Massimo M. Veronese, il Giornale 9/12/2012, 9 dicembre 2012
Cose dell’altro mondo: i potenti credono a Et - La cosa veramente dell’altro mondo è che questi hanno in mano il destino del pianeta, quello vero
Cose dell’altro mondo: i potenti credono a Et - La cosa veramente dell’altro mondo è che questi hanno in mano il destino del pianeta, quello vero. O forse è proprio il mondo che è cambiato. In quasi mezzo secolo la politica internazionale è passata dagli «I have a dream » a «devo essermi fumato qualcosa di forte ieri sera». Dal sogno al delirio, dalla lungimiranza, virtù politica, alla preveggenza. L’ultimo visionario è il premier russo Dmitry Medvedev che in un fuorionda che le tv si sono guardate bene dal trasmettere si è lasciato scappare delle verità che dovevano restare segrete. Che i «poliziotti russi sono dei fessi » e che Putin «è un ritardatario cronico ». Ma soprattutto che gli alieni esistono e lottano insieme a noi. Segretissimo: «Altrimenti si scatenerebbe il panico». Serio ma non troppo ha spiegato ai giornalisti riuniti intorno al lui come in un cerchio magico che «insieme alla valigetta che contiene i codici nucleari, al presidente viene consegnato anche un fascicolo top secret sugli alieni che hanno visitato il Pianeta» e che esiste «un servizio segreto che controlla gli alieni sul territorio del nostro Paese». Come i «Men in black» dei film con Will Smith e Tommy Lee Jones. Vabbè, allora Medvedev crede anche in Babbo Natale. Certo che si. O «Padre Gelo» come lo chiamano loro. «Ci credo ma non troppo e comunque ai bambini non lo dirò mai» parole che fanno pensare che a parlare fosse l’avatar del premier. O Ronald Reagan redivivo che quasi trent’anni fa parlando di Gorbaciov all’Onu disse: «Penso che le divergenze a livello mondiale svenirebbero rapidamente se fossimo sotto minaccia aliena dallo spazio esterno. E mi chiedo: non è già questa forza aliena tra noi?». É un’ossessione alla Casa Bianca: Bill Clinton appena eletto presidente volle sapere per prima cosa chi fosse l’assassino di Kennedy e se ci fossero prove dell’esistenza degli extratterestri. Va di moda così. Roberto Formigoni ha postato su twitter la foto di un ufo incontrato a Parigi fatto apposta per essere più che rapito dagli alieni preso per i fondelli dalla rete; il premier australiano Julia Gillard come Orson Welles si è prestata a uno scherzo tv annunciando l’imminente fine del mondo: «Cari concittadini purtroppo i Maya avevano ragione...»; Carlo d’Inghilterra ha raccontato di aver avuto un incontro ravvicinato «con qualcosa di rosso che non poteva essere nè una meteora nè un frammento di satellite »; l’ex first lady giapponese Miyuki Hatoyama giura di essere stata su Venere: «Il mio corpo dormiva, ma la mia anima salì a bordo di un Ufo e arrivò su Venere, era un posto bellissimo». Obama invece l’ha scampata. «Crede alla vita extraterrestre?» gli chiesero a tradimento alle primarie: «Credo ci sia vita sulla Terra...» li dribblò lui. Ma di questo non sempre esistono le prove.