data di pubblicazione del presente decreto
sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, 4^ Serie Speciale, Concorsi ed Esami, prestano
servizio su posti e cattedre con contratto individuale di lavoro a tempo indeterminato nelle scuole
statali.
7. I candidati devono altresì possedere i requisiti generali di accesso agli impieghi nelle pubbliche
amministrazioni richiesti dal decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994, n. 487.
8. I candidati sono ammessi al concorso con riserva di accertamento del possesso dei requisiti di
ammissione dichiarati nella domanda, adempimento che l’Ufficio scolastico regionale competente
espleterà solo dopo lo svolgimento della prova di preselezione di cui all’articolo 5, limitatamente ai
candidati che l’hanno superata. In caso di carenza dei requisiti di ammissione, l’Ufficio scolastico
regionale dispone l’esclusione immediata dei candidati, in qualsiasi momento della procedura
concorsuale.