Antonino D’Anna, ItaliaOggi 10/12/2012, 10 dicembre 2012
AFRICA, IL LUSSO ABITA ANCHE QUI
La frontiera del lusso adesso si chiama Africa. Il Continente Nero, infatti, ha più milionari in dollari rispetto alla Russia (120 mila a 95 mila), ma per molti di loro ancora oggi voler comprare un orologio di classe o delle borse di qualità significa partire per New York o per l’Europa.
A sottolinearlo un recente focus del Sidney Morning Herald. Nonostante le grandi aziende del lusso abbiano puntato su mercati come la Mongolia, l’Africa continua a essere più una fonte d’ispirazione che un luogo di business. Eppure la crescita economica molto veloce e l’apparizione di una borghesia africana stanno spingendo i marchi del lusso a guardare finalmente al Continente Nero. Louis Vuitton, il principale gruppo del lusso mondiale, ha aperto negozi a Johannesburg e Città del Capo; ma Francesco Trapani, a capo della divisione gioielleria e orologi LVMH, dice che l’Africa è: «Ancora un mercato piccolo, molto piccolo per noi». L’italiana Ermenegildo Zegna sta puntando sull’Africa. Pensa di aprire un negozio a Lagos, capitale commerciale del Kenya, aggiungendolo ai suoi outlet in Egitto e Marocco, anche se al momento non è stata indicata una data ufficiale per l’apertura. Seguirà, nel 2013, una boutique in Angola, precisamente a Luanda. Secondo Reuters anche Gucci vorrebbe entrare nel mercato nigeriano e angolano: a spingere la maison in questi paesi è la loro economia, fortemente dipendente dal petrolio (e in forte crescita proprio per questo). Accanto a italiani e francesi, ecco anche i tedeschi della Hugo Boss e il gruppo svizzero Richemont, proprietario di Cartier, già attivi in Africa. Lo scorso novembre, a Roma, una conferenza sul tema organizzata dall’International Herald Tribune ha analizzato il potenziale mercato del lusso africano. Una capacità che ha attratto anche designer come Vivienne Westwood, Jean-Paul Gaultier e Manolo Blahnik. Il numero di milionari africani è cresciuto del 3,9% nel 2011, superati solo dai latinoamericani.