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 2012  dicembre 13 Giovedì calendario

IL TESORO ORA CONTA IL SUO PATRIMONIO

Quanto vale il mattone di Stato? 340 miliardi di immobili, più 30 miliardi di terreni. Il numero è arrivato ieri direttamente dal direttore «finanza e privatizzazioni» del dipartimento del Tesoro del ministero dell’Economia, Francesco Parlato, durante un’audizione alla Camera. La stima dei 340 miliardi si ottiene mettendo insieme gli immobili dello Stato al valore di bilancio (55 miliardi) e quelli delle altre amministrazioni ai prezzi medi di mercato calcolati dall’Agenzia del territorio (285 miliardi).
Ma un conto è l’immobilizzazione, e un altro il contante. Se anche lo Stato volesse monetizzare una buona parte del suo patrimonio immobiliare — questioni politiche a parte — il processo potrebbe essere lungo e gli incassi inferiori alle attese. Forse è pensando a questo che Parlato ha specificato: «Operazioni "massive" e indifferenziate di privatizzazione e di vendita di asset pubblici non coincidono con una strategia di massimizzazione e tutela del valore. Si punta quindi su un meccanismo sostenibile e credibile, basato sulla maggiore conoscenza degli asset e sul progressivo accesso al mercato grazie all’attivazione di idonei strumenti finanziari».
Per iniziare, l’Agenzia del demanio ha individuato 350 immobili, per 1,2 miliardi di euro, «potenzialmente conferibili ad uno o più fondi immobiliari», ha detto Parlato. E presto dovrebbe arrivare il decreto del ministero dell’Economia per la costituzione della società di gestione del risparmio. «L’operatività della Sgr — ha aggiunto Parlato — sarà avviata prevedibilmente entro il primo semestre del 2013». Intanto, però, continua la crisi del mercato immobiliare. E Parlato ammette: «La dismissione del patrimonio pubblico è un’operazione complessa ma rappresenta uno sforzo imprescindibile per la riduzione del debito pubblico».
Immobili a parte, le amministrazioni pubbliche hanno in portafoglio partecipazioni in circa 7.300 società, di cui 6.000 dirette: l’80% è nelle mani di enti territoriali.
Giovanni Stringa