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 2012  dicembre 11 Martedì calendario

La seconda vita di Elda Lanza, nuova signora del poliziesco - «Elda Lanza è un Camilleri in gon­nella! »

La seconda vita di Elda Lanza, nuova signora del poliziesco - «Elda Lanza è un Camilleri in gon­nella! ». Così il noirista fiorenti­no Marco Vichi ha salutato con entusiasmo il debutto nella nar­rativa italiana poliziesca di una signora di 88 anni. Un debutto non qualsiasi, visto che il giallo Niente lacrime per la si­gnorina Olga ( Sala­ni, pagg. 412, eu­ro 15) mostra la stoffa di un’appassio­nata narratri­ce. Il libro è già arrivato al­la seconda edi­zione e l’autrice ne ha già scritto tre sequel . Dice che, data l’età, è meglio portarsi avanti... Indimenticabile protagoni­sta del romanzo è l’anziana si­gnorina Olga, trovata impiccata nell’appartamento di via Work­tz 227 a Trissera, periferia di Mi­lano. Una casa piena di piccole cose di gusto, trine, merletti, lampadari di cristallo. Una pic­cola dimora elegante che proba­bilmente, come sostengono i vi­cini pettegoli, ha custodito mol­ti segreti. Uno di questi segreti ri­guarda un quadro misteriosa­mente sparito che potrebbe ce­lare la vera identità della signori­na. A indagare sul caso è il rubi­condo commissario Max Gilar­di, il quale a 46 anni suonati non ha ancora perso il suo spirito partenopeo e guarda alla realtà con disincanto. Ma sarà la sim­patica vecchina a rubare la sce­na al poliziotto per quasi tutto il libro, con i suoi traffici senti­mentali e anche criminali. Gran parte della storia è infatti decli­nata attraverso la descrizione del ca­rat­tere e delle vicen­de di cui è stata prota­gonista la defunta. Elda Lanza è stata la pri­ma presentatrice della televi­sione italiana. Nel 1952, dopo aver superato quattordici provi­ni, diventò infatti la conduttrice di Prego Signora , trasmissione interamente dedicata al pubblico fem­minile che venne forte­mente voluta dal direttore della televisio­ne sperimen­tale Attilio Spiller. La sua esperienza proseguì con Un, due, tre in cui si alternò alla conduzio­ne con Febo Conti (prima che la trasmis­sione venisse affidata a Ugo Tognazzi e Ra­imondo Via­nello) e poi dal 1954 al 1957 condus­se Vetrine , oc­c upandosi quindi di libri fra il 1958 e il 1968 presentando Avventure in libre­ria . Negli anni Settanta Elda Lanza, dopo aver sperimentato con successo anche la radio con I conti in tasca , decise di abban­donare la televisione per occu­parsi di giornalismo e comuni­cazione d’impresa, pubblican­do in seguito saggi di cucina, sul­la buona educazione e romanzi sentimentali. Tutto questo suo ba­gaglio culturale si avverte fra le pagine di Niente la­crime per la signorina Olga . Esa­pere che Giorgio Gaber provava le canzoni nel salotto della si­gnora Lanza, mentre Dario Fo le raccontava il suo teatro e Wal­ter Chiari le faceva compagnia con le sue gag, ci fa comprende­re come l’autrice abbia coltiva­to a lungo la sua acuta capacità di osservatrice del mondo, man­tenendo sempre ben vivo uno spirito innato per l’umorismo. Si sorride spesso, leggendo il suo primo giallo, e si capisce quanto lei si sia divertita a co­struire la sua storia. Ma proba­bilmente il «segreto» più gran­de ch­e riguarda la nostra scrittri­ce è che prima di debuttare in vi­deo lavorò per molti anni come giornalista a Grazia , dove a farle da direttore era Renato Olivieri, il papà letterario del celeberri­mo Commissario Ambrosio. El­da Lanza ha sempre ammesso non soltanto di dovere a Olivieri il suo primo passaggio in tv, ma anche di averne ereditato lo spi­rito narrativo poliziesco. Uno spirito che ha sempre mescola­to un’acuta osservazione della realtà a felici intuizioni narrati­ve. Non è quindi casuale che gli eventi narrati in Niente lacrime per la signorina Olga traggano spunto da un lato da un fatto di cronaca e dall’altro da una no­vella di Luigi Pirandello. E chissà quale futuro avrà il commissario Max Gilardi, visto che sul finale del ro­manzo lo vediamo abban­donare la professione di poliziotto per tornare ad abbracciare quella di avvocato. Intanto Elda Lan­za, felice del succes­so del suo giallo, si diverte a coltivare un vivace contat­to con i propri lettori su Face­book e ha già svelato che due dei tre romanzi che ha già consegnato a Salani si inti­tol­eranno Il matto affogato e Mo­rire d’inverno .