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 2012  dicembre 13 Giovedì calendario

PINOLI A PESO D’ORO

Di certo c’è che con le pigne non si diventa miliardari. Ma industriandosi un po’ qualcosa si ricava. Come sanno bene i bambini che li schiacciano con i sassi, i pinoli sono una risorsa preziosa e anche piuttosto cara: al mercato un etto costa circa sei euro, mentre all’ingrosso la tariffa media è di 35 euro al chilo. Quelli che rubano le pigne di solito lo fanno per rivendere i pinoli, i rom, infatti, partecipano ai piccoli commerci e non in quanto appassionati di pesto, pinolata e torta della nonna.
Negli ultimi anni sono apparsi sul mercato i pinoli cinesi, più piccoli e meno cari, ma a rimetterci è il sapore, molto più amaro di quelli di area mediterranea. In Italia sono cinque le aziende che si occupano di questo prodotto, collocate nella pianura Pontina, in Campania e Toscana. La maggior parte dei frutti non proviene più dall’Italia, ma da altri Paesi con climi simili al nostro: Spagna, Portogallo, Turchia, Marocco, Albania e Libano. Ci sono anche dei privati che vanno a vendere i prodotti dei propri alberi alle ditte, ma si tratta di meno del 5 per cento della produzione. Colpa anche di un parassita che ha colpiti i pini italiani, (oltre che le palme) che rende le pigne secche e i pinoli vuoti.
Ma questa è solo una parte del business dei frutti dei pini: come per il maiale, della pigna, infatti, non si butta via niente, per esempio può essere utilizzata come combustibile naturale: chiunque abbia acceso un caminetto, o sia un patito della brace sa benissimo che con le pigne il fuoco prende molto bene grazie alla presenza della resina. Si tratta di un’alternativa ecologica alla carbonella chimica. Altro uso classico è nelle stufe a biomasse.
Anche la resina ha una sua funzione, meno nota, ma altrettanto importante, nel mercato dei cosmetici e in quello dei prodotti di erboristeria. Ci sono anche dei rimedi naturali contro i malanni di stagione. Alcuni gli attribuiscono benefici balsamici e affermano che fanno bene alle corde vocali e alla voce. Altri invece propongono impacchi lenitivi.
F.Oli.