Sandra Riccio, la Stampa 11/12/2012, 11 dicembre 2012
I NOSTRI RISPARMI SONO IN PERICOLO?
Il ritorno in campo di Berlusconi e le dimissioni anticipate del governo Monti hanno riacceso lo spread e scatenato le vendite su tutto ciò che è italiano, a cominciare dai titoli di Stato. I nostri risparmi sono in pericolo?
In molti, nelle ultime settimane di mercati in rialzo, avevano ritrovato un po’ di fiducia e avevano ricominciato ad avvicinarsi ad azioni e titoli di Stato italiani. Ieri questi investitori coraggiosi si saranno ritrovati a dover decidere se abbandonare in fretta la partita, magari con forti perdite. Di solito è il primo pensiero che sale alla mente in momenti di grande tensione come quello che si è visto ieri a Piazza Affari: mettersi al riparo, non importa a che prezzo.
Le perdite si possono evitare?
La prima regola in questi casi è quella di tenere i nervi ben saldi e non farsi sopraffare da decisioni dettate dall’emotività che potrebbero essere molto costose per il portafoglio. Il consiglio degli esperti a chi ha investito i risparmi in azioni e titoli di Stato dell’Italia è quello di stare in disparte e lasciare passare la tempesta, con la consapevolezza però che serviranno nervi ben saldi. Chi invece ha qualche soldo da parte e se la sente di rischiare, in questi giorni potrà acquistare a prezzi di saldo, magari puntando su quelle società di Piazza Affari con fondamentali solidi.
Lo spread tornerà a livelli record?
Il differenziale tra il Btp e Bund potrebbe salire ancora nei prossimi giorni. Probabilmente, dicono gli analisti, non ci sarà un clima di panico come quello vissuto nel novembre del 2011, quando il governo di Silvio Berlusconi ha lasciato il posto all’esecutivo dei tecnici di Mario Monti. Secondo gli esperti di SocGen, non ci sono finora segnali di panico sui mercati che, più che altro, guardano alla strada delle riforme. Per gli analisti di UniCredit invece vedremo sì qualche turbolenza ma sarà un fenomeno di breve termine, mentre si può guardare con una certe fiducia al medio periodo. Le alternative politiche sono, infatti, quelle di un governo guidato da Pier Luigi Bersani, con Monti eventualmente come Presidente della Repubblica, oppure di un nuovo governo tecnico sotto la guida di Monti stesso. Per gli esperti entrambe le opzioni indicano che le riforme andranno avanti.
È scattata la fuga dai Btp?
Certo è che i titoli del debito italiano sono tornati nella bufera. I prezzi di Bot e Btp sono scesi di diversi punti. Significa che chi vuole vendere prima della scadenza naturale del bond, corre il rischio di forti perdite sul capitale investito. Il consiglio degli esperti è quello di mantenere la calma e non precipitarsi a vendere. La regola d’oro, poi, è sempre la stessa, ossia quella della diversificazione del portafoglio su più durate e su più Paesi, evitando di concentrarsi su uno strumento solo. Chi invece ha un po’ di liquidità da parte e se la sente di buttarsi sul mercato, troverà prezzi di saldo. Per esempio il Btp Italia nelle ultime due sedute è quasi tornato a livello di emissione. In ogni caso, per non ballare troppo gli esperti suggeriscono scadenze entro i cinque anni. In settimana ci saranno due aste del Tesoro e i rendimenti molto probabilmente saliranno. Per chi invece è in cerca di tranquillità assoluta ci sono le emissioni dei Paesi europei che vengono considerati, Germania in testa, affidabili e sicuri e quindi meritevoli della tripla A, il voto dei primi della classe sul mercato del debito.
I fondi comuni salvano dagli scossoni?
Anche chi ha affidato i risparmi ai professionisti della gestione si ritroverà a combattere in questi giorni con forti perdite. In tali casi la cosa peggiore da fare è quella di liquidare le proprie posizioni spinti dall’emotività. Il rischio è quello di finire con il vendere sui minimi dopo aver comprato ai massimi. I fondi d’investimento, da quelli azionari, agli obbligazionari a quelli che investono sui Paesi emergenti o sulle materie prime, in questa fase hanno una marcia in più perché sono contemporaneamente posizionati su più strumenti e dunque riescono ad affrontare meglio i mercati.
Il conto corrente è al riparo?
Il primo pensiero nei momenti peggiori sui listini corre sempre al conto corrente bancario. Bersagliati dalle vendite sono soprattutto i titoli del settore finanziario con le banche in testa. Non significa che a rimetterci sia il correntista che, in più, ha il paracadute del Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd). Questo garantisce il depositante fino a 100 mila euro in caso, molto ma molto remoto di fallimento della banca.
C’è da temere per il mutuo?
Anche chi ha acceso un mutuo per finanziare l’acquisto della casa, in questi giorni, è in apprensione. Le preoccupazioni non sono motivate: i tassi che sono lievitati nelle ultime settimane sono quelli di Btp e Bot e non i tassi di riferimento ufficiali a cui sono agganciate le rate del mutuo. Piuttosto, la Bce l’anno prossimo potrebbe abbassare ancora il costo del denaro, già ai minimi storici. Favorendo così la discesa ulteriore dei tassi dei mutui.