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 2012  dicembre 13 Giovedì calendario

SIETE SICURI CHE IL SALVATORE VI ABBIA SALVATO?


La finanza britannica non ha paura di smontare Mario Monti. In 48 ore la fonte editoriale dalla quale si abbevera quotidianamente, il Financial Times, inanella ben tre articoli accomunati da un unico, ideale, titolo: Monti ha sbagliato tutto. A dare la linea per primo è stato, lunedì 10, Wolfgang Munchau, vicedirettore e uno dei columnist più autorevoli. Munchau ha definito l’esperienza del governo Monti «una bolla che è apparsa buona per gli investitori fin tanto che è durata, ma che ora si è sgonfiata». Per Munchau le due questioni da risolvere sono «invertire immediatamente l’austerità, in pratica cancellando il lavoro di Mario Monti» e «affrontare Angela Merkel» dato che Monti «non si è mai attrezzato a confrontarsi con lei sull’unica questione davvero importante: che senza una qualche forma di mutualizzazione del debito, con gli eurobond, è difficile pensare che un paese con un debito pubblico al 130 per cento rispetto al pil, e praticamente senza crescita, possa restare nell’eurozona continuando a rotolarsi nei suoi debiti». La conclusione? Eccola: «Il migliore risultato per l’Italia sarebbe un leader politico che imponesse il tema del futuro dell’Italia con una percezione di ciò che l’eurozona e il paese richiedono. In caso contrario l’Italia rischia di essere messa in una posizione simile a quella della Grecia che ha adottato politiche simili e ora non ha più scelta».
Passa un giorno e martedì 11 un commento intitolato «Non proprio Super Mario», pubblicato nella «Lex column», spiega che «Mario Monti ha fatto molto per l’eurozona ma non ha fatto abbastanza per l’Italia». «Il tentativo di varare riforme strutturali durante il suo mandato non è stato sufficiente» per invertire la rotta del declino industriale del Paese anche a causa della sua «esitazione». E poi il finale: «Berlusconi non è il vero problema dell’Italia; egli è in definitiva il simbolo della brutta politica del Paese. L’Italia è bloccata a livello zero. Le dimissioni di Monti lo hanno spiacevolmente ricordato».
Lo stesso giorno un altro commento, anche questo non firmato e intitolato «Un liberale a Roma» sostiene che «l’intermezzo del governo dei tecnici è stato necessario per ridare credibilità al Paese. In ogni caso solo un governo eletto avrà la legittimazione per varare le riforme di cui l’Italia ha bisogno». Ma alla fine l’anonimo commentatore si augura che Monti, «giustamente preoccupato di perdere il suo ruolo apartitico», possa scendere in campo alle prossime elezioni.
(M.C.)