Carmela Maietta, IlMattino.it 12/12/2012, 12 dicembre 2012
Non lo dice puntando l’indice. L’espressione non gli esce come un j’accuse gridato. Alla luce dei dati che ha fornito passa come una constatazione tra un commento e l’altro nella quale cogli soprattutto un grande rammarico
Non lo dice puntando l’indice. L’espressione non gli esce come un j’accuse gridato. Alla luce dei dati che ha fornito passa come una constatazione tra un commento e l’altro nella quale cogli soprattutto un grande rammarico. I bambini napoletani? «Non c’è differenza con i bambini africani». Nel senso che sono privi ancora di troppe cose, di quelli che qualcuno potrebbe chiamare diritti importanti, per essere allo stesso livello di altre città, soprattutto del Nord. Claudio Tesauro, presidente di Save the Children Italia, ha appena distribuito il dossier "Crescere al sud" nell’ambito della conferenza annuale a Santa Maria la Nova. Mentre il sindaco, Luigi de Magistris - senza mai nominare Roberto Saviano ma con un chiaro riferimento al suo invito a prestare maggiore attenzione alla cura della città piuttosto che alla politica nazionale - puntualizza che ci sono «avvoltoi che sono tutti bravi a scrivere un pezzo e poi a disinteressarsi di Napoli 364 giorni all’anno invece di venire a lavorare qui 20 ore al giorno contro la camorra». E se da un lato il primo cittadino sottolinea i progetti per Scampia e quelli per tutti i ragazzi napoletani che sono in programma a cominciare dalla scuola a tempo pieno; se il sottosegretario all’istruzione, Marco Rossi Doria fa rilevare che non bisogna chiedere tutto alla scuola che proprio nei quartieri a più a rischio come Scampia può contare su persone che lavorano intensamente; se si fa affidamento sulla nuova programmazione dei fondi europei, sapendo che si deve migliorare ma che certamente non si parte da zero, bisogna però fare i conti con quel "Crescere al sud" dai risvolti giudicati da Save the children «impressionanti» che fanno dire: «Bambini e giovani? Futuro cancellato». Nelle regioni meridionali 417mila minori vivono in povertà assoluta. È immaginabile pensare che il 65,3 per cento dei minori campani,da 6 a 17 anni, non ha mai avuto il desiderio, o la possibilità, di sfogliare un libro che non fosse un testo scolastico? E che in un’epoca in cui tutto è griffato digitale il 45 per cento non fa nessuna capatina sulla rete? Anche il cinema sembra una chimera: il 19,7 per cento non è mai andato neanche a vedere un film. E che fine fa quel 22 per cento di giovani che abbandonano gli studi? La Campania, ricorda Claudio Tesauro, "si attesta come la regione con la più drammatica disconnessione socio-culturale". Non meraviglia affatto, quindi, se di fronte a tante carenze aumentano invece le madri-bambine che a Napoli raggiungono quota 3,38 per cento. E la scuola, come edificio, sembra in sintonia con tutto il resto: 4 istituti campani su 5 non sono antisismici. E gli asili nido pubblici si rivelano merce rara: solo 5 bambini su 100 vi trovano posto , in Emilia Romagna arrivano a 29.E bisogna aggiungere ancora molto altro, come i territori avvelenati, non solo metaforicamente dalle organizzazioni criminali ma da ogni sorta di veleni veri e propri: sono oltre 730mila i minori che vivono in zone altamente inquinate; mentre sono oltre 350mila quelli sono nei Comuni sciolti per mafia. Un radicamento, si evidenzia, che rafforza il legame tra criminalità minorile e organizzata che ha a disposizione un vivaio da cui attingere molto facilmente. In un simile quadro, si fa rilevare, le opportunità di lavoro diminuiscono ogni giorno: un giovane su 3 è disoccupato. Fare rete, osserva Carlo Borgomeo, presidente Fondazione con il Sud, è molto importante non solo per sensibilizzare l’opinione pubblica ma anche per mettere in moto quei meccanismi che possano dare risultati concreti. Una rete che per il momento raggruppa 40 organismi associativi. E nell’ambito della campagna «Ricordiamoci dell’infanzia», aggiunge Raffaella Milano, direttore dei programmi Italia-Europa di Save the Children, saranno formulate delle proposte che saranno presentate a maggio prossimo al nuovo governo.