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 2012  dicembre 11 Martedì calendario

BECKHAM, RE MIDA DEL CALCIO USA

[Diritti tv alle stelle e più di due milioni di maglie vendute] –
«Effetto Beckham» sulla Major league soccer, la prima divisione del calcio statunitense. Dall’arrivo, nel 2007, del calciatore inglese alla corte dei L.A. Galaxy (società di soccer di proprietà dell’Anschutz Entertainment group), il volto della serie A a stelle e strisce è stato totalmente stravolto.
David Beckham, testimonial mondiale di Samsung e H&M (icona da 37 milioni di euro secondo Forbes) e vero e proprio re Mida del calcio Usa, ha fatto vendere al club californiano più di 2 milioni di maglie con il numero «23» nelle cinque stagioni di Mls (600 mila repliche solo nella prima stagione ufficiali).
Merchandising alle stelle, ma affari anche per la Lega calcio americana che, da 12 club iscritti, appena cinque anni fa, oggi ha tagliato il traguardo delle 19 squadre professionistiche (tra queste Montreal, dove è andato a giocare Alessandro Nesta, o ancora Philadelphia e Seattle), con ottimi risultati anche in termini di biglietteria. La media spettatori del campionato ha superato, nell’ultimo anno, le 18.800 presenze, posizionando il calcio a stelle e strisce al decimo posto nella classifica mondiale delle frequenze negli stadi. Sono aumentati gli ascolti televisivi su tutte le piattaforme e le presenze tv sono cresciute di oltre il 7%.
Da questa stagione, tra l’altro, la Mls verrà trasmessa dalla nuova rete Nbc sports, e i Galaxy hanno annunciato un accordo decennale dal valore di 45 milioni di euro con la Time Warner cable sport, decuplicando di fatto il precedente contratto. Sono cresciute anche le vendite di merchandising (+30%), grazie ai tanti campioni sbarcati e a un design accattivante con uno stile internazionale.
Il crescente interesse del soccer americano è confermato dal futuro imprenditoriale dello stesso Beckham negli Usa. Il calciatore britannico, dopo il ritiro dalla Mls (28 milioni di euro di ingaggio in cinque stagioni), ha intenzione di acquistare un club e tra le ipotesi allo studio c’è l’opportunità di entrare con una quota di minoranza proprio nei L.A. Galaxy. Operazione favorita dalla volontà della Aeg di cedere, più in generale, diversi asset di proprietà. Ci sono in portafoglio, per esempio, locali e impianti di proprietà, tra cui la O2 Arena di Londra e l’O2 World di Berlino. Queste due strutture avrebbero attualmente una valutazione compresa tra i 4,1 e i 5,2 miliardi di euro. Poi ci sono le quote azionarie nelle squadre sportive di calcio, hockey su ghiaccio e basket (Aeg possiede il 100% degli L.A. Galaxy, il 100% degli Houston Dynamo, il 90% degli L.A. Kings e il 27% degli L.A. Lakers): circa 2 miliardi e mezzo di euro.
Infine, le altre attività (agenzia di ticketing, lo stadio Nfl di Los Angeles e le varie proprietà immobiliari), per un controvalore tra 1 e 1,2 miliardi di euro. Aeg è il secondo organizzatore di concerti e spettacoli al mondo dopo «Live Nation» e solletica l’interesse di magnati del calibro di Larry Ellison (fondatore di Oracle), pronto a presentare una proposta economica di tutto rispetto per entrare, dalla porta di ingresso, nel mercato dell’intrattenimento sportivo, dopo la positiva esperienza velica in America’s cup (nel 2013 difenderà il trofeo nella baia di San Francisco).