Alberto Pezzini, Libero 13/12/2012, 13 dicembre 2012
GLI ZOMBIE ESISTONO
[Certi parassiti entrano nelle vittime (formiche, ragni, vermi) e le controllano come automi] –
La prima è stata la formica, del tipo carpentiere per l’esattezza. Vive nelle foreste pluviali della Thailandia ed è stata il primo zombie localizzato nel 2011 secondo il National Geographic. Dentro di lei nasce e si nutre un fungo che come una mano invisibile si impossessa dei suoi gangli nervosi fino a quando non li ha in pugno per farle fare quello che vuole. Per qualche giorno la formica interagisce con le altre normalmente, si nutre, anche se è una specie di cadavere ambulante, un essere mostruoso a metà tra il fungo e l’insetto, una chimera raccapricciante. Quando il fungo prende il sopravvento, la formica muore. Il fungo la uccide sempre a mezzogiorno, come in un film western, ma il motivo resta sconosciuto. IL RAGNO POSSEDUTO Nelle foreste pluviali del Costa Rica gli scienziati hanno invece individuato nel 2012 l’Anelosimus Octavio, un ragno posseduto da un altro demone. Quando muore, infatti, dai suoi resti mortali sale una vespa, la stessa che lo ha divorato da dentro come un tumore. Subito si annida nell’addome crociato del ragno in forma di uovo, poi si trasforma in un ospite interattivo che dirige le percezioni di chi pensava di tessere la tela. L’aracnide non lo sa, ma è destinato ad abbandonare la sua ragnatela per un’altra, molto più resistente, da lui stesso costruita a difesa del parassita che lo sta uccidendo entrandogli dentro la testa. Questa è la scoperta rivoluzionaria pubblicata da una prestigiosa rivista scientifica americana, il Journal of Experimental Biology, peraltro dedicata a numerosi esempi di zombie riscontrati in natura. Il ragno architetto per conto altri non è l’unico a morire quando è ancora in vita. La scoperta non sta tanto nell’aver scoperto i parassiti che i ragni ospitano dentro di loro, quanto nell’averne sentenziato la capacità manipolatoria, inquietante e intelligente come quella di un uomo. “Il fatto che i parassiti siano in grado di manipolare i loro ospiti è storia vecchia. La scoperta allucinante è come lo facciano”, ha dichiarato Shelley Adamo dell’Università della Nuova Scozia e coautore della pubblicazione sulle mostruosità di certe specie animali. Per “dirigere” il ragno, la vespa ospite dispone di un gene congegnato per produrre delle proteine in grado di alterarne il comportamento. La direzione dall’interno va a ricadere anche sulla fattura della ragnatela che il ragno secernerà per ospitare meglio la vespa, una vera suite fatta su misura. Si tratta di una tela rinforzata, capace di proteggerla anche dalla pioggia. In molti casi gli scienziati sono oggi riusciti ad isolare il gene manipolatore. BACO INVASORE E’ il caso del baculovirus, un virus abituato a vivere in assoluta libertà dentro le foreste ma anche nei giardini. Quando un bruco (si chiama caterpillar in inglese, come le ruspe) incontra il baculovirus, le sue cellule vengono letteralmente invase perchè il baco invasore funziona come una specie di stazione che emette un segnale irresistibile a cui il bruco si sottomette manco fosse telecomandato: sali più in alto. L’entomologo David P. Hughes dell’Università di Penn sostiene di avere isolato il gene che fa salire in alto, produttore di un enzima per cui il bruco diventa obbligato a non fermarsi mai, ed a nutrirsi in continuazione, compulsivamente. Il bruco – ha osservato il Dr. Hughes – finisce dentro una specie di loop alimentare, dove si trova costretto a mangiare e mangiare ed a farlo soprattutto di notte,quando gli zombie escono allo scoperto. Altri parassiti sono capaci di influenzare i loro ospiti influendo direttamente sui loro neurotrasmettitori. E’ il caso di un crostaceo abituato a cercare riparo dai predatori dentro il fango, dove il buio gli diventa alleato. L’invasore – quando penetra la corazza del Gammaride – lo fa letteralmente sballare, tanto da portarlo ad una specie di suicidio assistito. Il crostaceo, infatti, quando è invaso, invece di scendere in profondità nel fango amico – a causa dell’impazzimento delle cellule attaccate - tende a risalire in superficie. Anzi, sembra non trovi pace fino a quando non incontra una roccia oppure un tronco su cui arrampicarsi e dove morire per mano di un sortilegio assassino. Nei topi il batterio che fa sballare le cellule si chiama Toxoplasma ed ha effetti sorprendenti. Secondo un ricercatore dell’Università di Singapore – la Technological University – Ajai Vyas, i topi attaccati dalla Toxo tendono a secernere per reazione una maggiore quantità di testosterone. I ratti si sono dimostrati meno spaventati – se infetti – quando vengono messi a contatto con l’odore di un gatto, che non è esattamente the scent of woman ossia l’odore di femmina. Non si parla di donne a caso, perchè i topi in questione non diventano soltanto più arditi, ma risultano – grazie al testosterone prodotto in dosi da cavallo – molto più graditi alle femmine. L’unico inconveniente di questi accoppiamenti più frequenti è che sono poco giudiziosi:i maschi malati passano l’infezione alle femmine inconsapevoli.
LA MENTE UMANA
Dal mondo animale a quello umano il passo è breve. Il dottor Adamo pensa che questa nuova scienza, chiamata neuroparassitologia, possa offrire preziose informazioni alle case farmaceutiche per la lotta contro i disturbi mentali e della personalità, quelli meglio conosciuti come disturbi borderline.
I parassiti possono insegnarci davvero qualcosa anche se la strada per arrivare a decifrarne il comportamento è ancora al buio.
Vi ricordate di quel romanzo straordinario che Isaac Asimov, uno degli inventori della fantascienza moderna, scrisse tanti anni fa con il nome di Viaggio allucinante ? Narrava la storia di una squadra di scienziati miniaturizzati ed iniettati dentro un corpo umano per compiere una missione prima di tornare normali.
Il prossimo viaggio allucinante sarà dentro un animale, alla ricerca di chi gli zombie li crea.