12 dicembre 2012
WASHINGTON
Dopo la catapulta, il cannone a aria compressa. Lo hanno usato i contrabbandieri di droga messicani per «sparare» proiettili di marijuana verso il territorio Usa, dove sarebbero dovuti entrare in azione dei complici per recuperarli. L’episodio è avvenuto nel settore di Yuma, al confine tra Arizona e Messico. In base alla ricostruzione della Border Patrol una delle sue pattuglie ha scoperto in un terreno, vicino al fiume Colorado, 33 cilindri di droga. Valore: 45 mila dollari.
CANNONE - E’ probabile che i trafficanti abbiano usato una specie di cannone ad aria compressa o a gas. Un sistema simile è stato impiegato in passato in altre località di frontiera. Gli agenti hanno rinvenuto nella cittadina di Nogales – sempre in Arizona – piccoli carichi di droga dalla forma di un pallone da rugby. Sembra che li avessero tirati da una delle colline messicane che guardano verso la cittadina americana. Qui, la vicinanza dei centri abitati e delle postazioni dei contrabbandieri, davvero a pochi metri dal muro che divide i due paesi, favorisce questo tipo di operazioni. I narcos hanno così grandi quantità di marijuana che provano mille strade pur di beffare i controlli degli americani. La droga passa attraverso tunnel clandestini, sulle spalle di corrieri che si arrampicano sul muro e vanno dall’altra parte, agganciata a deltaplani a motore, stivata nei veicoli. Ma qualche volta, forse anche per sfidare la Border Patrol, i trafficanti si inventano metodi originali come quello della catapulta o del cannone. Viene da pensare che si divertano.
Guido Olimpio