Roberto Giardina, ItaliaOggi 11/12/2012, 11 dicembre 2012
LA RIFORMA DI LUTERO HA 500 ANNI
[Con 95 tesi provocò la scissione dalla Chiesa di Roma] –
Nel 2017 la Riforma di Lutero compirà 500 anni. A fine ottobre del 1517, Martin attaccò sulla porta della chiesa di Wittenberg le sue 95 tesi che provocarono la scissione da Roma, ma già dal prossimo gennaio sono previsti in tutta la Germania eventi, convegni, spettacoli teatrali, per celebrare l’anniversario.
Si programma addirittura un decennio dedicato al monaco ribelle, che ora viene visto sotto una nuova luce non solo nella sua terra ma anche in Vaticano.
Tempo fa collaboravo con un mensile culturale italiano, uno degli ultimi superstiti, Letture, edito dall’Ordine dei Paolini, entrati in dura polemica con Wojtyla, che pretendeva di governare il loro impero editoriale. I Paolini vinsero, per la cronaca. Letture invece perse la sua battaglia e ha chiuso. Era difficile trovare con due mesi di anticipo temi originali, che non venissero sfruttati nel frattempo da quotidiani e settimanali. Una volta chiesi al direttore se potevo dedicare la mia «lettera da Berlino» a una nuova biografia su Lutero. Mi ponevo dei problemi di coscienza editoriale. «Perché no? In fondo che ha mai detto? Oggi, non sarebbe successo nulla», si stupì lui. Gli addetti ai lavori conoscono Lutero, sono i laici italiani che continuano a identificarlo con il demonio. Nel 2007 lessi la notizia che il «Papa tedesco» avrebbe riunito una commissione per riabilitare il connazionale Martin: lui avrebbe voluto riformare in bene la Chiesa dall’interno. Fu Roma a buttarlo fuori.
Puntuale sull’inizio delle celebrazioni, è appena uscita una nuova biografia di Heinz Schilling (Martin Luther, Beck Verlag, 714 pagg.; 29,95 euro), che è uno dei bestseller di questo Natale. Un saggio che distrugge molti dei miti e dei pregiudizi: il monaco non aveva all’inizio alcuna intenzione di fondare una sua chiesa, ma senza di lui la Germania e l’Europa intera sarebbero state diverse. È più il libro di uno storico che di un teologo. Schilling prende posizione anche sulle discusse scelte di Lutero durante la rivolta dei contadini. Ribelle, ma con giudizio, o con prudenza. L’autore rivela l’uomo sotto l’abito del monaco: nient’affatto un superuomo, come hanno voluto gli storici nazionalisti, sia nazisti sia comunisti. Il regime lo arruolò per dare radici storiche alla Ddr e cercò di trasformarlo in un protomarxista.
Una delle persone scelte per curare l’anniversario sarà Margot Kässmann, 54 anni, la prima donna a essere eletta «papessa», come piace definirla ai cattolici. I luterani, ovviamente, non hanno un pontefice. Nel febbraio del 2010 a Hannover la Kässmann venne sorpresa ubriaca al volante con il triplo di alcol consentito: doveva aver bevuto una bottiglia di Chianti in breve tempo, data la sua minuta costituzione. Il poliziotto non chiuse gli occhi, benché l’avesse riconosciuta, lei si dimise immediatamente nonostante i fedeli l’avessero perdonata e la pregassero di restare al suo posto: «Ho perso credibilità», ammise. Ma non rispetto e prestigio. Da allora scrive saggi di successo e non perde occasione per bacchettare i politici, e la stessa Frau Angela, figlia di un pastore protestante. Persino i cattolici la leggono. Quelli di Germania sono un po’ diversi dai loro compagni di fede in Italia o in Spagna e non fanno il tifo per il Papa tedesco. A Roma rimproverano a Benedetto XVI di essere un professore di teologia e di trascurare le beghe del Vaticano. I suoi tedeschi pensano il contrario.