Notizie tratte da: Antonio Polito # Contro i papà. Come noi italiani abbiamo rovinato i nostri figli # Rizzoli 2012., 15 dicembre 2012
LIBRO IN GOCCE NUMERO 59
(Antonio Polito «Contro i papà. Come noi italiani abbiamo rovinato i nostri figli») –
I papà italiani rovina dei figli? –
Viziati «Con l’eccezione dei rampolli della dinastia Ming e di quelli dell’aristocrazia nella Francia prerivoluzionaria, i nostri figli sono i più viziati della storia dell’umanità» (Elizabeth Kolbert).
Bamboccioni «Il 90% dei figli tra i 18 e i 24 anni vive in Italia con i genitori, e quasi il 50% ci resta anche tra i 25 e i 34 anni (in Danimarca solo tre ragazzi su dieci, in Svezia solo quattro, in Finlandia solo otto, perfino nella mediterranea Spagna i “bamboccioni” sono meno che da noi, il 41%) […] La percentuale di giovani che coabitano con i genitori - ha calcolato Nicola Persico – è quasi raddoppiata dal 1970 al 2000. E gli studi ci dicono che questo avviene non solo per necessità, per povertà, per mancanza di risorse economiche : infatti “i genitori con più alto reddito permanente hanno maggiore probabilità di avere i figli in casa. L’interpretazione che se ne può trarre è che noi genitori italiani vogliamo davvero avere i figli adulti in casa”. Così i nostri figli, poveretti, non hanno via d’uscita».
Italia/Usa «In America copiare il compito del vicino di banco è disonorevole ed è normale che chi lo fa venga poi denunciato dagli stessi compagni, timorosi che il sistema meritocratico su cui si basa quella società venga demolito da questi comportamenti. È molto forte il “principio d’onore” (honor principle). Ad Harvard 125 studenti colpevoli di un “copia e incolla” in un test sono finiti sotto processo. Da noi il Consiglio di Stato ha dichiarato illegittima l’esclusione di una ragazza dagli esami di maturità nonostante fosse stata scoperta in flagrante mentre copiava da un telefono palmare. L’autorità scolastica era stata troppo severa e non aveva tenuto conto del suo “stato d’ansia”».
Diplomati «Leopardi è un poeta del primo Settecento», «Lanciarsi da un aerio», «Se gli Ufo non esistessero i nostri studi su di essi sarebbero vaghi», «Nell’antichità, in molte grotte o caverne, erano presenti molti graffiti che rappresentavano la presenza degli alieni. Difficile pensare che le persone di quel tempo si inventassero delle fandonie solo per andare in televisione, come accade molto spesso al giorno d’oggi, anche perché non ne avevano il motivo» (brani di diplomati del 2010).
Tigre «Alle mie figlie Sophia e Louisa non è mai stato permesso di: andare a dormire dalle amiche; andare a giocare dalle amiche; partecipare a una recita scolastica; lamentarsi di non poter partecipare a una recita scolastica; guardare la televisione o giocare con i videogiochi; scegliere le attività extrascolastiche; prendere un voto inferiore a 10; non essere la migliore in ogni materia tranne educazione fisica e recitazione; suonare uno strumento che non fosse il pianoforte o il violino; non suonare il pianoforte o il violino» (dal decalogo di Amy Chua, americana di origine cinese, professoressa di legge a Yale, autrice di un best-seller di successo sulla necessità di educare i figli con la massima severità e definita per questo dalla stampa Usa “mamma tigre”).
Clooney «Dai ai tuoi figli abbastanza perché facciano qualcosa, ma non abbastanza perché non facciano niente» (George Clooney, «The Descendants»).
Famiglia «…e che di crisi della famiglia si tratti, è fuor di dubbio. I matrimoni erano 290mila l’anno nel ‘95, e sono scesi a 230mila nel 2009. Le separazioni erano 52mila nel ‘95, e ora sono 86mila, il 63% in più. Per non parlare dei divorzi, praticamente raddoppiati dai 27mila del ’95 ai 54mila del 2009 (dati Istat). Nell’arco di tempo considerato, tre lustri, i matrimoni finiti male sono passati da 158 ogni mille a 296 ogni mille…».
Muoversi «I giovani italiani sono i più restii a muoversi, solo il 38 per cento dei giovani tra i 15 e i 34 anni è disposto a farlo, contro il 70% degli spagnoli, il 60% dei francesi, il 54% dei tedeschi (dati Eurobarometro). Il confronto con i giovani cinesi che vivono in Italia, poi, è impietoso. I reclutatori di personale ne parlano come di persone che vivono con la valigia pronta per trasferirsi dove le opportunità si presentano» (Dario Di Vico).
Dentisti L’università Vasile Goldis, a sessanta chilometri da Timisoara (Romania). «Nell’ultimo anno, su 1122 iscritti 208 erano italiani. Negli ultimi sei anni l’ateneo ha laureato la bellezza di mille dottori in medicina e odontoiatria italiani, quasi tutti provenienti dal Sud del nostro Paese, gente che evidentemente non era riuscita a superare il test-lotteria del numero chiuso nelle nostre facoltà o vi si era poi smarrita. E non c’è solo Arad. Oggi dovrebbero essere almeno cinquemila gli italiani che stanno studiando nelle università private romene, la metà di loro in cerca di una laurea in medicina “generale” o “dentaria”».
Notizie tratte da: Antonio Polito «Contro i papà. Come noi italiani abbiamo rovinato i nostri figli», Rizzoli, € 14.