Erica Orsini, il Giornale 13/12/2012, 13 dicembre 2012
Londra cambia guardia e cambia pelle: un sikh per Sua maestà - XJatinderpal Singh Bhulla è nato 25 anni fa a Birmingham da una famiglia con una lunga tradizione militare alle spalle
Londra cambia guardia e cambia pelle: un sikh per Sua maestà - XJatinderpal Singh Bhulla è nato 25 anni fa a Birmingham da una famiglia con una lunga tradizione militare alle spalle. Sarà il primo indiano sikh delle Scots Guards, le Guardie della Regina, autorizzato ad utilizzare il turbante in servizio. E siccome il ragazzo è di stanza a Buckingham Palace è già stato immortalato mentre si accinge al cambio della Guardia con il suo turbante nero in testa, in mezzo a decine di tradizionali elmi di pelle d’orso. Dieci anni fa una cosa simile sarebbe stata impensabile e a dir la verità anche adesso non tutti hanno commentato positivamente il cambiamento. Ma il turbante sdoganato di Jatinderpal non è che un frammento del puzzle della nuova Gran Bretagna come viene fotografata anche dal censimento dell’ultimo decennio appena pubblicato. Meno religiosa e sempre più multietnica, questa è l’immagine che salta immediatamente all’ occhio alla prima lettura dei dati che in alcuni casi possono rivelarsi sorprendenti. Primo fra tutti proprio quello legato alla fede religiosa. Il numero delle persone che si definiscono cristiane nel Regno Unito è sceso drammaticamente del 12 per cento tra il 2001 e il 2011, un dato in controtendenza con i cittadini che invece si definiscono islamici o appartenenti ad altre minoranze etniche che possono venir definite attraverso il loro credo religioso. Secondo la nuova statistica è proprio l’islam a mostrare la crescita più significativa. Il 5% in più della popolazione di Inghilterra e Galles- con differenze anche molto ampie a seconda dell’area geografica - si definisce ora islamica, mentre il numero dei soggetti che si proclamano atei è raddoppiato in questi ultimi dieci anni passando dai 7,7 milioni del 2001 ai 14 milioni del 2011. La Chiesa Metodista ha definito il risultato «stimolante ma non scoraggiante », mentre altre organizzazioni cristiane hanno sottolineato come la Chiesa Anglicana debba «trovare nuove vie per attrarre coloro che da troppo tempo ormai non nutrono interesse per la religione». Una diminuzione così sensibile dei Cristiani è dovuta, secondo altri, anche a numerosi e diversi fattori, primo tra tutti l’ascesa irresistibile dei gruppi etnici, un tempo minoritari, che in alcuni casi rovesciano rapporti di forza ritenuti consolidati per sempre. A Londra per esempio, i britannici di razza «bianca» risulta essere soltanto il 45 per cento (contro il 58& del 2001): praticamente già una minoranza nella capitale. Ancora, per la prima volta, la comunità indiana batte per dimensione numerica quella irlandese mentre la pachistana si piazza al terzo posto. La nuova Gran Bretagna assume quindi nuovi contorni identitari, inediti sensi di appartenenza. I suoi figli saranno sempre più un miscuglio di razze diverse, nati da coppie che preferiscono convivere anziché sposarsi. Per la prima volta nella storia, infatti, la maggioranza dei cittadini inglesi risulta non sposata poiché i coniugati ufficialmente scendono dal già risicato 51 per cento del 2001 al 47 per cento del 2011, un dato dovuto in parte anche al fatto che le donne vivono più a lungo degli uomini, ma soprattutto ai profondi mutamenti avvenuti nella società britannica nell’ultimo decennio.